sabato 1 dicembre 2012

Divenire un Drago: uno Studio Tecnologico Trasversale

Divenire un Drago è una perfomance mixed-reality tra l’anno di Esperienza di Vita Reale richiesta alle persone transgender al fine di ricevere l’autorizzazione alle operazioni chirurgiche di riassegnazione del genere sessuale e di un'esperienza parallela di un anno di Esperienza in Second Life per attuare un’operazione di riassegnazione di specie. Per la performance l'autrice, Micha Cárdenas, ha vissuto 365 ore immersa nell'ambiente 3D on-line di Second Life con un casco dotato di display, vedendo quindi il mondo fisico solo attraverso video-feed e usando un sistema motion-capture per mappare i movimenti e trasmetterli in Second Life. L'istallazione prevedeva inoltre una proiezione stereoscopica a favore del pubblico. Una patch Puredata è stata usata per processare la voce umana e creare la voce del drago virtuale. Durante l'anno di ricerche per la realizzazione del progetto, l'autrice ha condotto nella vita reale la terapia ormonale sostitutiva e scritto poesie e prose sull'esperienza che è stata poi ripresa dalla performance Divenire un Drago. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di Christopher Head, Elle Mehrmand, Kael Greco, Ben Lotan e Anna Storelli.

In "Epistemology of the Closet", Eve Kosofsky Sedgwick utilizza l'analisi queer per introdurre elementi di instabilità nell'episteme occidentale. Sedgwick suggerisce che: "Molti dei principali nodi del pensiero e della conoscenza occidentale sono strutturati - anzi, fratturati - da una cronica, ormai endemica crisi della definizione di omo/eterosessualità... come se virtualmente la comprensione di ogni aspetto della cultura occidentale resti, non solo incompleta, ma danneggiata nella sua sostanza centrale nella misura in cui non riesca a incorporare un'analisi critica della moderna definizione di omo-eterosessualità".

Allo stesso modo l'autrice e artista Sandy Stone afferma che il corpo transessuale e l'esperienza aprono nuove possibilità di conoscenza. Secondo Stone "qui, ai confini del genere, alla fine del ventesimo secolo, col traballare dell'egemonia fallocratica e delle presuntuose assunzioni di origine eteroglossica, troviamo le epistemologie della maschile pratica medica bianca, la rabbia delle radicali teorie femministe e il caos della esperienza vissuta di genere sul campo di battaglia del corpo transessuale". Ci sono due linee su cui Divenire un Drago è stata condotta, Divenire e Miscelare, al fine di capire come nuovi generi e nuove sessualità possano aprire nuove possibilità epistemologiche.




L'approccio è stato ispirato dall'opera di Deleuze, Two Regimes of Madness. In essa Deleuze afferma che "uno dei principali obiettivi della schizoanalisi sarebbe quello di guardare ad ognuno di noi in base alle linee incrociate che sono quelle del desiderio stesso: non-figurative linee astratte di fuga, cioè deterritorializzanti". L'approccio che Deleuze descrive è legato alla nozione proposta da Felix Guattari della trasversale, della ricerca cioè di linee di pensiero che incrociano altre linee astratte, un'idea che è stata ripresa da molti pensatori contemporanei, come il teorico dei media digitali Anna Munster che, nel suo libro Materializing New Media, propone e avvia “l'idea degli studi tecnologici trasversali" come alternativa a "un percorso interdisciplinare lanciato da discipline prestabilite quali media e studi culturali", al fine di "comprendere la cultura digitale come una serie di linee diagrammatiche" e delle loro "intersezioni... e inflessioni". Nel campo dell'esperienza transgender si desidera applicare gli studi trasversali tecnologici alla ricerca di nuove rotte e semi-cause che incrocino strati multipli di tecnologia.

Con Divenire un Drago si è cercato di esplorare due distinti strati materiali di tecnologia, Mondi Virtuali e Biotecnologie, entrambi i quali possono essere inquadrati nell'ambito delle tecnologie di trasformazione. Da questa prospettiva, si possono prendere in considerazione nuove similitudini e progressioni, distinte dalla storica analisi temporale o dall'analisi incentrata sugli sviluppi tecnologici. Considerando varie componenti del divenire - esperienze corporali, sociali, psicologiche, sessuali - mondi virtuali e biotecnologie sono accomunati dall'avere un'unica, condivisa e forte risonanza.

Altra linea di analisi che si desidera esplorare attraverso questi due strati di tecnologia riguarda il tracciare l'operazione di miscelazione tra i due. Attraverso la miscelazione delle realtà e degli attributi fisici di genere, quali gli ormoni, l'emersione di attriti e armonie, la resistenza del corpo originario al cambiamento, le nuove possibilità di espressione sessuale e la disfunzionalità della nuova configurazione in un sistema che presuppone distinzioni chiare.

Inoltre, la qualità di questa conoscenza richiede di essere a sua volta esaminata. Se la conoscenza si basa su un approccio fenomenologico, basato su osservazioni personali, come verrà poi decentrato e destrutturato dal soggetto in transizione? Se il soggetto transgender è in una transizione costante, che senso ha l'affermazione "Io vedo X" quando l'"Io" è cambiato dall'inizio della dichiarazione alla fine della stessa? E quali altre possibilità di conoscenza può condurre l'approccio transgender agli studi tecnologici o alla produzione di media sperimentali? Si esplorerà quindi l'approccio dell’ Electronic Disturbance Theater per generare nuovi sistemi epistemologici, chiamati "Scienza degli oppressi", rivolti a riconsiderare come la conoscenza venga prodotta e strutturata secondo un sistema di valori e perseguendo il suo interesse.


Traiettoria del Divenire, Tecnologie di Trasformazione

L'obiettivo di questo lavoro non è quello di sostenere che il soggetto transgender abbia una posizione privilegiata e accesso da una conoscenza unica. Piuttosto, l'obiettivo è inquadrare il desiderio transgender, sia individuale che collettivo, e come esso possa diventare un elemento utile nell'indagine epistemologica per rivelare nuove informazioni attraverso l'organizzazione di nuovi dati. Una linea di investigazione che ha spinto Divenire un Drago è l'analisi di varie tecnologie utilizzabili in un processo di divenire. Questa strada nasce dal desiderio di iniziare un percorso di trasformazione transgender che coinvolga il corpo e la vita di Micha. Seguendo questo desiderio Micha si è spinta nell'esplorazione delle possibilità cui poteva avere accesso. Ha scoperto che mondi virtuali e biotecnologie, in particolar modo le tecnologie mediche utilizzate nel cambiamento di genere, come la chirurgia e gli ormoni, promettono di poter mutare in qualcos'altro, mediante un nuovo corpo e una nuova vita.

La topologia epistemologica del divenire è stata basata su una radicale inconoscibilità del futuro. Nel caso specifico del divenire, non si riesce mai a cogliere pienamente la realtà dell'essere a venire, i suoi dettagli e le sue sfumature, che si manifestano solamente attraverso l'esperienza vissuta. La decisione di diventare qualcos'altro, diverso da quello che si è nel momento presente, non può che essere basata sulla conoscenza limitata della speculazione informata. Per le persone transessuali e trangender, ciò è particolarmente evidente nel processo di decisione di cambiare il proprio genere o il proprio corpo. Eppure, si viene richiesto di prendere una decisione su come agire, su cosa diventare.

Mondi Virtuali come Prototipizzazione Rapida

I mondi virtuali come Second Life offrono una nuova possibilità epistemologica, non un superamento di quello che Sedgwick chiama "incommensurabilità bruta" dell'inconoscibilità del futuro, ma una sorta di prototipizzazione rapida, una limitata conoscenza, con la possibilità di creare una versione di prova che fornisca alcune informazioni riguardo all'oggetto del prototipo, ma non una completa conoscenza dello stesso.

Nei Multi-User Virtual Environments (MUVE), si ha la possibilità di testare un nuovo corpo, un nuovo tipo di capelli o un nuovo genere in un mondo sociale in cui si utilizza un'immagine visiva di quel nuovo corpo. Come con altri tipi di prototipizzazione rapida, quali sistemi di grafica o fabbricazione tridimensionale, le versioni di test hanno dei limiti. Chiaramente, pur sperimentando un nuovo genere, colore di capelli o specie, nel MUVE si è liberi delle conseguenze sociali e dei rischi psicologici che una sperimentazione nella propria vita di tutti i giorni comporterebbe. Eppure c'è un effetto da prendere in considerazione, si può provare qualcosa nel MUVE per poi trovare più facile riaffrontarlo nella propria vita quotidiana. Valutare le reazioni sociali di altri utenti del MUVE può dare un piccolo assaggio o un'idea di quelle che sono da aspettarsi dal mondo fisico. Ma ciò può anche illustrare l'ennesimo caso di  autentica incommensurabilità del divenire, perché, anche in un MUVE, la conoscenza è guadagnata solo riguardo al test o all'esempio. E’ solo un test. Per la definizione stessa di tale sperimentazione, i riverberi riguardo a tutta la propria vita, privata e pubblica, non possono essere scoperti.

La nozione di prototipizzazione è alla base di fenomeni più ampi, come ad esempio dei movimenti Open Hardware. Massimo Banzi, coinventore della popolare piattaforma elettronica Arduino, scrive che "La filosofia Arduino è basata sul fare design piuttosto che parlarne... La prototipizzazione è al centro della via Arduino". Possiamo probabilmente aggiornare la nozione di "costruire il mondo che vogliamo" barrando edifici, cancellandoli e sostituendoli con dei prototipi: "costruire il prototipo del mondo che vogliamo". Così, tenendo chiaramente a mente che lo scopo è costruire questo nuovo mondo, rimane una grande quantità di test e sperimentazioni da fare per arrivarci. Un prototipo è diverso da un modello nella misura in cui un modello è diverso dalla realizzazione effettiva. Un prototipo materializza solo alcune delle qualità dell'oggetto che si sta creando. Questa strategia è particolarmente adatta alle condizioni sempre più mutevoli dell'economia postmoderna e del capitalismo globale e detiene anche un coefficiente di incertezza. Forse non siamo in grado di affermare a cosa il mondo che vogliamo debba somigliare. Considerando Second Life come uno spazio per la prototipizzazione di un nuovo mondo, possiamo chiederci: "Cosa succederebbe se le persone avessero la totale libertà di cambiare i loro corpi in qualsiasi momento?" In Second Life si vede parte della risposta a questo quesito osservando l'enorme quantità di commercio.

Oltre un milione di dollari passa di mano in mano in Second Life ogni giorno e in Second Life si possono acquistare capelli, occhi, pelle, genitali, anche una certa forma del corpo. Nonostante esista la possibilità di fare qualsiasi cosa di sé, molti utenti però semplicemente replicano le loro fantasie direttamente dalla loro vita fisica, quindi plasmandole come previsto dal post-contemporaneo capitalismo globale.

Calibrazione del Prototipo: i Limiti del Divenire Virtuale

I MUVE, come le tecnologie di trasformazione, offrono possibilità di divenire non disponibili nel mondo fisico. Nascono così nuove potenzialità nonostante si tratti solo di fantasie visive e uditive. Alcuni utenti di questi spazi stanno sviluppando nuovi corpi e nuove sessualità, al di là di ogni riduttiva configurazione LGBT. Si consideri la serie Post 6di Alphaville Herald. In questa serie lo scrittore e fotografo Bunny Brickworks trova "unici" gli avatar di Second Life e le fotografie in pose erotiche. In queste serie si possono osservare cyborg, neko, furie, vampiri e altro.

Proprio in questi casi, la logica della prototipizzazione aiuta a comprendere meglio questi concetti e come molti prototipi necessitino di uno schema di calibrazione e dati calibrati. Per la performance, il sistema di rilevazione dei movimenti aveva necessità di essere calibrato più volte al giorno, per permettere al software di recepire la portata e la direzione dei movimenti. La calibrazione implica l'inserimento di un set di dati noto nel sistema e del calcolo del grado con cui il sistema tende a differenziarsi rispetto alla posizione attesa. Nel caso del sistema di rilevazione dei movimenti si tratta di catturare la posizione di una serie di marcatori posti ad una specifica distanza uno dall'altro (240 mm) in un particolare pattern tridimensionale, e consentire al software di calcolare la posizione di ogni camera nella stanza in base a questi dati. Il grado con cui il software veniva decalibrato in poche ore, con le camere spostate dal punto in cui il software stesso si aspettava che fossero, era inaspettato e difficile da spiegare.

Analogamente, si è stampata una versione tridimensionale plastica dell'avatar drago, usando una stampante Dimension, che produce modelli in materiale plastico ABS, per esplorare un'altra tecnologia che permetta di sfocare e mescolare il fisico e il virtuale. Questa stampante è più adatta per la stampa di modelli in scala molto ridotta e richiede alcune modifiche al modello tridimensionale. Bisogna fare in modo che tutte le superfici abbiano un certo spessore, e non solo bidimensionale, e che il modello abbia una topografia continua in modo da essere stampabile in un unico pezzo. Similarmente, possiamo pensare a quali elementi consentano alla serie Post 6 di funzionare, primo tra essi che si gioca comunemente a presentare modelli standard eteronormativi. Tra le foto di Brickworks c'è una varietà di corpi ma molti di essi sono semplicemente corpi femminili stilizzati con seni enormi e fianchi piccoli, come capita che essi abbiano una testa da coniglio o una ricopertura da cyborg. I limiti della sperimentazione diventano chiari con una piccola calibrazione.




Durante la performance, Micha è stata invitata da un nuovo amico di Second Life a visitare un certo numero di club sessuali e dungeon S&M del mondo virtuale. In una occasione si è visitato uno di questi club e proceduto alla sua esplorazione. Dopo pochi minuti Micha è stata avvisata da un buttafuori che sarebbe potuta rimanere, ma solo fintanto che non avesse causato alcun problema. Pochi minuti dopo, una neko, ibrido gatto-donna, si è avvicinata per strisciare e ringhiare intorno a lei, con proposte sessuali riguardo ad attività che coinvolgevano le corna di Micha. Il buttafuori le ha dato un altro avvertimento. Micha aveva già capito che il suo soggiorno sarebbe stato breve, così ha deciso di spingere un po' i limiti e si è presa la libertà di ballare ad un palo disponibile. Dopo pochi secondi il buttafuori l'ha espulsa. L'espulsione svela i limiti della logica di Second Life. Ci sono molti diversi spazi eterogenei in Second Life che sono di proprietà e gestiti da persone diverse e molti hanno le proprie regole. Midian City, ad esempio, è un gioco di ruolo cyberpunk che si svolge su un area dove i draghi non sono ammessi perché non sono plausibili identità future. Allo stesso modo i draghi non sono i benvenuti nel club sessuale descritto prima perché rompono l'illusione, distraggono dal suscitare una scena apparentemente trasgressiva. "Il tuo mondo. La tua immaginazione," è il tecno-utopico slogan del marketing dei Linden Labs, ma è applicabile solo se sei il proprietario della land in questione o se trovi aree senza restrizioni adatte ai tuoi desideri, come ad esempio Desperation Andromeda, uno spazio per fantasie sessuali sci-fi con tentacoli e sesso alieno, esperienze da esplorare al di la dei limiti fisici della realtà. La sperimentazione sociale, visiva e incarnata in queste nuove configurazioni di genere e sessualità, può aprire la mente a nuove esigenze di vita quotidiana nel mondo fisico.




Potrebbe essere plausibilmente utilizzato un software di rendering 3D, o anche il disegno e la pittura, per creare immagini di un'identità. Al di là dell'immagine però Second Life offre una dimensione sociale a questa identità costruita in cui si percepisce il momento di essere "visto" dall'altro. Questa è una parte essenziale del divenire, il momento di interazione sociale, e il feedback di quando la concezione di sé di una persona è affermata e resa da altri è il momento del passaggio. Considerando le interazioni sessuali, questo momento di riconoscimento è reso ancora più potente, l'identità neocostruita non viene solo riconosciuta da un altro partecipante allo spazio sociale on-line, ma l'altro esprime una risposta emotiva all'aspetto, ai gesti o alla presentazione.


Intersezione tra Divenire Fisico e Virtuale

Durante la nona notte Micha è stata raggiunta da un'enorme drago tigrato e da una piccola volpe luminosa con ali di farfalla che le hanno raccontato della comunità Otherkin. Alynna Vixen si considera veramente come fosse una volpe e da una mano ad organizzare spazi per le persone Otherskin, luoghi sociali e una libreria di risorse e testi sul risveglio come Otherskin, sul Vampirismo e il Therianismo, simile alla Licantropia. Ha raccontato di aver scoperto all'età di sette anni di essere una volpe e che ha una coda fantasma che le provoca dolore quando ci si siede sopra. Per Alynna, Second Life è l'unico luogo dove possa rappresentare il suo "vero sé" e si dice disposta a cambiare la sua specie chirurgicamente in un secondo se fosse possibile. Considerando il rapido ritmo di avanzamento delle biotecnologie e delle emergenti pratiche di estrema body modification, sembrerebbe che le possibilità di avere una pelliccia e una coda non siano poi tanto lontane dalla nostra portata. Recentemente, su instructables.com, un sito web per la condivisione di informazioni tecniche sul fai-da-te, è stato pubblicato un articolo su come trasformare le proprie orecchie in orecchie da elfo. Questo è un esempio di body hacking e, data la grande popolarità della modificazione corporea, sembra che ci si stia solo continuando ad evolvere. Poiché queste trasformazioni fisiche diventano sempre più fattibili, i MUVE come Second Life possono essere visti sempre di più come un mezzo di prototipizzazione di nuove identità.



Identità Transreali, Intersezione tra Divenire e Miscelare

Forse incarnare interfacce è molto più importante di quanto possa sembrare, anche se agli avatar umani in Second Life sono spesso solo marionette, manichini o bambole da ventriloquo. Inoltre, l'esperienza perturbante del vedere un manichino ha una grande risonanza con Second Life. Viene proposta la nozione di transreale come avente forte rilevanza per l'epistemologia della transizione che riguarda sia mondi virtuali che biotecnologie. Quando si pensa all'esperienza perturbante di vedere qualcosa che sembra quasi umano, si innesca un meccanismo di spostamento dovuto a più letture simultanee. Allo stesso modo, pur non implicando che le persone trans siano meno che umane, le bambole e gli avatar sono forse più vicine a quanto di umano si possa ammettere, quindi l'esperienza di guardare una persona transgender o un avatar di Second Life contiene spesso la stessa caratteristica. Si guarda alla persona o all'avatar e, nel processo di identificazione, letture multiple del soggetto entrano ed escono dalla mente dell'osservatore. Molte persone transgender affermano di aver avvertito che questo processo era in corso nelle persone con le quali hanno interagito, si guarda alla persona transgender e si manifesta questo tipo di spostamento o di confusione, rilevabile chiaramente nella commutazione del linguaggio, "Signora, uhm, voglio dire, signore", o qualcosa di simile. Per alcune persone l'espressione transreale può derivare dall’identificazione con la natura queer, lo stare tra due estremi che la maggior parte delle persone pensano costituire la totalità ontologica di espressione di genere. Spesso alcune espressioni di genere sono viste come impossibili o al di fuori delle categorie e così lo spettatore cerca di leggere il genere di chi ha davanti come maschile o femminile. Ma  molti soggetti incarnano contemporaneamente generi diversi, il che in un certo senso è impossibile, fino a quando lo spettatore non ha risolto nella sua mente che chi ha davanti è transgender, queer o gay o che la rappresentazione di genere è falsa o meno reale della costituzione biologica.

Un'identità transreale è una identità che ha componenti che coprono molteplici realtà, molteplici reami di espressione, e spesso ciò viene percepito come un rapido spostamento o uno scintillio, come per un miraggio, tra molteplici letture contrastanti. Milioni di persone oggi hanno identità che hanno elementi significativi che coprono diversi livelli di realtà, compresi gli avatar di Second Life o di altri mondi virtuali. Molti, come succede in Otherskin o nelle comunità trans-specie, considerano queste identità virtuali come il loro "vero sé", più significative dei loro corpi fisici. Tuttavia, la nozione di transreale può essere vista come un sistema per sovvertire la nozione stessa di vero sé nel caso che il sé contenga molteplici parti che abbiano differenti valori di verità e diversi tipi di realismo. Uno studio condotto presso il Laboratorio di Virtual Human Interaction ad Harvard ha dimostrato che, dopo soli trenta secondi di utilizzo di un avatar "attraente", il comportamento della gente del mondo reale cambia. Questo è solo un esempio di una identità reale che viene modellata in parte da un mondo virtuale. Qualsiasi identità che sia in divenire può essere pensata come transreale, come esistente nel presente, ma con una componente potenziale, in stati multipli di realtà.

Secondo la dichiarazione di Baudrillard, "né reale, né irreale: iper-reale", ci si può muovere tra reale e irreale, esistere in molteplici realtà, mescolare le realtà ottendendo transrealtà. Le identità transreali destabilizzano i sistemi epistemologici che avrebbero privilegiato fenomeni reali come il corpo o le interazioni sociali del mondo reale, ed estendono il necessario campo di investigazione al virtuale, al digitale e ai mondi fantasy. Inoltre, le identità transreali possono essere utili a destabilizzare i protocolli contemporanei di biopotere, offrendo uno spazio per sviluppare idee, possibilità che possono portare a nuove esigenze di vita quotidiana che sono incompatibili con tali protocolli. Puoi vedere una persona, in piedi, ma puoi anche vedere il suo avatar, che esiste in un mondo con diverse possibilità; si può vedere il suo sé che è stato creato in un mondo differente e la fusione di queste possibilità nel suo desiderio e nella sua opera.


Ma questa nozione di transreale ha un significato ancora più ampio per la comprensione di fenomeni contemporanei. Per esempio, durante la performance Divenire un Drago, Micha ha usato la chat vocale in Second Life. I visitatori dello spazio reale potevano vederla ruotare la testa quando qualcuno entrava nella stanza virtuale e cominciare a parlare coi visitatori virtuali. In questo modo, ha ingaggiato spesso due o più conversazioni contemporaneamente, incluse quelle mediante finestre di chat testuali. Si poteva osservare questa esperienza come una iper-estensione dell'esperienza quotidiana che le persone hanno quando parlano con qualcuno faccia a faccia mentre inviano messaggi di testo dai loro cellulari, l'esperienza di gestione di identità multiple e di conversazioni contemporanee in più regni di spazio telematico o di strati multipli di comunicazione.




La Traiettoria della Miscelazione, nella Carne

La nozione di transreale è un esempio di intersezione tra divenire e miscelare, ma si può seguire una traiettoria per mescolare ulteriormente il tutto. Il corpo cui vengono somministrati ormoni, transgender o transessuali, può fornire un ulteriore chiave di lettura per considerare il transreale, cioè riferendosi ad un corpo con organi virtuali o organi in evoluzione. Nel corpo di Micha gli ormoni circolanti sono molecolarmente identici agli ormoni naturali, ma provengono da una pillola. I risultati sono cambiamenti fisici evolutivi, come ad esempio riguardo al seno, alla pelle e alla ridistribuzione del grasso fino a delineare un corpo femminile. Tuttavia, Micha ha un pene e forse il suo corpo non può essere definito femminile. Aumenta la sua conoscenza del suo corpo, la decidibilità sul suo genere sessuale diventa maggiormente accessibile, ma la miscelazione di attributi fisici maschili e femminili ne complicano la distinzione. Se qualcuno chiedesse se Micha sia un maschio reale o una femmina reale, o uomo o donna nella vita reale, MOF, come a volte viene chiesto tra gli utenti di Second Life, la risposta alla domanda non sarebbe semplice da dare e potrebbe essere descritta mediante molteplicità o simultaneità, una sorta di sfocatura transreale dei confini corporei.

Brian Massumi afferma, "quando un corpo è in movimento, non coincide con se stesso. Esso coincide con la sua transizione: è la sua variazione," e ciò è ancora più vero per un corpo in transizione. Mentre i corpi transgender sono in transizione per effetto degli sforzi volontari attuati per cambiarli, tutti i corpi non sono anch'essi in transizione riguardo a invecchiamento, evoluzione, crescita e usura?

Organi Parzialmente Formati, Miscelazione dei Sessi

Per quanto riguarda le biotecnologie, in particolar modo le tecnologie mediche che offrono oggi un certo grado di trasformazione, come la chirurgia, gli ormoni, i tatuaggi e molte body modification estreme, la decisione di attuarle si basa ancora su una conoscenza limitata e su congetture riguado al loro peso e alle loro conseguenze.

Sandy Stone scrive, "Nel transessuale come argomento possiamo trovare il potenziale di mappatura e riconfigurazione del corpo in un discorso di genere convenzionale e così distruggerlo, per sfruttare le dissonanze create da una giustapposizione di frammenti ed elementi ricostruttivi del genere organizzati in inaspettate geometrie." Un modo di esaminare la possibilità di creare nuovi generi attraverso la miscelazione è quello di immaginare il genere come un assemblaggio. Considerando prima le biotecnologie come ormoni sintetici, possiamo immaginare le caratteristiche di genere sessuale del corpo come risultato ampio dei livelli fisiologici di testosterone, estrogeni e progesterone. Dato che questi ormoni sono sostanze chimiche, forse l'operazione di miscelazione qui risulta piuttosto chiara, un'alchimia di genere sessuale. Nel corpo di Micha, durante la performance, opera una combinazione di estrogeni, testosterone e progesterone. Questa è modulata attraverso un apporto giornaliero di farmaci quali l'estradiolo, una forma di estrogeno, e spironolattone, un bloccante del testosterone. Prima della performance, in occasione dell'ultimo colloquio avuto da Micha presso un’endocrinologa, si è rilevato che il suo livello di testosterone era ancora in un range maschile, ma il livello di estrogeno non lo era. In sostanza, il suo sesso fisico potrebbe essere considerato durante la performance come qualcosa di diverso da maschio e da femmina, se i livelli ormonali sono la caratteristica principale di diagnostica.

Per esaminare questa operazione di miscelazione permessa dalle biotecnologie, Micha propone una discussione sul suo seno, sul suo seno destro per essere precisi. Nel periodo antecedente alla performance il suo seno destro ha iniziato a crescere più di quanto abbia mai fatto, e molto di più di quello sinistro. Come risultato esso è dolente, molto sensibile e ridà una nuova sensazione di massa. Come risultato di ciò Micha ha nuovi sentimenti e sensazioni che non ha mai avuto prima, non solo sensazioni fisiche di dolore e piacere dal suo stesso seno, ma anche nuove sensazioni in movimento, come il dolore al seno durante l'esecuzione di alcuni esercizi. Anche se ne ha sentito già in precedenza parlare da donne, vi è un'indescrivibile differenza nell'avvertire certe sensazioni in prima persona. Avrebbe potuto chiedere a molte donne prima di quella sensazione cercando di capire e raccogliendo tutte le loro diverse sensazioni, ma la sensazione reale della massa di carne che è una nuova parte del suo corpo giace in un vuoto incommensurabile di parole e frasi atte a descriverla. Oltre a ciò, la conseguente cascata di affetti e di idee circa la sua identità, il suo corpo e il potenziale di cambiare tutto, è come un flusso che si diparte da questa esperienza di dolore e piacere e arriva fino al suo capezzolo. Anche se tanto è stato scritto circa la parziale oggettificazione del seno, la pulsione orale e l'organo senza corpo, quello dell'organo parzialmente formato, nuovo, crescente, incompleto, che nel caso di Micha può essere un seno, potrebbe essere paragonato a qualcosa di molto più fantastico data la rapidità di avanzata delle biotecnologie?

Inoltre i piccoli seni in crescita di Micha facilitano il dispiegarsi di nuove interazioni sessuali tra lei e la sua compagna. Ella vuole toccarli e baciarli. Sa che sono incredibilmente sensibili e vuole dare piacere a Micha attraverso di loro. Inoltre, ha avuto rapporti quasi esclusivamente eterosessuali in passato e quindi questo nuovo desiderio sta emergendo in lei. Micha impara a godere di una nuova forma di piacere, ma questa nuova forma è anche il risultato di veri e propri cambiamenti nel suo corpo. I due elementi interagiscono e sono difficili da distinguere: quanto sta imparando nuovi stati affettivi di ricezione e quanto sta fisicamente sviluppando nuove interfacce per l'interazione sessuale? Quanto una forma di piacere può essere acquisita? Molti dei movimenti LGBT sono basati sul concetto che il desiderio sia innato, qualcosa con cui si è venuti al mondo, ma questa affermazione può minare l'operato e la capacità di cambiare consapevolmente il proprio corpo, reificare una nozione privilegiata di "reale" desiderio e "reale" corpo.

Preoccupazioni Epistemologiche, Operazione nel Campo della Fenomenologia

Gran parte della stesura delle informazioni derivanti dalla performance Divenire un Drago sono riportate da Micha e dalle sue osservazioni sulle esperienze sensoriali. Questo è un approccio fenomenologico che estrae conoscenza da gesti performativi e dall'esperienza quotidiana. Quali sono i limiti alla conoscenza che si ottiene?

Guardando alla fenomenologia, gli scritti del filosofo francese Maurice Meuleau-Ponty sono molto significativi, la sua opera ha cercato di superare sia l'empirismo che l'idealismo della filosofia occidentale, usando l'esperienza del corpo come un mezzo per superare i dualismi. Merleau-Ponty, nel suo libro Fenomenologia della Percezione, stringe un forte legame tra il corpo e l'indagine fenomenologica, impegnandosi in una sorta di epistemologia della carne. Egli afferma nel capitolo sul problema del corpo che "la costituzione del nostro corpo come oggetto... è un momento cruciale nella genesi del mondo oggettivo". In quanto tale, sembrerebbe che l'introduzione del corpo virtuale, o del soggetto transreale con un corpo distribuito tra la sfera reale e virtuale, invaliderebbe la fenomenologia come modalità di conoscenza. Eppure si è propensi a non limitarsi a respingere la fenomenologia, ma a riconoscere che si tratta di un orizzonte. Discutendo "Il corpo nel suo essere sessuale", Merleau-Ponty afferma: "Vi è nell'esistenza umana un principio di indeterminazione... l'esistenza è indeterminata in se stessa, a causa della sua struttura fondamentale, e in quanto questo è il vero processo con cui finora il senza senso ha assunto un significato." In ciò è possibile leggere un'ampliarsi delle possibilità per un corpo in transizione, un corpo che è oltre la nostra comprensione di questa realtà, un corpo che si trova ad essere il luogo di nuovi desideri sessuali emergenti.

La scrittrice femminista Bracha Ettinger si è occupata anche di sessualità e trans-soggettività. Ettinger osserva un'apertura nel lavoro di Merleau-Ponty quando scrive: "Merleau-Ponty articola uno spazio di rottura e deiscenza del Reale precedente alla biforcazione tra soggetto e oggetto, dove il punto di congiunzione è una 'frammentazione dell'essere' e un divenire o 'avvento della differenza' in un 'ingresso virtuale'" puntare al virtuale come spazio di potenziale che si incarna in spazi intersoggettivi così come i suoi bordi matriciali, lo spazio uterino dove madre e bambino sono indifferenziati. Probabilmente lo spazio corporeo può essere visto come uno stato estraneo alla distinzione tra soggetto e oggetto e consente un gioco di definizioni. Ma forse un differente set di strumenti diversi dalla fenomenologia è più adatto ad un artista transgender che cerca un prototipo del mondo che vuole vedere.

Scienza degli Oppressi

Non si sta proponendo che la conoscenza del divenire e del miscelare sia accessibile solo a soggetti in determinate posizioni, ma che sicuramente determinate posizioni del soggetto portano queste conoscenze alla ribalta, permettendo che vengano riconosciute, spingono alla formazione di un marginale set di esperienze e le conoscenze guadagnate da esse non sono più così marginali. L'Electronic Disturbance Theater (EDT) ha chiamato ciò Scienza degli Oppressi: "Possiamo immaginare il Teatro degli Oppressi di Augusto Boal, la Metodologia degli Oppressi di Chela Sandoval, la scienza tattica del Critical Art Ensemble, gli esperimenti pubblici di Natalie Jeremijenko e quanto l' Electronic Disturbance Theater ha inquadrato oggi come 'Scienza degli Oppressi'... Ogni gesto, diagramma, alternative forme sociali di vita e arte che cadono tra il noto e l'ignoto, tra la finzione e il reale, tra la scienza pulita e la scienza sporca, ciascuno con una lunga storia di epistemologia di produzione sociale che privilegia il punto di vista proletario, della moltitudine, i momenti del fai-da-te e di ricercatori autonomi che organizzano zone di test cognitivi, pratiche concrete come la speculazione e la speculazione come pratica concreta, alla velocità dei sogni."

L'EDT cerca di riimmaginare la produzione della conoscenza al servizio delle comunità oppresse e dei movimenti sociali, e di portare tale produzione dal basso verso lo status di scienza. La Metodologia degli Oppressi di Chela Sandoval ha sviluppato un insieme rigoroso di pratiche presenti tra le ispirazioni dell'EDT, e segue un buon approccio epistemologico. La Metodologia di Sandoval sembra ben adattarsi alla molteplicità delle relazioni queer in via di sviluppo attraverso mondi virtuali e biotecnologie, in quanto fugge alle impostazioni binarie. Scrive: "Quando la forma differenziale del femminismo postcoloniale statunitense è stata distribuita queste differenze non erano opposte l'una l'altra... tutte le posizioni tattiche erano riconosciute." Sandoval continua dicendo che "La manovra differenziale richiesta qui è un trucco della coscienza che attiva un nuovo spazio: un cyberspazio, dove tranculturalità, transgender, transessualità, passi transazionali necessari all’attuarsi degli effettivi stratagemmi in opposizione alla prassi, possono avere inizio." Si possono vedere i mondi virtuali o gli spazi di body hacking come parte di un nuovo spazio di possibilità come descritto da Sandoval.

Sandoval scrive del femminismo cibernetico di Donna Haraway per fornire un aiuto necessario a spiegare la sua metodologia, parlando di "una creatura che vive sia nella 'realtà sociale' sia nella 'finzione' a che si esibisce e parla mediante una 'voce di mezzo' che si forgia nell'amalgama di tecnologia e biologia, un cyborg-poeta." Forse la poesia è la forma più appropriata di lingua da utilizzare per le nuove aperture epistemologiche create dalle nuove forme di relazionalità emergenti in questi nuovi spazi, un linguaggio carico di ambiguità e incertezza. Sandoval collega il femminismo cibernetico con la sua metodologia, che deriva dal femminismo postcoloniale statunitense, e scrive, "queste abilità portano ad una coscienza coalizionale che permette ai suoi praticanti di 'trasporre conoscenze tra differenti, e potenzialmente maggiormente differenziabili, comunità. Queste quindi comprendono i motivi per un diverso tipo di 'oggettività' della scienza in sé... La scienza di Haraway per il ventunesimo secolo è una "interpretazione, una traslazione, una balbuzie e in parte comprensione." Sandoval preme su Haraway un'articolazione utile riguardo alla moltitudine di nuovi generi e sessualità. Sandoval dice che "ciò di cui stiamo parlando è una nuova forma di femminismo  'antirazista', o anche 'antigenere', dove 'non ci sarà posto per le donne', ma solo per 'geometrie di differenze e cruciali contraddizioni per l'identità cibernetica delle donne'". L'obiettivo di Haraway è quello di “aprire la strada a 'soggetti non isomorfi, agenti, territori e storie’ che sono ‘inimmaginabili dal punto di vista del ciclopico, compiaciuto occhio del patriarcato’ e che riconoscano che tutte le innocenti ‘identità’ politiche ed epistemologiche sono impossibili come strategie di osservazione dal punto di vista soggiogato, che rimane "impegnato" nell'attuazione di tutte le sue skill per un ‘mobile posizionamento’, un ‘appassionato distacco’ e... un'’affinità’”.

Divenire un Drago è stato il tentativo di alcune di queste pratiche, partendo dalle esigenze e dai desideri di trasformazione, di tradurre conoscenze da spostare a più comunità come la comunità transgender, della body modification, di Second Life, allo scopo di contribuire a far emergere studi di pratiche di tecnologia trasversale e Scienza degli Oppressi.

Nel libro di Donna Haraway sulla trans-specie e la razionalità interspecie, When Species Meet, afferma che questo libro è "un gioc dove tutti coloro che sono al mondo sono uniti in una intra- e inter-azione." Come per un approccio teorico, si tratta di avvicinare molti concetti, ma anche, di rilevare le interazioni come in un gioco. Allo stesso modo, al momento di proporre studi tecnologici trasversali, Anna Munster scrive "il trasversale può configurarsi come un diagramma piuttosto che una mappa territoriale: le linee direzionali si incrociano, formando intersezioni, unendo i loro impulsi, deformando e riformando l'intero campo nel processo." E' ciò che si è fatto con Divenire un Drago, guardando le linee dei mondi virtuali e delle biotecnologie, cercando le loro intersezioni e combinazioni nel transreale, nella transpecie, nel body hacking e nella prototipizzazione. Si è cercato di creare questo diagramma di modo da considerare l'incertezza della transizione o trasformazione, deformando i campi dell'epistemologia e riformando i campi della possibilità.



Micha Cárdenas

martedì 24 aprile 2012

Geni, Memi e Genere

Negli ultimi decenni lo studio del genere nella cultura umana è rientrato come argomento nel campo dell'antropologia. Il genere è infatti fondamentale per comprendere l'evoluzione culturale e biologica negli esseri umani. Tuttavia, alcune prospettive teoriche antropologiche, e le scienze sociali in generale, divergono dalle scienze fisiche riguardo all'importanza data alla cultura rispetto alla genetica e al loro impatto sull'evoluzione umana. Nuove teorie antropologiche di carattere sia culturale che biologico sulla co-evoluzione cercano di colmare questo divario. Il riconoscimento della doppia eredità data dalla cultura e dalla genetica è essenziale per la comprensione del genere e la nostra comprensione dell'evoluzione del genere e delle identità di genere può fornire il miglior riferimento per esplorare le implicazioni culturali di una possibile divergenza biologica umana in un futuro transumanista.

Quando Charles Sarwin propose la sua teoria sull'evoluzione, rilevò tra i maschi e le femmine di alcune specie animali notevoli differenze che apparivano in contrasto con i concetti fondamentali della selezione naturale. I maschi di alcune specie hanno evoluto le proprie armi. I maschi delle pecore bighom usano le corna per combattere potenziali rivali durante l'accoppiamento. In altre specie i maschi hanno evoluto elaborate parti del corpo utilizzate come ornamento. La coda lunga e colorata del pavone sembra attrarre le esigenti femmine alla ricerca del miglior compagno. Una coda ingombrante e dai colori vivaci però è in contraddizione con le leggi della selezione naturale. Ci deve essere quindi un processo di evoluzione che ha operato sulle differenze biologiche tra i sessi. Con Darwin ha inizio la battaglia accademica tra i sessi.
Anche se alcune peculiarità appaiono a seguito dell’addomesticamento di alcune specie e divengono ereditarie in relazione ad uno specifico sesso, non ci sono dubbi riguardo al fatto che questo resti comunque un processo naturale. Quindi si può assumere che la selezione naturale abbia agito sui due sessi in relazione alle diverse attitudini di vita, come succede a volte, o in relazione all'altro sesso, come avviene comunemente. Questo ci porta a dire qualche parola riguardo a quella che viene chiamata "selezione sessuale".

Darwin definisce la selezione sessuale come una lotta tra individui all'interno del processo di selezione di un compagno adatto alla riproduzione. Gli individui di entrambe i sessi cercano di aumentare il loro successo riproduttivo scegliendo compagni che presentino delle caratteristiche favorevoli a quei fini o esibendo tratti competitivi che permettano un migliore accesso al partner per accoppiarsi. Il successo o il fallimento riproduttivo associato a queste caratteristiche crea pressioni selettive che guidano l'evoluzione delle differenze biologiche e dei diversi comportamenti tra i sessi oltre all'evoluzione della specie nel suo complesso. Pertanto, la selezione sessuale e la selezione naturale sono processi evolutivi profondamente interdipendenti.

La brillantezza della teoria dell'evoluzione di Darwin è stata turbata dal disaccordo accademico riguardo l'importanza delle selezione sessuale nell'evoluzione biologica. Alcune delle difficoltà risiedono nel modo in cui Darwin ha inquadrato e sostenuto la sua tesi. Inserì infatti la selezione sessuale all'interno di universali comportamenti maschio-femmina che, alcuni sostengono, rappresentassero solo dei pregiudizi culturali di epoca vittoriana riguardo ai rapporto uomo-donna rispetto alla realtà estremamente diversa della nostra natura. "Universali", inoltre, implica predisposizioni innate verso un certo comportamento. A onore di Darwin, va detto che egli lasciò la porta aperta alla cultura, insistendo sul fatto che mente e corpo svolgono entrambi un ruolo nell'adattamento. Molti biologi ritengono che sia stato questo il più grosso errore di Darwin.

Le teorie della selezione sessuale in ultima analisi si estendono alle questioni sul comportamento umano. La cultura fornisce ancora un altro livello di complessità alla già complessa interconnessione tra selezione naturale e selezione sessuale. Questo porta al lungo dibattito su natura e cultura. I ruoli di genere emergono dalla rigida struttura genetica, oppure i ruoli di genere emergono dalle relazioni sociali mediate dalla cultura? In passato, ricercatori in scienze biologiche favorivano la genetica, mentre ricercatori in campo sociale favorivano la cultura. Questo divario può diventare castrante per le nuove teorie di genere, e comportamento umano in generale, che si stanno dirigendo verso una visione che prevede che l'evoluzione culturale e l'evoluzione biologica siano sistemi interdipendenti di eredità che, insieme, definiscono la nostra specie.
Una delle critiche più recenti e più dura sulla selezione sessuale viene dal biologo Joan Roughgarden. Nel suo libro Evolution’s Rainbows, egli esplora il suo personale interesse in fatto di genere. Sesso e genere non sono la stessa cosa. A causa della grande diversità tra le specie viventi, il sesso biologico non può essere facilmente determinato dalla forma corporea o dai comportamenti d'accoppiamento. L'unico universale metodo per definire le differenze sessuali sta nella differenza di dimensione tra le cellule riproduttive chiamate "gameti". Il sesso che fornisce gameti più piccoli (spermatozoi) viene definito come maschio. Gameti più grandi (ovuli) designano il sesso femminile. Il genere non fornisce una strada così semplice. Roughgarden definisce il genere come "l'apparenza, il comportamento e la storia di vita di un corpo sessuato". L'inclusione del "comportamento" e della "storia di vita" nella definizione del genere implica una forte influenza culturale nell'identità di genere.

Roughgarden procede poi col suo attacco alla selezione sessuale di Darwin, fornendo numerosi esempi di specie che hanno abitudini di accoppiamento non conformi agli stereotipi di genere ribaditi dai teorici darwiniani. Il modello standard degli ornamenti maschili di aggressione o per far colpo sulla femmina, sarebbe infatti una semplificazione nel caso del pavone maschio o nelle pecore bighorm. Utilizzando le abitudini di accoppiamento di alcuni pesci o uccelli, Roughgarden rifiuta la nozione universale di competitività diretta dei maschi nella selezione sessuale. Sostiene che le femmine non scelgono i loro compagni in base alla manifestazione di geni superiori, ma sulla percezione che il maschio terrà fede alla sua "promessa di cure parentali". Così, la cura parentale è più importante per il successo della prole di quanto non lo siano buoni geni. I suoi esempi tendono a intervenire con un significato di patrimonio culturale in un comportamento che potrebbe essere un po' troppo indulgente perché assegna caratteristiche umane agli animali.

Lo zoologo Richard Dawkins non è pronto a gettare la selezione sessuale, ma non prende in considerazione la selezione sessuale come perfetta e universale. "La selezione sessuale produce stravaganze, bizzarre evoluzioni che vanno in direzioni apparentemente arbitrarie, si alimenta di se stessa per generare selvatici voli di fantasia evolutiva". Esso sembra suggerire che l'arbitrarietà della scelta sessuale possa essere il meccanismo necessario alle specie per evolvere in negativo lungo il loro percorso. La selezione sessuale può portare in un loop in cui le scelte femminili e l'adattamento maschile possono guidare le femmine e i maschi di pari passo verso l'evoluzione di elementi utili quali il bipedismo o le grandi dimensioni del cervello. Da questo punto di vista, un cervello più grande è la versione umana della coda del pavone. Tuttavia, Dawkins è turbato dal fatto che il cervello umano non mostri un forte dimorfismo sessuale. Egli esplora diverse soluzioni promettenti adottate da altri ricercatori, tra cui la possibilità che la selezione sessuale operi bidirezionalmente tra maschio e femmina. Alla fine, Dawkins, rimane soddisfatto di questo aspetto dell'evoluzione umana ma incoraggia una continua discussione sul concetto di selezione sessuale.

Se la selezione sessuale è un meccanismo necessario a spiegare la grande diversità di improbabili comportamenti presenti in natura, allora come tiene conto la selezione sessuale della sessualità tra persone dello stesso sesso? Una visione puramente darwiniana sosterrebbe che l'accoppiamento è finalizzato solo alla riproduzione. La selezione sessuale sceglie solo adattamenti che portino al maggior successo nella riproduzione. Da questa prospettiva la sessualità all'interno dello stesso sesso è disadattativa. La selezione è contro ogni propensione genetica al comportamento omosessuale a causa del fallimento riproduttivo di tali tendenze genetiche.

Roughgarden sostiene che la sessualità giochi un ruolo importante nella gestione dei rapporti sociali, nonché nel facilitare la riproduzione. Di conseguenza, la sessualità tra persone dello stesso sesso ha la sua importanza adattativa, anche se non supporta la riproduzione in maniera diretta. Roughgarden rinforza la sua tesi nel descrivere i comportamenti omosessuali e transessuali presso diverse specie animali. I bonobo sono il suo esempio preferito, perché sembra che utilizzino il sesso non monogamo a scopo sociale oltre che per la riproduzione. Partecipare all'attività sessuale rinforza la socialità del gruppo. Per quanto riguarda i legami sociali, gli incontri sessuali tra membri dello stesso sesso sembrano essere importanti quanto quelli finalizzati alla riproduzione. Roughgarden conclude che il comportamento sessuale sociale è un vantaggio adattativo e quello che lui chiama un tratto socio-includente. Partecipare ai comportamenti sociali del gruppo migliora la sopravvivenza individuale, che a sua volta fornisce una pressione selettiva a favore dei tratti ereditari che promuovono il comportamento sociale. Roughgarden chiama questo processo "selezione sociale". In termini di evoluzione biologica, la selezione sociale guarda al gruppo sociale come una fondamentale unità di selezione su cui l'evoluzione opera.

La selezione di gruppo è categoricamente respinta da Dawkins. Sembra plausibile pensare che la riproduzione sia stata progettata per perpetuare la specie nel suo insieme o anche nell’ambito di un gruppo sociale limitato. Al fine di attuare la selezione naturale e favorire un gruppo, i membri del gruppo devono adottare comportamenti altruistici che promuovano la sopravvivenza del gruppo rispetto alla sopravvivenza dell'individuo. Secondo Dawkins questo non è in accordo con una stabile evoluzione. Gli individui che possiedono una propensione biologica a truffare il sistema sarebbero più efficaci a diffondere i propri geni. Mentre un sistema in cui ci siano troppi altruisti collasserebbe. L'evoluzione biologica è una forza egoista. Dawkins vede la selezione individuale come un ulteriore passo avanti nel proporre la tesi che la concorrenza selettiva si svolge a livello genetico, il più favorito è conosciuto come il "gene egoista".

Tutto ciò è interessante quando le strategie di selezione e i geni egoisti si applicano al comportamento animale, ma come si applicano invece alla grande varietà del comportamento umano? Dawkins si è posto questa domanda riguardo a molti dei comportamenti di accoppiamento umani e ha concluso che "ciò che questa straordinaria varietà suggerisce è che il modo di vivere dell'uomo è in gran parte determinato dalla cultura piuttosto che dai geni." Come ogni buon neo-darwinista farebbe, Dawkins ha tentato di inserire la cultura in un quadro evolutivo che è analogo al sistema biologico. Un meme è infatti un qualsiasi simbolo o un'idea che può replicarsi e diffondersi utilizzando gli esseri umani come ospiti. L'idea del meme come replicatore e come meccanismo di trasmissione culturale ha da allora incontrato alcune difficoltà degne di nota, ma come termine generale esso simboleggia l'eredità culturale in un quadro evolutivo.

Quando la cultura viene vista come un sistema ereditario separato dal patrimonio genetico, una cruciale comprensione della relazione tra questi due sistemi diventa evidente: la cultura guida l'evoluzione biologica tanto quanto l'evoluzione biologica guida la cultura. Nel definire gli esseri umani le due sono inseparabili. Ironia della sorte, l'antropologo Clifford Geertz potrebbe aver preceduto i biologi nel riconoscere questo importante rapporto. Geertz ha concluso che la visione secondo la quale gli umani prima si siano evoluti fisicamente fino allo stato moderno e solo dopo abbiano acquisito la loro cultura, deve essere accantonata. L'evoluzione della cultura ha ed ha avuto un ruolo fondamentale nell'evoluzione biologia dell'uomo.
Dawkins vede il meme come operatore potenziale nel processo di selezione sessuale. Il principio base del meme come unità di trasmissione culturale ha stimolato un intero nuovo campo di ricerca chiamato memetica. Uno degli elementi fondamentali della memetica è che l'informazione culturale è un modificatore importante nel mondo biologico. Secondo il punto di vista di Roughgarden il cervello umano come tratto di inclusione sociale, nasce dall'idea che la complessità sociale seleziona un cervello complesso secondo una "evoluzione galoppante delle dimensioni del cervello e della sua complessità". L'idea che la selezione naturale possa avvenire attraverso i geni (natura) e i memi (nutrimento), che essi possano lavorare come sistemi ereditari separati ma interdipendenti, offre nuove possibilità teoriche per esplorare l'evoluzione umana.
La teoria dell'Eredità Doppia porta avanti il punto di vista darwiniano sul cambiamento evolutivo. Shennan identifica due modi in cui l'evoluzione possa verificarsi.

(1) Attraverso la selezione naturale agente sugli individui sopravvissuti e il successo riproduttivo che può avvenire attraverso una selezione basata sulle loro tradizioni culturali.
(2) Attraverso processi di selezione culturale che possono operare anche non come risultato della selezione naturale che riguarda la sopravvivenza degli individui e il loro successo riproduttivo, bensì come risultato di un conscio o inconscio processo decisionale basato su una certa varietà di criteri.

La teoria della Doppia Eredità sostiene che il linguaggio, l'arte e i manufatti possono essere empiricamente studiati riguardo alla trasmissione a alla diffusione delle idee. La diffusione e l'evoluzione delle forme culturali possono essere confrontate e poste in relazione alla diffusione genetica e al declino delle popolazioni. Meccanismi di trasmissione culturale operano in modo diverso dai meccanismi di trasmissione biologica. L'eredità culturale e l'eredità biologica sono entrambe sistemi evolutivi, ma non obbediscono alle stesse regole. L'evoluzione biologica può benissimo provenire dalla diffusione del gene egoista, ma l'evoluzione culturale porta ad una selezione a livello di gruppo. Questa potenziale miscelazione di diversi livelli di selezione certamente complica le cose. Con la raccolta di dati empirici provenienti da entrambe i sistemi ereditari, possono essere esplorati modelli basati su somiglianze e differenze. Teorie nate all'interno di questi principi possono tentare lo studio del genere sia dal punto di vista antropologico che archeologico.

Shennan dedica un intero capitolo del suo libro “Geni, Memi e Storia Umana” al tema dei rapporti uomo-donna. Servendosi di diversi resoconti etnografici, confronta e contrappone gli elementi comuni tra le risorse, la concorrenza, la coercizione e la scelta riguardo all'investimento maschile e femminile nella prole. Shennan conclude che vi è sufficiente evidenza empirica da ricavare cinque "... possibili relazioni tra maschi e femmine... Esse nascono dai loro interessi riproduttivi indipendenti e dalle risposte... Non sono geneticamente predeterminate."

(1) Concorrenza inter-femminile, particolarmente forte in condizione di elevate differenze di ricchezza, con o senza monogamia.
(2) La forza e la forma assunta dalla concorrenza inter-femminile variano a seconda della probabilità e della necessità delle risorse della parentela maschile.
(3) Competizione inter-maschile che tende ad essere maggiormente attenuata in una società stratificata piuttosto che in una non stratificata, perché i maschi di diversi strati non sono in concorrenza tra di loro.
(4) La correlazione tra ricchezza e successo riproduttivo è più forte tra i maschi rispetto alle femmine, esattamente come la correlazione tra il successo riproduttivo del genitore e quella del figlio.
(5) La sessualità femminile sarà più fortemente controllata in situazione di forti investimenti maschili.

Shennan non considera le sue categorie come universali, piuttosto come tendenze prevedibili. Esse non riescono tuttavia a tener conto delle possibilità estremamente complesse ritrovate all'interno dei rapporti uomo-donna. Per esempio come funziona la selezione? Come sottolinea Zuk, fino a poco tempo fa la maggior parte dei matrimoni erano organizzati dalle famiglie nella prospettiva di motivazioni politiche. Le famiglie beneficiavano di buoni matrimoni che miglioravano il loro accesso a diversi status e aumentavano le loro risorse di sopravvivenza, soprattutto quando erano in gioco la ricchezza della sposa e la sua dote. Potenziali spose e sposi potevano detenere un potere di veto, ma la volontà di controllo parentale poteva essere un potente incentivo a cooperare. Shennan non affronta la selezione di gruppo a livello familiare o parentale, ma si concentra invece su più ampi gruppi. Questo è un peccato in quanto la selezione basata sulla cooperazione tra parenti potrebbe essere l'argomento più forte riguardo alla selezione di gruppo.

Il riduzionismo di Shennan in materia di rapporti uomo-donna potrebbe non sembrare in grado di riconoscere la complessità e la diversità del comportamento umano. Ma potrebbe essere anche una strategia intenzionale diretta ad una specifica metodologia utilizzata dalla teoria della Doppia Eredità. Richerson e Boyl delineano i passi fondamentali dell'analisi darwiniana:

(1) Elaborare un modello della storia della vita degli individui;
(2) Creare un modello individuale dei processi di trasmissione culturale (e genetica, se rilevante) della loro storia di vita;
(3) Decidere quali varianti culturali (o genetiche) prendere in considerazione;
(4) Creare un singolo modello che consideri gli effetti ecologici della storia vitale e delle varianti;
(5) Scalare fino a considerare i processi a livello individuale in una popolazione e reiterare prolungando nel tempo il modello andando generazione dopo generazione.

I modelli matematici basati su questi principi sono utilizzati per elaborare grandi quantità di dati generati da rilevazioni empiriche. Questo metodo richiede che la complessità e la diversità debbano essere semplificate in elementi fondamentali. Tuttavia, Richerson e Boyl sottolineano che il "riduzionismo della scienza evoluzionistica è puramente tattico, semplici modelli deliberatamente irrealistici ed esperimenti altamente controllati hanno avuto un grande valore euristico, perché sono stati in grado di catturare piccole porzioni gestibili di realismo".

Quasi tutti i lavori antropologici sono stati radicati nel passato o nel presente. L'antropologia darwiniana si sforza di comprendere come lo stato passato si sia evoluto fino allo stato presente dell'uomo. Altri paradigmi sono strettamente legati al descrivere e comprendere il comportamento umano attuale. Pochi antropologi hanno avuto il coraggio di guardare al futuro, forse per buone ragioni. Brutti ricordi del darwinismo sociale ancora si attardano col loro potente effetto, ed è giusto che sia così. Tuttavia, in una situazione di sempre più rapidi cambiamenti riguardanti la società di oggi, può essere saggio per l'antropologia guardare al futuro e porsi delle domande. La nostra sopravvivenza può dipendere da una certa comprensione antropologica.

Il caso Roughgarden sul riconoscimento dei generi alternativi e l'importanza della diversità, ha robuste basi politiche, sia per i nostri tempi attuali che per il nostro futuro. Si è d'accordo sulla necessità di comprendere e trattare equamente le persone di tutti i generi e identità personali. Tuttavia, c'è da considerare che la teoria secondo cui il futuro progresso tecnologico sia una minaccia per la diversità umana sembra infondato. La storia ha dimostrato che il progresso tecnologico ha sempre portato a un maggiore potere individuale di scelta di espressione culturale. Nelle società tecnologicamente avanzate oggi l'individuo medio detiene un potere di scelta per molti versi superiore a quello della regalità di solo pochi secoli fa. In quali culture tradizionali un individuo ha la possibilità di modificare o cambiare la propria identità di genere sia sul piano sociale che biologico?

Il genere è un argomento di discussione estremamente importante nel nostro tempo presente, perché è la questione sulla personalità che maggiormente si avvicina alle nostre definizioni di umanità. Che cosa significa essere umani? Geertz, Dawkins e la maggior parte degli studiosi di evoluzione, sono giunti alla consapevolezza che l'Homo Sapiens sia un animale incompiuto. L'evoluzione non si ferma con noi come obiettivo finale. Inoltre, quasi quarant'anni fa, Geertz ha avuto l'intuizione straordinaria che l'uomo sia un artefatto culturale. La nostra identità biologica è in parte il risultato della nostra creatività culturale. Fino ad ora, la cultura è stata solo in grado di deviare le traiettorie dell'evoluzione umana modellando l'ambiente in cui si verifica l'adattamento. Con l'avvento dell'ingegneria genetica si avrà il potere di dirigere l'evoluzione dell'uomo.

I transumanisti prevedono e promuovono un futuro in cui gli individui possano scegliere di estendere le proprie capacità fisiche e mentali al di là dei limiti naturalmente evoluti della condizione umana. Essi sostengono che le tecnologie genetiche e molecolari necessarie per sfuggire ai limiti della natura sono al massimo a pochi decenni di distanza dal diventare reali. Predire il futuro è uno sforzo precario. Tuttavia, se una qualche versione di questo futuro transumanista dovesse divenire realtà, i nostri concetti di personalità e identità, la stessa umanità, saranno messi in discussione. Indicatori culturali attuali riguardo l'identità, come l'alterazione cosmetica, il body building, l'applicazione di ornamenti, potranno diventare marcatori biologici geneticamente potenziati di identità. Il potenziale di divergenza biologica sarà solo limitato dalla diversità immaginabile dalla creatività umana e dal potere di scelta individuale. L'analogia più vicina che abbiamo oggi a disposizione di tali identità umane potenzialmente divergenti riguardano le identità culturalmente e biologicamente collegate di genere. Le idee transumaniste possono sembrare fantascienza, ma le premesse tecnologiche fondamentali sostenute dal transumanesimo vengono prese ora seriamente in considerazione dai ricercatori di quasi ogni campo scientifico.

Darwin ci ha dato l'idea di selezione naturale e selezione sessuale. Geertz e altri hanno analizzato il potere sottile della selezione culturale. Si potrebbe presto essere in grado di scegliere personalmente di implementare direttamente la propria selezione individuale. Nel caso di una emersione di un futuro transumamo, l'antropologia transumanista dovrà far fronte a nuovi livelli di complessità e di diversità rappresentati dalla bio-cultura transumana. Gli studi di genere possono fornire il miglior punto di partenza per esplorare questi regni stimolanti di nuove identità, di diversità e di scelta. Così come la natura umana diventa sempre più accurata, l'antropologia deve elaborare nuovi metodi per studiare e comprendere le traiettorie diverse ma collegate riguardanti l'evoluzione culturale e l'evoluzione biologica. La teoria della Doppia Eredità può fornire un possibile strumento. La sfida dell'antropologia nei prossimi decenni non sarà solo capire come ci siamo evoluti, ma tenere il passo e capire come ci stiamo evolvendo.


Darwin, Charles: 1859 The Origin of Species by Means of Natural Selection. New York: New American Library, 1958.
Dawkins, Richard: 2004 The Ancestor’s Tale: A Pilgrimage to the Dawn of Evolution. Boston, New York: Houghton Mifflin Co.; 1989 The Selfish Gene. Oxford: Oxford Univ. Press.
Geertz, Clifford: 1966 The Impact of the Concept of Culture on the Concept of Man. Reprinted in, Investigating Culture. By Carol Delaney, 2004, Malden: Blackwell Publishing.
Gabora, Liane: 1997 The Origin and Evolution of Culture and Creativity. Journal of Memetics - Evolutionary Models of Information Transmission.
Knauft, Bruce M.: 1987 Divergence Between Cultural Success and Reproductive Fitness in Preindustrial Cities. Current Anthropology.
Richerson, Peter J. and Robert Boyd: 2005 Not by Genes Alone: How Culture Transformed Human Evolution. Chicago and London: Univ. of Chicago Press.
Roughgarden, Joan: 2004 Evolution’s Rainbow: Diversity, Gender, and Sexuality in Nature and People. Berkeley and Los Angeles: Univ. of California Press.
Shennan, Stephen: 2002 Genes, Memes and Human History: Darwinian Archaeology and Cultural Evolution. New York: Thames and Hudson.
World Transhumanist Association: 2002 The Transhumanist Declaration.
Zuk, Marlene: 2005 Animal Models of Gender. In Gender in Cross-Cultural Perspective. Ed. Caroline B. Brettell and Carolyn F. Sargent Upper Saddle River: Prentice Hall; 2002 Sexual Selections: What We Can and Can’t Learn about Sex from Animals. e-Book ed. Berkeley, Los Angeles, London: Univ. of California Press.

lunedì 23 aprile 2012

Il genere e la tirannia della "normalità"

In passato, le maggiori difficoltà legate ai problemi di identità di genere riguardavano il fatto che questi venivano percepiti come malattie rare e le persone che ne erano affette venivano quindi isolate e molto spesso fraintese. I transgender furono repressi, perseguitati e non presi sul serio, con la conseguenza di vedere il loro stato gravato anche dalla solitudine e dalla depressione.

Un ragazzo avrebbe potuto dire del suo sentirsi come una ragazza, ma di cose di questo tipo se ne sentiva così poco parlare che non sarebbe stato creduto o avrebbe imparato a mantenere quel segreto e a soffrirne di conseguenza. Internet ha reso il transgendersimo dei bambini molto più evidente, il che lo rende più facile da accettare e, si spera, più normale. Ma, esattamente in linea con l'ondata di notizie sensazionalistiche riguardo a bambini piccoli la cui condizione viene pubblicamente mostrata, si ha del lavoro da fare dal punto di vista culturale: la "normalità" ha bisogno di ampliare i propri orizzonti.

Durante la crescita, che si tratti di un bambino disforico o meno, l'educazione dovrebbe essere basata sull'invogliare l'espressione personale e non sull'opprimerla, cosa che invece avviene troppo spesso. Idealmente chi si occupa di un bambino disforico non dovrebbe essere né punitivo, né eccessivamente entusiasta, in quanto entrambe queste reazioni sarebbero a loro modo l'espressione di un giudizio. Un giudizio è un po' come un punto fermo e, una volta raggiunto, tendono a cessare ulteriori esplorazioni. Invece gli adulti devono lasciare esprimere l'esperienza soggettiva del bambino. Devono sforzarsi di comprendere e appoggiare i suoi sentimenti.

L'accettazione insegna ai bambini ad entrare in empatia con l'esperienza soggettiva altrui, imparando così le diverse forme di espressione personale. Se un bambino pensa di essere Batman o si identifica come una femmina pur avendo i genitali maschili, la sua esperienza dovrebbe essere onorata. Invece di solito si assume che non crescerà sicuramente pensando di essere Batman, ma che sicuramente crescerà volendo essere una ragazza, teoricamente sarebbero possibili entrambe le cose.

E' molto difficile stabilire se quel bambino desidera veramente essere una bambina o semplicemente sta vivendo un gioco passeggero. Il suo comportamento, insieme ad altri, possono essere i presupposti per una disforia di genere. I fattori determinanti sono ancora oggetto di studio e si parla di aspetti ormonali, sociali, ambientali, in qualsiasi loro combinazione. Ma è impossibile costatare subito quanto in profondità queste influenze siano radicate. Il bambino molto raramente riuscirà a spiegare ad un adulto perché preferisce essere una ragazza invece che un ragazzo. I suoi sentimenti, anche se forti, sono rudimentali e probabilmente non ancora pronti per essere trasformati in parole formando un'argomentazione complessa. Potrebbero non esserlo per lungo tempo ancora o non diventarlo mai. Sono difficoltà che hanno anche molti transessuali adulti, mettere il sentire riguardo alla disforia di genere in parole è difficile visto che le sue cause sono per lo più pre-verbali, legate all'ambiente e alla biologia. Un transessuale adulto probabilmente direbbe cose del tipo "sono una donna intrappolata in un corpo da uomo" o il contrario. Questo è un luogo comune che tende a ripetersi ma resta molto difficile trovare parole specifiche diverse e soggettive per esprimerlo.

Per molti è impossibile immaginare cosa significhi sentirsi intrappolati in un corpo che si percepisce come del sesso sbagliato. E' un sentimento così lontano dalla comune esperienza soggettiva che la prima reazione spesso porta a pensare che la disforia di genere sia una scelta che debba essere intrapresa solo in qualità di individuo adulto. Ma non è una scelta, è una condizione. E in alcuni casi è così definita che le persone disforiche desiderano modificare il proprio corpo.

Può verificarsi che la loro vita diventi addirittura più facile se i trattamenti ormonali vengono avviati prima della pubertà. I genitori che si trovassero di fronte a questa possibilità devono essere consapevoli che non è una decisione che si troveranno ad affrontare da soli. Specialisti psichiatrici e psicologici li guideranno e aiuteranno a capire come procedere in maniera esplicitamente rivolta ad ogni particolare bambino. Sebbene il fenomeno dei bambini disforici di genere sembri essere nuovo ai media popolari, un libro come "Gender Identity Disorder and Psychosexual Problems in Children and Adolescents" di Kenneth Zucker e Susan Bradley, mostra che vi è una lunga esperienza in questo campo di ricerca.

Può essere scoraggiante per un genitore il doversi adattare ad una nuova identità di genere per il loro bambino o pensare che il loro bambino potrebbe, più in là negli anni, sottoporsi alla chirurgia per cambiare il proprio aspetto esteriore al fine di sentirsi più a proprio agio. Ma non bisogna farsi travolgere dalla paura del futuro e rimanere nel presente, facendo tutto ciò che renda la vita del bambino più confortevole. Se una persona si sente compresa e accettata dalla famiglia di origine, tende a saper accettare più serenamente anche quanto le verrà dal resto del mondo.

Molto del disagio psicologico viene dal fatto che non si percepisce vicinanza degli altri riguardo a quello che è il proprio sentire interiore. La tirannia su cosa generalmente viene percepito come normale porta alcuni a sentirsi anormali. L'anormalità ha poco a che fare con l'esperienza soggettiva che un individuo ha riguardo a se stesso, ha più a che vedere con ciò che gli altri pensano lui debba essere o fare.

Spesso ci si pone le domande sbagliate. Invece di chiedersi come mai un ragazzo pensa che dovrebbe essere una ragazza, bisognerebbe chiedersi come mai la nostra cultura non ci consente di accettare che un individuo viva spontaneamente il proprio essere e la propria vita senza che si debba necessariamente patologizzare la sua situazione.


Based on Philippa Perry's article

domenica 22 aprile 2012

Il Disturbo di Identità di Genere è una condizione di Intersessualità?

Il Disturbo di Identità di Genere è una condizione di Intersessualità? La risposta breve è no, almeno secondo la definizione corrente. L'intersessualità si riferisce infatti ad una anomalia congenita del sistema riproduttivo (secondo il National Institute of Health) e non include il Disturbo di Identità di Genere (DIG) o la transessualità. Alcune persone hanno definito il DIG come una condizione di "intersessualità psicologica", ma non ha più senso che dire che l'emicrania è un "mal di stomaco psicologico".

Resta importante però capire come mai alcune persone DIG vogliano essere considerate intersessuali. Ci sono almeno un paio di motivi. Innanzitutto, il fatto che il DIG venga trattato come una patologia psichiatrica fa si che alcune persone si sentano come se tutto fosse solo nella loro testa, o se lo sentono dire, quando molte persone transessuali sentono che la loro identità di genere vada ben oltre, cioè ritengono che sia qualcosa di biologicamente concreto come le stesse parti del corpo.

Due risposte possono essere date a questa sensazione: in primo luogo, molte condizioni psichiatriche hanno davvero una base biologica, ma vengono considerate psichiatriche perché gli eventi biologici correlati si svolgono all'interno del cervello. In secondo luogo, qualcosa di biologicamente radicato non rende i transessuali simili agli intersessuali. Si potrebbe addirittura sostenere che l'intersessualità non sia biologica ma sociale, poiché non è quanto sia grande il clitoride di qualcuno a porlo nella condizione di intersessualità, bensì quanto la società pensa debba essere grande.

Molte persone pensano anche che essere riclassificati come intersessuali potrebbe fornire una maggiore accettazione delle persone transessuali e la fruibilità di maggiori servizi. In effetti, a volte le persone intersessuali in transizione da un genere all'altro in fase adulta ricevono un trattamento più favorevole rispetto ed un individuo non intersessuale che voglia fare lo stesso, il che è concettualmente ingiusto.

Allo stesso tempo, essere classificati come intersessuali fornisce un ulteriore stigma e non poche barriere. Ad esempio, ad una donna transessuale che ha scoperto il suo stato di intersessualità durante la transizione da maschio a femmina, è stato detto, da un medico, che aveva bisogno di testosterone, e non degli estrogeni che aveva chiesto, perché la sola ragione per cui lei non si sentiva come un ragazzo era perché aveva poco testosterone nel sangue. Essere intersessuali in questa società troppo spesso significa che il proprio diritto all'autodeterminazione viene normalmente trascurato o violato, che è l'ultima cosa di cui necessita una persona transessuale.

Inoltre, la stragrande maggioranza delle persone nate in condizione di intersessualità si identifica con il genere secondo cui è stata allevata, con solo una piccola (ma evidente) minoranza che sceglie di passare all'altro genere o comunque di vivere come trans o genderqueer. Gli attivisti si oppongono agli interventi chirurgici "normalizzanti", compiuti in uno stato di assoluta non consensualità, sui bambini intersessuali. In primo luogo perché si apporta un danno fisico, emotivo e sessuale, e poi perché non si può definire il sesso del bambino come "anormale".

In genere le questioni affrontate dalle persone intersessuali sono molto diverse da quelle affrontate dalle persone transgender o transessuali (anche se ci sono individui che sono sia intersessuali che transessuali). Una delle idee sbagliate che affligge il giovane movimento intersessuale è che la nozione di intersessualità riguardi solo il genere. Non è così. Per le persone intersessuali molti dei problemi da affrontare riguardano la vergogna, il segreto, l'isolamento e il ricordo del trauma sessuale vissuto in ambito medico. Quando alcune persone transessuali e i loro avvocati confondono intersessuali e transessuali, inviano un messaggio sbagliato su ciò che l'intersessualità sia e su tutto ciò per cui lottano gli attivisti in campo di intersessualità.

Naturalmente, quando la comunità medica fa diagnosi di DIG alla nascita e cerca di "fissare" il genere e di eliminare il disturbo attraverso interventi chirurgici invasivi sul cervello dei bambini transessuali, rende i problemi delle persone transessuali abbastanza simili a quelli degli intersessuali tanto da pensare di formare un movimento unitario. C'è chi spera però che ciò non diventi realtà, anche se, sia le persone transessuali che le persone intersessuali meritano di essere accettate pienamente nella società senza vergogna, segreti o tentativi di eliminazione eugenetica.



Based on Emi Koyama's article, Intersex Initiative

sabato 21 aprile 2012

Idee riguardo alla Negoziazione

Le seguenti domande vertono su informazioni molto semplici che Top/Dom richiedono spesso nel corso della negoziazione con potenziali bottom/sub. A volte queste "negoziazioni" sono distribuite su molti mesi e sono ritagliate in modo naturale da una conversazione ordinaria o da un flirt. Altre volte il Top conduce un'intervista vera e propria che copre questi argomenti poco prima di giocare, alcuni Top includono anche un questionario.

Fare una trattativa non significa necessariamente dire "Ok, farò questo per te se tu farai qualcosa per me." Si tratta di un termine generale che riguarda tutti i tipi di argomenti che si desidera affrontare prima di iniziare una scena, di modo da non dover interrompere il gioco con una conversazione che non sia in linea con la scena stessa. Naturalmente ciò non significa che il Top e il bottom non comunichino durante la scena, è una cosa abbastanza comune, ma per la maggior parte dei praticanti risulta più giusto ottenere alcune informazioni prima di cominciare.

Molte persone prediligono la trattativa per arrivare al gioco più eccitati. Spesso il bottom gode davvero nell'essere invitato a parlare così intimamente dei propri desideri e il Top nell'ascoltare e ottenere idee. Ulteriori discussioni di solito ne conseguono. La negoziazione è il più delle volte una forma di corteggiamento e di preliminare verbale, anche se il risultato che si ottiene è un accordo che funge come una sorta di contratto tra i partner.

Un sottoinsieme di queste domande dovrebbe applicarsi a qualsiasi cosa che si pensa di fare. Se salta in mente un'idea a metà scena, meglio non attuarla o interrogarsi su di essa in silenzio e con discrezione. I bottom esperti forniranno le risposte anche senza domande esplicite. Come e quando queste cose vengano discusse non è importante fintanto che siano discusse. Riparlare delle parti interessanti della scena in momenti successivi e, talvolta, settimane o mesi dopo, è molto comune e può portare a cambiare i termini della negoziazione fatta in precedenza. Cose che in origine erano off limits diventano spesso tentazioni per il bottom, la relazione diventa più impegnativa o, semplicemente, le persone cambiano nell'arco del tempo.

Ci saranno sicuramente altre ottime questioni riguardanti una efficace trattativa che rimarranno fuori da questo documento, ma sostanzialmente ciò che un buon Top/Dom deve chiedere è:

(1) Ci sono condizioni mediche di cui dovrei venire a conoscenza? (Asma: nel qual caso meglio tenere a portata di mano la medicina necessaria, meglio non legare il bottom per lunghi periodi in pieni; lussazioni alla mandibola: no face-sitting o solo con la dovuta cautela; problemi coi nervi dei polsi: attenzione extra per le legature ai polsi o meglio evitarle del tutto; malattie sessualmente trasmissibili: precauzioni extra per il sesso sicuro; ecc.)

(2) Hai posti particolari dove non dovresti essere colpito o frustato? Aree particolarmente sensibili del corpo, che ridanno una sensazione negativa o che non siano guarite da lesioni?

(3) Hai piercing? Sono fatti di recente? Sono guariti? Se si desidera fare attività come piercing e tagli meglio chiedere se si è allergici allo iodio perché molti disinfettanti lo contengono.

(4) Hai reazioni emotive o condizioni psicologiche che dovrei conoscere? Storie di incesto, stupro o abuso, ricordi di episodi traumatici, personalità multiple o depressione maniacale? Alcuni sub hanno forti reazioni emotive nell'essere colpiti con mani, cinghie, spazzole per capelli o altre elementi legati alle punizioni bdsm ma anche a comuni esperienze traumatiche infantili. E' bene chiedere quindi se ci sono oggetti o situazioni che non si vuole vengano usate o ricostruite in una scena.

(5) Hai preferenze per le safeword? Che significato assumono per te? Da tenere presente che in particolare il "giallo" può avere un significato molto diverso da persona a persona. Da evitare parole come "no" o "fermo" che possono avere tutt'altro significato in un contesto di gioco. Molti bottom hanno vissuto almeno una volta durante le loro sessioni precedenti un'esperienza in cui non sono stati in grado di proferire la safeword perché eccessivamente coinvolti nel gioco. Chiedere loro se gli è successo e in che condizioni.

(6) I segni sono ok? I segni devono essere celabili sotto i vestiti?

(7) Vuoi essere toccato sessualmente?

(8) Riguardo al sesso sicuro, che tipo di precauzioni vanno bene per te? In molte comunità i preservativi sono indossati non solo per la penetrazione vaginale o anale, ma anche per il sesso orale. In alcune comunità i guanti in lattice sono usati per qualsiasi tocco sessuale in cui siano coinvolti fluidi e certamente usati se ci sono lesioni alle dita del Top. E' sempre buona norma chiedere invece che tirare ad indovinare perché le abitudini riguardo al sesso sicuro sono molto varie ed inoltre chiarirle prima permette di essere preparati anche in condizioni di elevato coinvolgimento.

(9) Che cosa significa per te "toccare sessualmente"? Seni, capezzoli? Toccare esternamente sesso o ano? La penetrazione? Ti trovi a tuo agio a stare nudo?

(10) Hai reazioni negative a giocattoli o attività particolari? Cose cui generalmente la gente reagisce negativamente sono ad es. coltelli, aghi, grosse penetrazioni, solletico. Ma è bene chiedere anche riguardo ai giocattoli che si possiedono e che si usano comunemente come bende, frusta a coda singola, ecc. Se non si è chiesto riguardo ad uno strumento ma poi si desidera usarlo comunque, lasciare che durante la scena il bottom abbia modo di vederlo prima di utilizzarlo e che dichiari, sempre in gioco ma lucidamente, di volerlo sperimentare. Chiedere in maniera specifica come ci si pone nei confronti del controllo del respiro e dell'essere colpite sul seno.

(11) Miscellanea: che tipo di emozioni o attività prediligi in una scena? Ti piace il dolore, servire, lo spanking, essere punito, umiliato, avere paura, fare resistenza, combattere, l'abuso psicologico o verbale, il role play e se si quale: interrogatori, school-play, age-play, etc.? L'esperienza sessuale per te fa parte dello scambio di controllo oppure preferisci che le esperienze sessuali rientrino in un contesto paritario? Quali cose eccitano la tua fantasia? Ci sono esperienze che hai già fatto e vorresti ripetere? Giocare per te è una esperienza sessuale o qualcos'altro?

Altri aspetti da chiarire tra i due possibili partner riguardano il tipo di gioco praticato fino a quel momento e il discutere i rischi connessi al suo ripetersi in relazione alle persone ora coinvolte. Bisogna conoscere il livello di esperienza di entrambi. I negoziati coi novizi in genere coprono molti aspetti e coinvolgono una serie di informazioni che devono essere fornite dalla persona più esperta (il novizio potrebbe essere un bottom, ma anche un Top!) Se un Top procede a provare una nuova pratica, che avrà il suo coefficiente di rischio, deve assicurarsi che il bottom sappia che per lui è la prima volta. Infatti, riguardo a qualsiasi attività rischiosa si pensi di attuare, bisogna assicurarsi che il bottom ne conosca tutti i rischi, anche se si pensa che sia improbabile che capiti un incidente. Si può fare un paragone col consenso informato in ambito medico, questo significa capire che ci sono rischi e conoscerne la natura.

E' bene chiedere di altri eventuali partner della persona con cui si desidera giocare e cosa pensino del fatto che il loro partner è intenzionato a giocare con qualcun altro. Di solito si parla con tutti i partner primari o secondari della persona prima di giocarci o anche solo stabilire un contatto interessato.

Informarsi sull'uso di alcool o droga. La maggior parte dei giocatori non mischia alcool e gioco perché l'alcool ottunde i sensi e rallenta i tempi di reazione. Stesso discorso per l'uso della maggior parte, se non tutti, i farmaci, anche se alcuni tipi specifici di farmaci sono usati occasionalmente in alcuni ambienti di gioco.

Se capita di giocare in pubblico alle feste o in spazi semi-privati, è bene informarsi se l'altra persona ha in proposito una preferenza, se ha una situazione sociale o lavorativa compromettibile.

Non è una cattiva idea per il bottom chiedere come il Top si comporta in termini di cure post-sessione, compreso il tempo e le energie residue che ha di solito a disposizione. Meglio essere molto chiari riguardo alle aspettative e al tempo che si ha intenzione di investire in una data esperienza.

In ambito comunitario BDSM, i Top sono generalmente referenziati da altri partner di gioco e il bottom chiede il permesso di informarsi su di lui prima di giocarci. Bisogna giocare con Top o Dom sconosciuti con molta cautela ed è comune, in questo caso, includere nei negoziati discussioni che accrescano il senso di sicurezza del bottom (come il dover chiamare un conoscente o un ex partner del bottom entro un certo tempo dall'inizio dell'incontro). Quest'abitudine è la norma. Sembra anche la cosa più sorprendente per coloro che non hanno mai incontrato la scena pubblica BDSM, non è cosa comune infatti nel mondo vanilla andare a parlare con un ex amante di qualcuno con cui si desidera fare l'amore, ma il BDSM non è sesso vanilla, è fisicamente ed emotivamente rischioso e i due costumi differiscono per ottime ragioni.

venerdì 20 aprile 2012

Il Codice del Master

Prodezza: cercare di eccellere in tutti gli sforzi che ci si aspetta da un Maestro, cercando sempre di perseguire la giustizia piuttosto che la grandezza personale.

Giustizia: cercare sempre il "giusto" cammino, libero da pregiudizi o interessi personali.
Riconoscere inoltre che la spada della giustizia può essere una cosa temibile e che quindi deve essere utilizzata con umanità e misericordia.

Lealtà: essere conosciuto come una persona che persegue gli ideali secondo cui ha scelto di vivere.
Ci sono molte situazioni in cui è richiesto un compromesso, la lealtà non è tra queste.

Difesa: cercare sempre di difendere colui che si ritiene degno di lealtà.

Coraggio: essere Master spesso significa scegliere la strada più difficile e la più costosa sul piano personale.
Siate pronti al sacrificio necessario a perseguire i precetti e la gente che apprezzate. Al tempo stesso siate capaci di riconoscere che la stupidità e il coraggio sono cugini. Coraggio significa anche schierarsi dalla parte della verità in tutte le questioni, piuttosto che cercare un espediente fasullo, tenendo però bene a mente che spesso la verità deve essere elargita con attenzione perché può portare dispiacere.

Fede: credere in un potere superiore affiancandogli le proprie convinzioni personali, questo da fiducia e speranza.

Umiltà: valorizzare prima gli attributi degli altri, non vantarsi dei propri risultati, lasciare che siano gli altri ad elogiarvi.
Parlare delle gesta degli altri piuttosto che delle proprie, conferendovi la celebrità dovuta alle azioni virtuose.

Generosità: essere generosi nei limiti di quanto permesso dalle vostre risorse, la generosità usata in questo modo previene l'egoismo.
E' anche la via più facile per discernere con la necessaria giustizia.

Nobiltà: aspirare ad una certa altezza personale tenendo presenti le proprie virtù e i propri doveri.
Anche se certi ideali non potranno mai essere raggiungi, le qualità assunte durante il loro perseguire nobiliteranno comunque il vostro spirito e tempreranno il vostro carattere. La nobiltà ha anche la tendenza ad influenzare gli altri, offrendo un esempio convincente di ciò che può essere fatto al servizio del giusto.

Cercare di emulare ogni virtù del codice nel modo più sincero possibile, non per avere un guadagno personale ma perché è giusto. Non limitate la vostra esplorazione ad un piccolo mondo, ma cercare piuttosto di infondere queste qualità in ogni aspetto della vostra vita. Conseguire anche un solo piccolo rilevabile successo vi renderà degni di essere ricordati.

giovedì 19 aprile 2012

Rappresentazione del Genere

 

L'immagine è un grande cerchio, simile ad una ruota, in cui ogni colore sfuma nel successivo.

Il rosso rappresenta il "femminile", l'arancione il "genderqueer femminile", il giallo il "genderqueer", il verde rappresenta il "genderqueer maschile", il blu il "maschile", il viola l'"androgino". Al centro di questa ruota troviamo un'area grigia dai bordi sfumati che si fonde con ogni colore, essa rappresenta il "neutro".

Intorno all'intero cerchio c'è un anello bianco, anch'esso non è netto e sembra piuttosto incandescente, rappresenta il "pangender". Al di la del cerchio è il colore nero, anch'esso è una rappresentazione, quella del "senza genere".

E' una realtà sicuramente incompleta, non ha la pretesa di essere una perfetta rappresentazione del genere. Più il tentativo di decentrare il concetto di maschio e femmina visto che la maggior parte delle altre rappresentazioni descrivono tutto il genere in base a questo dualismo.

Alcune note:

(1) La realtà Genderqueer comprende tutto ciò che non è strettamente maschio o femmina (compresi neutri, pangender, etc.) In questa rappresentazione però si è cercato di renderne evidenti le diverse anime, anche se in teoria ne restano fuori solo il "maschile" e "femminile".

(2) Non è detto che una persona debba collocarsi in un punto esatto dello schema, potrebbe coprire intere aree o più punti o punti diversi durante l'arco della sua vita, come nel caso dei Genderfluid.
Un individuo potrebbe sentirti sia maschio, che femmina, che androgino, che neutro, che genderqueer o un qualsiasi numero di altre cose. Si può anche essere un mix di Genderless e qualcos'altro.


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mercoledì 18 aprile 2012

Visione marziana del Genere

Se ai signori antropologi alieni non dispiace, vorrei iniziare distinguendo il sesso dal genere.

Il Sesso è Biologico, il Genere è Sociale.
Esattamente il Genere è "socialmente costruito", ma si è fatto un uso eccessivo di questa definizione che neanche i terrestri riescono più a capirci qualcosa. Proviamo a ragionarci su.

L'economia è molto più che produrre cibo e beni e distribuirli a chi lo mangerà e agli utenti; familiari e parenti vari non sono l'equivalente di fare sesso e procreare; costumi e religioni non possono essere equiparati alle superstizioni e alla fede; la lingua va al di la dei suoni prodotti dalla lingua e dalla laringe. Non è un caso che nessuno mangi denaro o credito...

Allo stesso modo, il genere non può essere equiparato alle differenze biologiche e fisiologiche tra maschi e femmine.

Il genere, esattamente come il denaro, la famiglia e la lingua, ha una base materiale, ma attribuisce un suo significato specifico a questa base. Se un panino con roast-beef e una macedonia di frutta costano entrambe 3 euro, ai fini monetari sono la stessa cosa. Allo stesso modo, se un insieme di persone vive come uomini, pur considerando tutte le differenze nella loro composizione ormonale, l'aspetto genitale, il sesso, le gonadi, restano tutti uomini ai fini del genere. Naturalmente essi avranno un sapore diverso uno dall'altro.

Per avere un altro esempio di come il sesso si trasformi in genere, raccogliamo un po' di dati sul "sesso cerebrale". Gli studi relativi riportano sempre di un 2% o 5% di differenza tra le prestazioni di uomini e donne in vari test riguardanti abilità verbali e spaziali (alcuni dei quali quando si arriva ad esaminarli risultano decisamente particolari). Ora, è probabilmente vero, come sottolinea Anne Fausto-Sterlin, che questi studi mostrino una differenza, ma c'è sicuramente un altro studio, o anche più di uno, che langue nel cassetto della scrivania di qualcuno e che non ha rilevato alcuna differenza (pochissime persone hanno costruito la loro carriera scientifica confermando delle ipotesi nulle). Ma ciò che conta è che queste insignificanti differenze statistiche si trasformano in una differenza sostanziale tra i due generi, di modo che ci sia un sesso verbale e un sesso matematico e anche Maria Mitchell ricade paradossalmente nella schiera non-matematica. Questa è la magia del genere.

C'è da sempre un problema nel pensare al genere come un insieme di categorie sociali: si dimentica l'individuo. Troppo spesso  le persone parlano del genere come se questo venisse imposto esclusivamente dall'esterno. Ma noi umani non siamo solo vittime passive di programmi sociali, siamo al di là di cosa si pensa del sesso e cerchiamo di dargli un senso personale. Il genere non è solo un conveniente tag che altri possono usare per etichettarci, esso è anche parte di come percepiamo noi stessi.

Quindi, ecco un altro modo di rilevare la differenza: il sesso è, il genere rappresenta. Il sesso esiste in sé ed è assolutamente indifferente a cosa gli esseri umani pensano di esso. Il genere è invece l'insieme di tutti i significati che attribuiamo al sesso e, a questo punto va aggiunta, alla sessualità.

Quando si parla di genere come un insieme di categorie sociali, ha senso parlare di un numero finito di generi. Quando parliamo in termini di significato, allora possiamo ammettere che esiste un infinito numero di generi, in quanto esistono infiniti significati attribuibili al sesso, almeno uno per ogni persona che ci ha pensato.

C'è ancora qualcosa che manca. Non tutte le differenze tra persone di generi diversi è significativa. Alcune sono arbitrarie e passano quasi inosservate. Quindi si può azzardare una terza suddivisione: il sesso è un prodotto dei geni, mentre il genere è prodotto dei memi. La memetica, con qualche riserva, fornisce un modo utile per comprendere alcuni sottili punti riguardo al genere.

Per fare un esempio banale, Nicholson Baker ha detto che la maggior parte degli uomini che ti viene addosso correndo usa l'esclamazione "oop" mentre le donne ne conservano una forma ancestrale "oops". Queste sono cose di cui probabilmente solo Nicholson Baker si sarebbe accorto, sicuramente pochi uomini ritengono l'uso del singolare "oop", al posto del plurale "oops", come una parte della loro mascolinità. Però "oop" è un meme opportunistico che, esattamente come un virus, si riproduce legandosi ad una delle nostre idee sul genere: l'idea che l'uomo debba imitare gli altri uomini e la donna le altre donne.

Molti aspetti del genere sono così. Il genere inizia attaccando un significato al sesso biologico, ma poi dei significati si attaccano ad altri significati e i memi aderiscono ad ogni superficie disponibile: ed è così che il genere cresce, corallo su corallo.

Naturalmente fin qui abbiamo parlato solo per distinzioni e non per definizioni. Si è distinto il sesso dal genere, forse dato un'idea di come si riproduce il genere, ma qual è la sua natura? Possiamo definire l'essenza del genere? Possiamo enumerare le sue parti?

Martine Rothblatt pensa sia possibile. Nel suo libro The Apartheid of Sex, promette "una decostruzione dell'identità sessuale in oggettivi, agenitali elementi ".  In sostanza Martine Rothblatt ci dice che  l'identità sessuale è stata riconosciuta dagli inizi della coscienza come consistente di tre elementi: Dinamismo (o aggressione), Passività (o nutrimento) e Erotismo (o sessualità).

Qualsiasi antropologo alieno si sconcerterebbe a guardare a questo sistema. Non può una persona essere attiva senza essere aggressiva? E si può nutrire senza essere identificato come un elemento passivo? Coltivare i mezzi per nutrire o educare sarebbe un elemento passivo? Cerchiamo un solo cuoco o un solo insegnante che si senta passivo. Inoltre, in un sistema di tre tratti presunti variabili indipendentemente uno dall'altro, come si ottiene contemporaneamente la passività e l'aggressività? Non è una l'assenza dell'altra?

Ma mettiamo da parte queste obiezioni specifiche e ricostruiamo coerentemente la psicologia di tipo Rothblatt su tre assi: aggressività, nutrimento e sessualità.

Cosa rende questi tre tratti speciali? Perché essi da soli comporrebbero il genere? Rothblatt non lo spiega. Afferma semplicemente che lo fanno "dall'inizio della coscienza". Potrebbe essere, nessuno era presente a quell'epoca.

Probabilmente Rothblatt si sarebbe meglio espressa dicendo che questi tre assi rappresentano la visione più comune degli elementi che costituiscono concettualmente il genere, ma è vero? Quali elementi caratteriali potrebbero andare a costituire il genere di un individio?

Tutti, naturalmente. Non c'è un singolo elemento della propria personalità che siamo in grado di toglierci con i vestiti. In effetti l'elenco di Rothblatt non coglie probabilmente neanche una caratteristica della maggior parte delle identità. Qualcuno, cui venisse chiesto dei tre tratti personali strettamente legati al sesso, avrebbe potuto rispondere: creatività, tecnofilia e affettività. Ognuno avrà la propria lista. Il punto è che Rothblatt vuole invece fare una lista ufficiale e chiunque si trovi a valori alti (o bassi) lungo i tre tratti di questo elenco, è necessariamente "privo di genere".

Tutto questo in un libro dal sottotitolo A Manifesto on the Freedom of Gender. E' vero, il sistema di genere proposto da Rothblatt permette alle persone di scegliere un genere in età adulta, un passo avanti rispetto alla libertà di espressione e di identità considerando che il nostro attuale sistema assegna a tutti un genere alla nascita. Ma non si tratta comunque di una libera scelta se i termini non sono definiti dal singolo individuo.

Se il genere è un insieme di significati che si attribuiscono al sesso e alla sessualità, tre caratteristiche non potranno mai essere sufficienti. Neanche cento lo sarebbero. Ci sono molti significati da dare al sesso e alla sessualità esattamente come ci sono molte persone che si sono poste il problema di dargli una definizione. Nessun elenco sarà mai esaustivo. E c'è di più, un elenco così prodotto finisce anche per essere incoerente: i suoi elementi non avranno mai niente a che fare uno con l'altro, salvo che qualcuno, da qualche parte, li ha associati con il sesso.