mercoledì 29 febbraio 2012

La mia vita come Shamano e Leatherman

Molte persone praticano SM perché è un potenziamento al sesso e un eccitante gioco mentale, ma non ritengono che possa essere inquadrato in un contesto spirituale. E' difficile per molti concepire la grezza e ruvida attività fisica sessuale come appartenente alla sfera spirituale. La spiritualità può essere vista come dogmatica, eterea e astratta, separata dal corpo, ma il corpo appartiene allo spirito, è una parte di esso e lo accompagna fino alla morte.

E' naturale per me che Leather/SM e spiritualità, in particolare lo sciamanesimo, lavorino bene insieme. Cerco un'estatica e somatica realizzazione dello spirito. L'SM è in grado di generare alterati stati di coscienza, catarsi e un intenso legame psichico tra due o più persone che lo rendono una valida pratica sciamanica. Riporto all'SM le mie conoscenze sulla dedizione al corpo e le pratiche yogi che fanno parte della mia formazione sciamanica.

Lo sciamanesimo non è una religione, ma un modo spirituale di vivere e vedere il mondo. Si tratta di una vocazione molto individuale.

Uno sciamano è una persona speciale per conoscenza spirituale e abilità. Nelle società tribali, gli sciamani sono conosciuti come le persone medicina, gli stregoni, i veggenti, i guaritori, consiglieri e anche sacri furfanti che servono la tribù. In tal senso uno sciamano non è proprio come un sacerdote o un prete, piuttosto un leader spirituale di una tribù. I berdache delle tribù native americane ne sono un esempio. Il concetto del ruolo dello sciamano dipende dalla tribù e ciò rende difficile riunire tutti gli sciamani un una unica identità.

Gli sciamani sono esseri eletti, spesso identificati durante l'infanzia per le loro inclinazioni: sensibilità, empatia, arte. Spesso sono gay o bisessuali. Ma non si nasce sciamano. Bisogna passare attraverso una rigorosa formazione esoterica tradizionale e periodi di solitudine e visioni per provare a se stessi di essere degni. Molti possono fallire. Le visioni possono essere così pericolose, fisicamente e mentalmente, che la vita così come concepita fino a quel momento viene persa. Questa esperienza cambia irrevocabilmente la persona e da un senso alla sua esistenza. Si tratta di una sorta di rinascita. Di solito si prende un nuovo nome che rappresenta la visione che si è ricevuta e il nuovo posto da ricoprire nel mondo. In questa fase gli sciamani imparano a disciplinare ad alti livelli il proprio corpo e la propria mente, e a conoscere a fondo se stessi. Ciò consente di eseguire la magia, di leggere e manipolare gli altri per il bene della tribù.

Lo sciamano cammina tra i mondi: quello temporale e quello spirituale. Anche se accettato come parte integrante della tribù egli resta l''altro', estraneo per certi versi, troppo strano e misterioso per essere considerato una persona normale. Gli sciamani camminano sempre ai margini della società di modo che possano guardare alla società chiaramente e riportarvi nuove conoscenze recepite al di la di essa.

Poiché non c'era una tradizione che soddisfasse le mie esigenze e mi offrisse un percorso, mi sono rivolto allo sciamanesimo con le mie sole forze, imparando da alcuni maestri e tradizioni esistenti, ricreando il resto attraverso le mie personali esperienze spirituali. La maggior parte degli sciamani moderni non hanno tradizioni tribali da seguire, diventa però necessario creare uno sciamanesimo rilevante per i nostri tempi e personale.

Ogni intensa esperienza fisica, giocata al limite, può causare un rilascio emozionale e un'esperienza spirituale. Un profondo massaggio, Rolfing o Shatsu, può far riemergere emozioni represse, permettendo che esse vengano risolte e superate. C'è una somiglianza tra alcune tecniche terapeutiche e l'SM. Inconsci blocchi emotivi devono essere abbandonati per ottenere la libertà personale e perseguire un cammino spirituale. Bisogna spurgarsi attraverso un clistere psichico.

Ho fatto il mio training all'SM presso un Master della Vecchia Guardia. Quindi molta della mia etica e dei miei comportamenti hanno quella impronta, quali l'apprendimento dell'SM da bottom. Mi piacciono comunque anche atteggiamenti della Nuova Guardia. Hanno dato al Leatherfolk più libertà di comportamento. Credo che possa definirmi come una Media Guardia. Alcune tradizioni sono positive perché sostengono un senso positivo ed etico della vita. Altre sono come cadaveri che col loro peso ci trascinano verso il basso e ci spingono al necessario cambiamento. Ancora di alcune tradizioni si identificano elementi positivi e altri negativi. Sapere cosa tenere e cosa buttare via, piuttosto che ribellarsi contro tutta la tradizione esistente, è il primo passo verso la saggezza che permette di trovare la propria strada nella vita. Non tutta la tradizione della Vecchia Guardia è infatti applicabile al nostro tempo. Per esempio, che o si era un Top o un bottom, e non si potevano invertire i ruoli. Alcuni dei vecchi principi erano stati creati per alcuni gruppi o addirittura singole persone e sono decisamente marginali e non rilevanti nel presente o per la creazione di un sistema etico universale. Il trucco è quello di separare il sistema etico razionale dagli elementi arbitrari e di comprendere le ragioni per le quali certi elementi sono nati e quale ruolo ricoprivano per chi li ha creati.

Mi definisco un Leatherfaerie perché sono un Faerie Radicale, un membro di questa magica tribù di fratelli gay. Potrei anche definirmi come un Leather Bear perché come loro sono peloso e ho la barba, una parte integrante della mascolinità naturale.

Faccio da solo i miei giocattoli SM. Ho trascorso molti anni a progettarli, collaudarli e disegnarli. Fa parte della mia dedizione all'SM. C'è non solo una profonda soddisfazione per me nel costruire attrezzatura, ma anche nel sapere perfettamente come funzionerà, i suoi punti di forza e le carenze.

Dare e ricevere dolore non è il fattore principale della mia pratica SM. L'SM per me non dovrebbe neanche essere doloroso, ma basato sul come ottenere e dare una intensa stimolazione fisica e mentale. La stimolazione può anche essere rivolta alla deprivazione sensoriale, una stimolazione mentale quindi. Mi piace il Flogging, Whipping, le abrasioni, piercing temporanei, CBT, TT, Fisting, Electrotorture, Water Sport, Heavy Bondage, sottomissione, Fucking e Sucking. Scat è fuori discussione, è troppo biologicamente pericoloso. Voglio che i miei bottom amino il sentirsi impotenti, legati e l'essere in mio controllo. Poi, voglio spingerli al limite in modo che abbiano un break e le loro menti viaggino altrove e poi tornino indietro cambiate e grate per la mia attenzione. Quando ho condotto un uomo a piangere e ridere nello stesso tempo, sono grato quanto lui. Questo compito non è da prendere alla leggera. Si tratta di una responsabilità incredibile che ha i suoi rischi, ma i potenziali benefici superano i rischi se si ha una notevole conoscenza sulle tecniche SM. Soprattutto l'intento non è quello di causare danno, né fisico né mentale, ma di fornire l'esperienza che conduce alla conoscenza di sé stessi e di divertirsi un po' tra due o più adulti consenzienti.

Io non sottoscrivo a pieno alcuni concetti dell'SM urbano. Il più importante è quello che sia il bottom ad avere controllo sulla scena, nel senso di stabilire i limiti oltre i quali il Top non deve andare. E'opinione comune che i limiti siano fatti per essere sfidati o spinti un po', in quale altro modo sarebbe possibile crescere? Le scene dovrebbero essere negoziate in anticipo. Il bottom ha l'ultima parola. Se il Top e il bottom non arrivano ad un accordo, la scena non si dovrebbe svolgere. Questa etica protegge colui che si trova in una posizione potenzialmente rischiosa. Ma in realtà il bottom legato è impotente e in balia delle intenzioni del Top. Egli non ha controllo. Tuttavia, un Top ha bisogno di sentire un senso di controllo o di posizione dominante, e che non esiste al solo scopo di soddisfare le necessità del bottom e per la sua stimolazione sessuale. Un bottom convinto può rinunciare al controllo di sé, si sottomette completamente e cede al Top il controllo della situazione fino al raggiungimento dei limiti. Se il Top decide di spingere i limiti del bottom per fargli sperimentare un nuovo stato mentale, allora il rapporto gioca sul bordo dell'etica, rischiando una svolta rivelatrice o la distruzione del rapporto e, forse, danni fisici. Ma cosa dire sulla consensuale relazione tra Master e slave? Lo slave per definizione, non ha limiti di scelta. La loro volontà è quella di compiacere il Master, così che tutte le considerazioni etiche sono sotto la responsabilità del Master. Il benessere dello schiavo dipende esclusivamente dalla disponibilità e dalla competenza del Master. Questi rapporti si possono erigere infatti solo sulla fiducia.

Non tutte le scene SM devono avere come scopo un'esperienza rivelatrice. A volte lo scopo è solo il divertimento, l'erotismo o il feticismo. Può anche essere solo un modo più profondo per fare l'amore con intensità, intimità e fiducia. Voglio che le scene SM siano sessualmente cariche, aumentando l'energia scambiata fino ad un picco incandescente. Io non voglio il sesso scisso dall'SM, come succede per alcuni praticanti. Però ci sono adeguate ragioni a volte per concentrare le energie altrove dal sesso fisico e dagli organi genitali, per entrare in una forma mentale diversa e raggiungere scopi specifici. Le energie sessuali possono essere convogliate in molti modi per creare esperienze uniche individuali come le persone che le stanno vivendo. Questo è Sex Magic.




MasterStuart

martedì 28 febbraio 2012

Il Codice dei Leathermen

ONORE

Formerò legami con gli altri Leathermen. Nelle mie associazioni non voglio mentire, imbrogliare o rubare. Né malignare sui miei fratelli in pelle. Pagherò il dovuto rispetto a tutti e, in ogni momento, dirimerò le eventuali controversie, il tutto con discrezione. Rispetterò sempre la loro privacy e la loro proprietà.

INTEGRITA'

Voglio svolgere solo attività sane e consensuali e solo se sono personalmente conosciute e vissute da me. Mi preoccuperò di provare e sperimentare tutte le attività sconosciute prima di impegnarmi in un gioco che coinvolga altri. Stabilirò e rispetterò la 'safe word' e i dovuti segnali di sicurezza per tutte le attività.

FIDUCIA

Non falserò le mie capacità davanti ad altri. Voglio stabilire e rispettare le regole di comportamento e agire sempre nel più alto interesse di tutte le parti e in tutte le situazioni. Non voglio abusare della fiducia guadagnata e riposta in me dai miei fratelli in pelle.

TEMPERANZA

Riconoscerò la resistenza e i limiti degli altri. Non userò o applicherò un qualsiasi strumento di dolore e/o disagio in nessun modo che possa superare i limiti ragionevoli e concordati. Né devo usare qualsiasi strumento che causi danni intenzionali o non necessari o che possa essere pericoloso.

ABC del fratello in pelle:

Ti accetta come sei
Non giudica mai
Crede in "te"
Offre supporto
Ti chiama solo per dirti "Ciao"
Ti recupera
Non rinuncia a te
Acquieta le tue paure
Concepisce tutto di te (anche le parti incompiute)
Innalza il tuo spirito
Perdona i tuoi errori
Dice cose belle su di te
Da incondizionatamente
Ti dice la verità quando è necessario che tu la senta
Ti aiuta quando ne hai bisogno
Comprende
Ti invita nella sua casa
Ti valorizza
Gli piace stare proprio con te
Cammina al tuo fianco
Ti tiene chiuso nel cuore
Semplifica le cose che non capisci
Ti ama per quello che sei
Grida quando non lo ascolti
Fa la differenza nella tua vita
Ti riporta alla realtà

lunedì 27 febbraio 2012

Sessualità e Consapevolezza

Quando ho cominciato a scrivere riguardo alla poliamoria, molte persone mi hanno accusato di essere poliamorico solo per il sesso.
Io ho spiegato loro che il mio primo interesse nella poliamoria aveva a che fare con la condivisione di una intimità emotiva, non di una intimità fisica. Questa resta la mia verità.
Tuttavia, più tardi, mi sono reso conto che c'era un presupposto nascosto dietro i commenti che le persone mi stavano rivolgendo. Avrei voluto capirlo prima ma invece lo capii solo poco tempo dopo.
Improvvisamente me ne resi conto e mi dissi "Aspetta un attimo. E se il sesso fosse stata davvero la mia principale motivazione per diventare poliamorico? Che cosa succederebbe se così fosse? Quale sarebbe il problema a riguardo?".
Il presupposto nascosco è che godersi il sesso con più partner consenzienti in qualche modo è sbagliato.
Io non sono d'accordo con questo modo di vedere le cose, ma analizziamo la questione più in dettaglio.

Che male c'è a fare sesso?
C'è qualcosa di sbagliato in due persone che si vedono solo per fare sesso, per divertimento, senza avere prima un coinvolgimento emotivo (assumendo che venga praticato sesso sicuro naturalmente)?
L'educazione che ho ricevuto mi porta a credere che la risposta a questa domanda è "si", c'è qualcosa che non va.

Quando ero studente del secondo anno di liceo ho dovuto scrivere un articolo per la scuola sul perché il sesso prima del matrimonio fosse sbagliato. Ho inghiottito e rigurgitato quanto mi serviva per prendere una A. Ho privatamente avuto dubbi riguardo a ciò che mi veniva insegnato. E, naturalmente, non l'ho seguito e ho fatto sesso prima del matrimonio, cosa che si è rivelata essere molto divertente, senza sensi di colpa o rimorso.
Se guardo indietro credo che avrei preferito ottenere una F a quel compito divertendomi di più. :)

Oggi non ci vedo proprio nulla di sbagliato nel fare sesso solo per divertimento, fintanto che è praticato in maniera sicura e consensuale. Credo che coloro che ritengono che il sesso sia sbagliato, sporco, immorale siano terribilmente repressi. Non ho mai incontrato una persona veramente felice che desse questo giudizio sul sesso. Forse se lo facessero più spesso non sarebbero neanche così scontrose.

Quali sono i prerequisiti al sesso?
Un partner disponibile è tutto quanto vi possa servire. Se avete un partner disponibile è possibile avere rapporti sessuali. Grande scienza, eh? Giusto per essere chiari, precisiamo anche che il vostro corpo e il corpo del vostro partner debbano essere fisicamente in grado di avere un rapporto sessuale, per completezza. Non c'è altro. Tutte le altre regole, vincoli, requisiti derivano solo da condizionamenti sociali e quindi sono inutili.

Non è necessario essere sposati o impegnati in una relazione.
Non è necessario che vi siate già visti a lungo prima.
Non è necessario essere innamorati.
Non hai bisogno di un partner di sesso opposto.
Non c'è bisogno di essere esclusiva del partner.
Non c'è bisogno che il partner sia vostra esclusiva.
Non c'è bisogno di conoscere tecniche particolari.

Tutto ciò che serve è il consenso.

Tecnicamente parlando anche il consenso del vostro partner è un prerequisito socialmente condizionato, ma penso che sia corretto mantenerlo. L'alternativa è illegale, immorale e dannosa. Sicuramente si può fare sesso piacevole senza ricorrere allo stupro. Anche attuare le vostre fantasie di stupro, in chiave kinky, può ancora essere atto totalmente consensuale.

Avete per caso altre regole nella testa riguardo a ciò che sia necessario per voi oltre agli elementi più elementari?
Di quali norme si tratta?
Siete felici dei risultati che stanno producendo?
Queste regole vi mettono in grado di ottenere felicità da una esperienza sessuale desiderata?
O sono di intralcio e blocco?
Vi rendete conto di poter scegliere esattamente quali regole seguire e quali non seguire?

Non sto dicendo che è necessario abbassare i proprio standard al minimo assoluto. Sto semplicemente suggerendo di dare uno sguardo consapevole alle vostre attuali regole e ai prerequisiti che ponete per fare sesso e comprendere se vi stanno aiutando o vi stanno facendo del male. Personalente ho standard molto elevati per quando voglio o meno avere rapporti sessuali. Queste regole sono quelle che mi sono scelto perché mi rendono felice. Non bisogna mantenere gli standard però quando questi non ci appartengono, quando li hanno creati gli altri e ce li hanno appioppati dicendoci che erano corretti. Lasciate andare le regole sessuali inutili che non vi servono. Siete voi a decidere cosa è veramente importante per voi, scaricate il resto.

Se dovessi identificare il mio requisito numero uno per fare sesso con qualcuno lo identificherei nell'avere con questa persona una buona connessione energetica. Si sente la sua energia aperta, amorevole e positiva? Voglio condividere la mia energia con lei? Mi sembra che l'esperienza sia liberatoria o edificante? Lei è capace sia di dare che di ricevere? Nella maggior parte dei casi questo legame deriva da una sincera amicizia. Ma è del tutto possibile godere di questo legame anche con qualcuno appena incontrato.

La vostra esperienza personale riguardo alla sessualità dipende dalla consapevolezza con cui la vivete. Se i vostri pensieri sono radicati nella paura e nella penuria, essi si rifletteranno nella vostra vita sessuale. Se i vostri pensieri sono concentrati su amore e abbondanza, la vostra vita sessuale rifletterà questi elementi.

Ho passato molto tempo questo mese a Las Vegas con gente poliamorica. A queste persone piace avere spesso rapporti sessuali con diversi partner. Ho trovato assolutamente affascinante il poter imparare da loro. Un colloquio è durato quasi otto ore senza pausa, dalle 8.30 alle 4.15 di notte e il tempo è volato per quanto ero affascinato. Ho lasciato il loro albergo così eccitato che ho trovato difficoltà ad addormentarmi. Vi riporto gli elementi più comuni che ho riscontrato in loro:

1. Essi credono che il sesso è un fatto legato al dare, invitare qualcuno a fare sesso è come dare a qualcuno un regalo speciale.
2. Prendono il piacere nel dare piacere al loro partner.
3. Amano il sesso e lo vedono come una cosa divertente da fare, come un gioco.
4. Si lasciano facilmente attrarre da partner con le stesse aspirazioni.
5. Abbracciano a pieno la loro sessualità e non sono imbarazzati da essa ed è un qualcosa che ti trasmettono quando sei con loro anche riguardo alla tua sessualità.
6. Si accettano per come sono, si sentono bene col proprio corpo a prescindere da come vivono gli standard di bellezza della società.
7. Si vedono come portatori di abbondanza sessuale, alcuni sanno anche motivare questo aspetto perché sentono di poter donare un piacere enorme ai loro partner
8. Godono della varietà di avere rapporti sessuali con più partner.
9. Tutto è al 100% consensuale, nessuno viene costretto a fare qualcosa che non voglia.
10. Sono dannatamente felici della loro vita.

Nei primi minuti di conversazione con qualcuno di appena conosciuto, queste persone possono esprimere i loto intenti sessuali. Considerando il sesso come un regalo che si può offrire e condividere con gli altri, questo induce gli altri a porsi nella stessa forma mentale. Quindi non trasmettono segnali inquietanti perché non stanno cercando di prendere niente a nessuno.
Inoltre queste persone non sono sempre propense ad etichettare le proprie esperienze. Non utilizzano la poligamia per fare scalpore. Alcuni hanno inventato il proprio modo per definirsi, altri semplicemente preferiscono non farlo. Essi consentono alla propria vita sessuale di fluire dinamicamente invece di cercare di forzare le proprie esperienze in un particolare modello. Questo è stato particolarmente illuminante per me, perché è faticoso cercare continuamente valide definizioni per quello che faccio. Ora so che è stupido persino provarci.

Qual'è il vostro atteggiamento nei confronti del sesso?
Non lo vedete come un regalo divertente da condividere con qualcuno?
Oppure segretamente pensate di stare facendo qualcosa di sbagliato chiedendo qualcosa che non meritate?

Uscire con queste persone nelle ultime due settimane è stato illuminante. Il solo fatto che sono loro stessi e mi hanno invitato nel loro mondo, mi ha aiutato a liberarmi di anni di bagaglio mentale. La maggior parte di ciò che ho osservato lo avevo già capito, almeno in parte. Ma essere circondato da persone che veramente lo vivono mi ha aiutato a dire "capito" ad un livello molto più profondo. E' facile dire che il sesso è un dono. Un'altra cosa è interiorizzare questa convinzione al punto che, incontrando qualcuno di nuovo, si sia in grado di esternare il proprio desiderio di avere un rapporto sessuale con lui entro i primi cinque minuti di conversazione e, coerentemente, ottenere una deliziosa risposta positiva e quasi anticipata.

Pensi di aver avuto un corpo in grado di desiderare e fare sesso per un errore cosmico? Il tuo desiderio sessuale fa venire voglia di condividerlo con altri esseri umani. Si può negare questo piacere oppure goderne. Quale percorso sarà il più gradevole? Cerchiamo di essere onesti. Se foste portati via fino ad una terra fantastica, dove si possa fare assolutamente tutto quello che si vuole e nessuno mai ne saprà niente, cosa fareste? Quali fantasie sessuali mettereste in atto?
Ora, quali di questi desideri si possono sperimentare nella vita reale avendo a disposizione un partner consensuale?
E se fosse possibile godere dell'assoluta libertà da qualsiasi giudizio, senza sensi di colpa e facendo sesso con tutti i partner che desiderate?
E se questi partner fossero soddisfatti e molto felici di questa esperienza?
E' veramente una cosa così orrenda questa da introdurre nella vostra realtà?
Ora vi rendete conto di quanto sia fattibile?

Siamo sicuramente in grado di condividere questo tipo di legame con l'altro. Non ci resta che scaricare tutte le zavorre mentali che abbiamo utilizzato per convincere noi stessi che questa cosa non sarebbe mai potuta succedere a noi. La verità più brutale poi è che molte persone hanno già scaricato queste zavorre e stanno solo aspettando che voi facciate lo stesso. La gente è disposta a fare del fantastico sesso con voi, ma le vostre convinzioni limitanti trasmettono una serie di vibrazioni che la mette in fuga. Tali vibrazioni riproducono indegnità, scarsezza di pensiero e giudizio negativo nei confronti delle persone che godono di libertà sessuale. Se siete veramente bloccati, non potete neanche vederle queste persone reali se non come dei personaggi di fantasia. Ma vi assicuro, sono reali... e sono spettacolari. ;)

Abbiamo represso e demonizzato per troppo tempo i nostri desideri sessuali. Ma quei desideri se sono li ci sono per un motivo. Se li perseguite consapevolmente, ci mettono in comunicazione con gli altri, ci fanno felici e fanno anche perpetuare la nostra specie.
Che cosa succederebbe se decidessimo di smettere di combattere e non fare più resistenza ai nostri desideri sessuali?
Che cosa accadrebbe se noi ci accettassimo semplicemente in qualità di esseri sessuali?

Vi rendete conto che ci sono possibili partner ovunque?
Ma è difficile che entrino a far parte della vostra realtà se ci sono desideri limitanti che li tengono lontani. Se foste in grado di sintonizzarvi su un canale che trasmetta abbondanza sessuale, si potrebbe uscire stasera, trovare qualcuno compatibile ai propri gusti e fare del buon sesso insieme. La gente fa questo tutto il tempo. Si può cercare di fare progressi a riguardo studiando modelli di comportamento di persone che sono in grado di farlo, ma ciò che veramente serve è un cambiamento vibrazionale nel vostro modo d'essere. Avete solo bisogno di scaricare le vostre credenze limitanti che vi dicono che il sesso è qualcosa di sporco, egoista, indegno. Se si riesce a fare questo passo, i comportamenti discordanti svaniranno per proprio conto.

Sono rimasto stupito dei massicci cambiamenti che sono intervenuti nella mia realtà nelle scorse settimane a causa dei cambiamenti nei miei pensieri e nelle mie credenze. Inizialmente la gente ha reagito alla mia scelta di esplorare la poliamoria trovando questo folle. Ma indipendentemente da come la gente ha reagito, ero già al passo col cambiamento e sapevo che non sarei tornato indietro. Avevo bruciato le navi dietro di me prima ancora di postare un annuncio, il 31 Dicembre. In pochi giorni un vortice di cambiamenti ha cominciato a prendere vita. A volte mi sono sentito come se Erin ed io ci trovassimo nel mezzo di un forte tornado. Durante la prima settimana di gennaio delle lampadine sono bruciate in casa nostra (comprese quelle con 7 anni di garanzia che erano li da pochi mesi!). Si è anche fuso un interruttore e la nostra macchina ha forato. Abbiamo avuto precedenti esperienze come questa, dove significativi cambiamenti nella nostra vita si sono manifestati con fatti fisici nella nostra casa.

Ci ha raggiunto un fiume di consigli e di risorse. Sono apparsi nuovi amici. Gente poliamorica di Las Vegas è venuta a trovarci per fare amicizia con noi. Nuove possibilità di relazione hanno cominciato a bollire e gradualmente si stanno fondendo. Nel mio passato mi è capitato di vivere cambiamenti della mia vita anche abbastanza importanti, ma nessuno rapido ed esplosivo come questo. Mi piacerebbe guardare indietro ogni settimana per farmi un'idea di come molte cose sono cambiate. Non riesco nemmeno a ricordare di quando ho avuto l'ultimo momento di calma assoluta. Credo intorno a Natale.

Oggi mi sento molto diverso sulle relazioni, sul sesso e la vita in generale. Da quell'annuncio sono passati appena 30 giorni. Il panorama sociale che sto vivendo è assolutamente, completamente differente da quello che lo ha preceduto. Amo i cambiamenti che si sono verificati e sono incredibilmente contento di questo nuovo stile di vita. Ci vuole tempo per abituarsi però. Mi sento come se qualcuno avesse potenziato il mio carattere senza che lo avessi richiesto. Quando mi guardo intorno il mio universo è quasi irriconoscibile, eppure è ancora esattamente come dovrebbe essere. Una cosa è chiara. Non posso tornare al mio precedente livello di pensiero.

Forse il modo più consapevole per esplorare la propria sessualità è smettere di corrompere il sesso cercando di trasformarlo in qualcos'altro. E' tempo di rispedire indietro il bagaglio emotivo e sociale che vi abbiamo collegato.
Il sesso non è una relazione. Non è un peccato. Non è una prestazione. Non è neanche una bestemmia.

Il sesso è semplicemtene un'esperienza.

Prendetevi un momento per decidere se il sesso è un'esperienza che vi piacerebbe fare oppure no, e se si in che modo vi piacerebbe viverla. Entrate in sintonia con ciò che desiderate veramente. Poi lavorate sull'analizzare ogni cosa che sia in sintonia coi vostri desideri.

S. Pavlina

domenica 26 febbraio 2012

Leatherman o Leather Woman, chi sono

Tutti abbiamo quattro elementi essenziali che ci rendono chi e cosa siamo. E' vero che si differisce nella provenienza geografica, nell'ideaologia, nel corpo e nelle credenze, ma un po' di introspezione constata che tutti condividiamo quattro tratti in diversi gradi: abbigliamento, sessualità, comunità e spirito.

La pelle come abbigliamento piace, è un attributo basilare di quanto siamo, ed è anche facile da ottenere (chiunque può indossare un harness e dei chaps). Ma quando questo abbigliamento viene indossato da persone Leather, una persona in possesso delle altre tre caratteristiche, l'abbigliamento diventa più che una copertura per proteggersi, diventa un simbolo del potere che è dentro chi lo indossa.

La sessualità Leather è un tratto ben più ampio. Il Leathersex è qualcosa che riguarda la mente, lo scambio di potere, il saper utilizzare i propri sensi. Noi Leatherfolk utilizziamo tutti e cinque i nostri sensi al massimo: la sensazione di freddo, l'odore di sudore, il sapore dell'ascella di un altro, il suono di una fustigazione, l'aspetto dei finimenti di cuoio che incorniciano un torso. Ci concentriamo sia interiormente che esteriormene, per il nostro piacere e quello del (dei) partner. Del buon Leathersex richiede un buon livello di maturità, non basta comprarsi un certo vestito, richiede una persona in contatto con se stessa e con gli altri del proprio gruppo di gioco.

La comunità Leather ci porta a qualcosa di ancora più ampio della sessualità. Socializziamo con altre persone Leather, in gruppi, club e play party. Ci concentriamo su un numero maggiore di persone che interagiscono una con l'altra. Fare questo con successo richiede ugualmente una grande maturità, duro lavoro e compromesso, e una doppia strada di condivisione del potere (al contrario della sessualità che spesso comporta un dare/ricevere potere ma a senso unico). Socializzare anche per fini non sessuali è una parte importante del nostro percorso come Leather.

Lo spirito Leather è di gran lunga la sfera più ampia. Lo spirito trascende l'abbigliamento, la sessualità e la comunità per permetterci di entrare a far parte di un tutto più grande che sentiamo esistere nel profondo di noi stessi. E' trasparente, quasi impossibile da spiegare a chi non lo sente suo almeno in minima parte o anche a coloro della comunità che non hanno ancora raggiunto questo stadio della loro crescita personale. Il nostro spirito Leather si sviluppa quasi sempre successivamente alla nostra crescita personale, ci possono volere anni per raggiungere una profonda comprensione dell'abbigliamento, del Leathersex e, soprattutto, delle persone che fanno parte di questo universo.

Il grado in cui ognuno assume le varie caratteristiche è variabile sia in base alla persona che in base al momento che sta vivendo. In generale, si comincia dall'abbigliamento e ci si muove verso lo spirito. Ogni step è un po' più difficile da ottenere e richiede più tempo e lavoro del precedente. Ogni step è una fase di crescita dell'individuo. Ognuno di essi è gratificante.

Guardando a quanto detto le caratteristiche descritte ci aiutano a rispondere alla domanda "Cosa sta accadendo alla comunità Leather oggi?"
Non solo è intatta ma sta crescendo secondo queste stesse linee.

Negli anni '50 e nei primi anni '60, la prima scintilla della comunità Leather consisteva nell'identificarsi con l'abbigliamento in pelle. C'erano pochi luoghi di aggregazione e non c'era internet, quindi c'erano pochi modi per le persone di trovarsi reciprocamente. E' questa l'origine dell'abbigliamento Leather: ci ha dato un'identità. Quando non si indossava pelle c'erano altri segnali (hanky code, modi di portare i capelli o la barba, etc.), tutti simboli che aiutavano una persona Leather a trovarne un'altra. Ancora oggi, questi segnali non prettamente legati all'abbigliamento, costituiscono un elemento prezioso della nostra comunità.

Dalla fine degli anni '60 e circa per tutti gli anni '80, trovare l'altro è diventato più semplice, sono nati i bar, i gruppi organizzati e i club, e persone con i loro piccoli libri scuri pieni di nomi. Questo anelito di libertà comunitario era rappresentato dall'abbondanza e dalla varietà di sesso spensierato. Questo grande desiderio di libertà è anche il motivo per cui molti ritengono che gli anni '70 siano stati gli anni d'oro, il momento in cui si riuscì a identificare noi stessi secondo termini che erano nostri.

La nostra spensierata adolescenza come comunità venne interrotta bruscamente negli anni '80 e '90 con l'avvento dell'AIDS. La famiglia Leather ha pagato uno scotto altissimo in quegli anni, era arrivata a livelli comunitari senza precedenti nel conoscere se stessi e gli altri attraverso l'espressione e l'intimità sessuale. Questa stessa intimità fisica ha fatto anche si che la malattia si propagasse tra di noi. La nostra comunità è stata costretta a crescere, molto similmente ad un giovane costretto ad andare in guerra. I primi giorni della nostra battaglia con L'AIDS sono stati un po' come il campo di addestramento del nostro arrolamento: si cercava, provava, costruendo il proprio carattere con una fretta infernale. La nostra comunità si è ritrovata unita come mai prima. Eravamo meno individualisti e più improntati mentalmente al gruppo.

Questo ci porta a oggi. Ognuna delle prime tre fasi della nostra crescita ha impiegato circa 10-20 anni per essere portata a compimento e ora siamo pronti all'ultima. Ci sono alcuni segni rivelatori che mostrano chiaramente che stiamo subendo un cambiamento. Come ogni crescita essa è naturale, porta al mutamento e non è sempre comoda da gestire. Ognuno di noi sentiva l'impulso di uscire dalla propria adolescenza e dover pagare l'affitto e l'assicurazione per la prima volta. Ognuno di noi ha perso un genitore, un nonno, un parente, un amante, un amico. Nessuna di queste esperienze è stata piacevole, ma con ognuna, siamo cresciuti. Abbiamo maturato un po'. Come individui e come comunità, non eravamo forse maturati già attraverso le nostre esperienze con gli abiti in pelle, la sessualità e la comunità?

E, soprattutto, non siamo pronti a crescere ancora?

Se avessi ragione, la prossima fase della nostra crescita sarà il risveglio del nostro spirito Leather. Dico questo non tanto in senso religioso, si tratterà più di consapevolezza dei legami che noi tutti condividiamo all'interno della nostra intera comunità. Siamo collegati in modi che vanno al di la dell'abbigliamento, della sessualità, della comunità, anche se tutti questi elementi resteranno e continueranno a crescere di importanza. Ci sentiamo parte di qualcosa di più grande di noi stessi. Sarà qualcosa di troppo grande anche per essere definito nei comparti "gay/etero/bi" o "maschio/femmina/trans". Sarà una crescita che andrà oltre il ben noto "Top/bottom/Daddy/boy/Master/slave/Dom/sub/etc." etichette che usiamo per definirci. La ragione di queste etichette è che una volta sembravano mettere ordine mentre ora non riescono a descrivere pienamente quello che siamo perché siamo maturati. C'è stato un tempo in cui la definizione di Master era semplice. Ora abbiamo Master che hanno slave e boy, e boy che spesso hanno un fidanzato o un Top.

Dobbiamo crescere quando vediamo famiglie come questa diventare più visibili.

Non so se siamo pronti a raggiungere il nostro spirito Leather, ma sono certo che gli elementi comuni che fanno di noi dei Leatherman o delle Leatherwoman - abbigliamento, sessualità, comunità, spirito - sono presenti in ognuno di noi. Sono orgoglioso dell'accorgermi che ognuno di noi sta crescendo come individuo, e quando le persone crescono, la loro comunità non può essere lontana dal farlo.

J. Rinella

sabato 25 febbraio 2012

Pansessualità e Amore

La nostra naturale spinta sessuale può essere indirizzata verso infinite ed a volte anche incredibili manifestazioni. Il sesso è bellissimo se viene praticato con Amore verso gli Altri, verso la Natura e verso sé stessi.
Quando si parla in modo scientifico di sesso dev'essere chiaro che non si parla di Amore, Affetto o Sentimenti che possono rendere il rapporto sessuale un'esperienza eccelsa, eccezionale e anche mistica.
Quando si parla di Pansessualità non vuol dire che bisogna mettere in pratica tutti i comportamenti sessuali, ma che in principio l'essere umano ha la possibilità di sperimentare di tutto e di più.
E' quindi bene conoscere sé stessi (il famoso conosci Te stesso) e sapere quali spinte possono capitare, anche all'improvviso, a tutti noi. Direi quindi non solo “Conosci Te Stesso”, ma anche: “CONOSCI IL SESSO!”
La maggior parte delle azioni sessuali non dipende dall'amore, dall'affetto o dai sentimenti, ma dalla spinta naturale che possiamo osservare anche nel mondo animale e vegetale.
Con questo non voglio dire che gli animali non posseggano sentimenti, anzi... esistono specie di animali che formano coppie fedeli per la vita e che conoscono il lutto alla morte del o dei partner. Le ricerche degli ultimi anni hanno segnalato sentimenti o comunque sensibilità anche negli alberi, nelle piante, nella natura tutta.
Torniamo al sesso.
La masturbazione, per esempio, è un atto del tutto naturale e se non fatto in modo esagerato anche molto sano per corpo e spirito, sebbene certe religioni la considerano peccato.
La scienza, la medicina e la psicologia di oggi considerano questo un peccato ridicolo.
La eiaculatio può avvenire anche spontaneamente, durante il sonno con o senza bellissimi sogni.
Volente o nolente dobbiamo accettare questi avvenimenti originati dalla spinta naturale.
Ritengo necessaria una efficace educazione sessuale per i giovani anche questa ancora troppo osteggiata da tante religioni. Bisogna istruire le bambine e i bambini sul sesso, anche per prevenire in loro dubbi, fobie ed eventuali eccessi dannosi.
I condizionamenti sessuali del bambino iniziano già dalla nascita, fiocco rosa, fiocco azzurro, i maschi non devono piangere e solo le bambine possono giocare con le bambole,etc.
Tutto questo produce in genere condizionamenti fortemente incisivi e talvolta traumatizzanti sugli esserini in crescita.
E anche qui tiro in ballo le religioni citando una frase del filosofo francese Michel Onfray, che dice: “Penso che il sesso triste sia un prodotto del cristianesimo, come lo sono del resto De Sade e Bataille.”
Il Cristo inchiodato sadicamente alla croce sarebbe da spiegare psico-analiticamente. Non sarebbe tempo di dire che nessuno più deve soffrire per noi per espiare certi nostri inesistenti peccati.
Non è mia abitudine fare le citazioni, ma questa ci voleva.
Il sesso non è peccato, è peccato solo se viene fatto male e a danno di altre persone.
Lo stupro per esempio è un grave danno, come la pedofilia ora ufficialmente condannata dal Papa... , mentre lui e i suoi predecessori avevano messo il segreto sulle malefatte dei loro sottoposti promuovendo di fatto un plurifavoreggiamento della pedofilia.
Sembra che nessun prelato abbia mai protestato contro questo provvedimento.
La repressione sessuale nell'ambito del clero stesso e l'ipocrisìa nel non voler affrontare apertamente i problemi collegati hanno avuto e producono tuttora gravi traumi in molte popolazioni.
E' stato falsificato il concetto di NATURA.
Mi preoccupa la credulità della gente che continua ad affidare la prole a persone così represse. Il famoso “che i bambini vengano a me” non mi suona proprio bene.
Parliamo un attimo anche dell'autolesionismo che in certi casi, attraverso impiccagione, asfissìa o torture può arrivare a conseguenze gravi o addirittura a morte.
L'assunzione di droghe o alcolici viene talvolta usata per superare certe fobie spesso prodotte dal proibizionismo, per alleviare i sensi di colpa e l'insicurezza. E' secondo il mio parere pericolosa e spesso controproducente.
I “pronto soccorso” degli ospedali conoscono casi di oggetti strani e bottiglie rotte da estrarre, ma è superfluo dilungare su questi fatti shoccanti.
Anche gli animali tante volte diventano oggetto della spinta sessuale umana, come capita anche viceversa... cagnolini, serpenti, mosche, pecore, galline, formiche e … addirittura cavalli.
Sulla Pansessualità degli animali ho già fatto un breve studio e una conferenza proprio qui al palazzo baronale. Il testo si può trovare sul mio sito http://digilander.libero.it/pansexuality , è in italiano.
Poi ci sono le piante e i frutti, la zucca col buco riscaldata al sole, poi zucchine, cetrioli, banane, legni, il miele, la marmellata, l'olio, etcetera, etcetera, inoltre naturalmente, saliva, urina, feci e frustini per chi ha gusti sopraffini, non dimenticando tutti gli attrezzi che si possono trovare nei sexshop.
Naturalmente, dico NA-TU-RAL-MENTE si gioca molto con la fantasia.
Oggi gioca un ruolo molto importante il sesso virtuale, oggetto di studio di numerosi sessuologi.
Cito da Guattari-Deleuze:” A noi sembra che non ci siano solo due sessi, ma tanti sessi quanti sono gli esseri umani.”
Un dato che ho trovato sul sito della Federazione Europea di Sessuologia dice che il 40% delle coppie sposate sta insieme senza far sesso. Vuol dire che una buona parte di questo 40% fa altre cose.
Le coppie nelle quali un partner o ambedue sono infedeli regolarmente o occasionalmente sono numerosissime.


Peter Boom

venerdì 24 febbraio 2012

Sesso e Magia

In questo articolo vorrei affrontare la questione del sesso e della magia. Sono consapevole di quanto questo argomento sia abusato. Si tratta di una delle più antiche discipline dell'occultismo e praticamente ogni tradizione magica ne ha tracce da qualche parte. Eppure è stata considerata da sempre come la disciplina più intima e segreta. Streghe, Shamani, Runisti, Yogi e Maghi di tutti i tipi si sono ritrovati ad affrontarla in un modo o nell'altro per costruire, rafforzare, dirigere e utilizzare questa potente energia come fantastico strumento magico. Per quanto limitatamente cercherò di darvi in proposito alcune idee imparziali.


Nessuna disciplina magica ha attirato tanta disinformazione come ha fatto la magia sessuale. Non c'è nulla di più antico, potente, frainteso come la magia sessuale. Si, il mercato del Tantra è in piena espansione, come una visita a qualsiasi libreria sull'occulto vi confermerà. Eppure introduzioni ben fatte alla magia sessuale non ne esistono. Abbonda invece la sezione limitata del sessismo maschile.


Una delle ragioni è che l'approccio generale verso la sesualità e le donne è ostracizzata da una visione giudeo-cristiana. Anche rivoluzionari come Aleister Crowley hanno fatto molto poco per migliorare la situazione. Louis Culling ebbe il coraggio di dire al suo tempo (1971), che una donna frigida è un maggiore conduttore nella pratica della magia sessuale che, si badi bene, una donna più "aggressiva".


Non c'è da stupirsi che non ci siano che poche donne attratte! Bisogna sapere precisamente cosa si intende ottenere nella magia e nel sapere accettare che essa possa rivelarsi in strani modi. Fare qualche ricerca spirituale e chiarire i vostri motivi può essere molto utile.


Per quanto riguarda la letteratura su questo argomento qualche speranza c'è. Il mio amico tedesco Fra.: U.D. ha scritto un completo, pragmatico libro sulla magia sessuale. Il titolo è "Secrets of the German Sex Magicians" (Llewellyn). Batte tutto ciò che sia stato pubblicato fino a questo momento.


Ora vorrei sottolineare che la magia è una scienza pratica. La semplice lettura su di essa o andare ad un workshop non vi porterà da nessuna parte.


La moltitudine di espressioni sessuali è altrettanto grande e multiforme del comportamento umano in generale. Qui, come ovunque nel Caos Magico, è importante tenere presente il principio "Se funziona per voi, usatelo!". Ricordate che i praticanti della magia sessuale, uomini e donne, hanno da sempre riconosciuto e scartato condizionamenti sociali e tabù, sicuri di cosa fosse e non fosse il dogma.


Si pratica la magia per liberare se stessi. Se è possibile per qualcuno pensare che ciò sia sacro, possiamo logicamente concludere che anche ciò che ne scaturisce sia sacro.


Espressioni auto-, etero-, omosessuali sono ugualmente validi nella magia sessuale. E' molto importante espandere i propri orizzonti e trovare il giusto partner e il giusto rituale per farlo. Il paradigma del Caos Magico è particolarmente vero in questo ambito: nulla è vero e tutto è permesso!


Il prossimo argomento che voglio affrontare è la pratica autoerotica. Voglio dire questo forte e chiaro: senza la pratica autoerotica è impossibile ottenere qualcosa nella magia sessuale.


L'autoerotismo è di fondamentale importanza perché è una pratica ideale e campo di sperimentazione. E' una potente tecnica in sé e ci rende indipendenti dal partner. Soprattutto all'inizio consente di esplorare, prolungare e amplificare stati di trance orgasmica. Per questa stessa ragione è possibile praticare la magia sessuale efficacemente con un partner che non ne sa nulla, ma lavorare con un partner già di per sé allenato è sempre molto più efficace. La maggior parte dei dilettanti credono che la magia sessuale sia qualcosa da farsi in un rituale tra partner, ma in realtà la maggior parte delle arti magiche legate al sesso vengono eseguite autoeroticamente.


Per quanto riguarda gli aspetti fisici della formazione sulla magia sessuale la prima cosa da considerare è che il vostro corpo è realmente il "vostro tempio". E per essere lo strumento ultimo e più importante che intendete utilizzare deve essere in condizioni ottimali. Dipendenze fisiche e mentali, sia che si tratti di alcool o stimolanti, sia che si tratti di tabacco, interferiranno con la capacità di svilupparlo come strumento. Non intendo propagare un atteggiamento moralistico su questo o qualsiasi altro argomento, ma la mente, lo spirito e il corpo sono profondamente interlacciati. E più si altera la mente dall'esterno facendo uso di droghe di qualsiasi tipo, più diventa difficile mettere a fuoco la vostra volontà e le reazioni fisiche. Se siete in condizioni non ottimali, si ottengono risultati non ottimali. Qui, come in tutta la magia, i confini sono labili. Un buon allenamento alla pratica magica permetterà di migliorare notevolmente la vostra magia sessuale e viceversa.


Molti esercizi fisici di magia sessuale derivano dal Tantra Yoga. L'unico punto di disaccordo sembra essere il modo in cui viene utilizzato l'orgasmo. A riguardo, i "tradizionali" autori Tantra sembrano aggrapparsi all'idea che c'è una quantità limitata di spermatozoi che gli gli uomini hanno a disposizione. Pertanto questa preziosa sostanza è attentamente sorvegliata, trattenuta e riassimilata una volta usata. La magia occidentale non condivide questa convinzione. Il suo approccio è piuttosto: più spendi, più ottieni! Questo vale per praticanti di sesso maschile, le donne sono sempre state praticamente inesauribili nella loro capacità orgasmica. In ogni caso la magia sessuale tende ad essere più concreta del Tantra che invece ha un approccio maggiormanete trascendentale.


Il desiderio di trascendenza sembra essere intrinseco nella natura del comportamento umano. Ma i praticanti della magia sessuale sanno anche di dover gestire il "mondo reale", la nostra realtà fisica, prima, solo poi passare eventualmente ad obiettivi più elevati.


Un buon manuale per la preparazione fisica e la formazione è "Stalking the Orgasm Wild" di Christopher Scott Kilham. Esso usa un approccio corretto in quando non solo riporta esercizi di yoga eccellenti ma da anche alcune ottime indicazioni in materia di nutrizione e afrodisiaci. Seguendo questa linea vi accorgerete che penetrerete presto anche in area attigue del vostro percorso magico. Sarete in forma migliore, più rilassati, concentrati ed equilibrati. La magia è un arte che agisce a livello viscerale, non va affrontata a livello intellettuale. Fidatevi delle vostre esperienze. Sforzatevi di compiere il vostro lavoro magico a partire dalla parte del corpo da dove ha origine tutta la magia: i lombi. Buon divertimento!




Frattalici saluti e risate * Fra.: Apfelmann *

giovedì 23 febbraio 2012

Cos'è uno slave

Uno slave è una creatura nata con lo scopo di essere qualcosa di più che umana.
Senza averne esperienza personale, ho il sospetto che ciò che è vero per gli uomini valga anche per le donne.

Uno slave è una di quelle creature speciali che...

   Ha ceduto la sua identità ricevendone un'altra dal suo creatore in modo da poter fare cose straordinarie invece di vivere una vita normale.

   Sono stati progettati dal loro creatore per essere i leader del nuovo millennio ed essere un modello al quale tutti devono ispirarsi.

   Sono capaci di passare il resto della loro vita senza mai compiere un solo atto immorale.

   Sono capaci di mantenersi incontaminati, onesti e integri.

   Hanno il coraggio e la convinzione di esplorare, scoprire e, soprattutto, vivere di verità e nient'altro.

   Non hanno bisogno di scuse, ma, piuttosto, di fare sempre quello che devono, niente di più e niente di meno.
  
   Sono in grado di rinunciare al diritto di sentirsi arrabbiati, di giudicare gli altri e disobbedire.

   Sono disposti a vivere la vita invece di osservarla.

   Sono disposti ad essere gli osservati piuttosto che gli osservatori, così come il criticato invece che il criticante.

   Sono così potenti da non poter agire mai per debolezza, in qualsiasi circostanza.

   Possono sentire ed esprimere l'amore per un altro senza preoccuparsi delle conseguenze.

   Sono così puri, così sviluppati da poter vivere della volontà di un altro uomo.

   Sono disposti a mettere la propria vita sulla prima linea delle loro credenze, sono disposti a sperimentare ciò che il loro Padrone desidera, in modo da conoscere la verità invece di sentirne solo parlare.

   Sono disposti ad andare oltre se stessi e riconoscere che la vita non gira intorno a loro ma intorno a cosa loro possono fare per il mondo, nient'altro ha importanza.

   Possono sopportare di essere straordinari in tutte le cose, ma non vogliono accontentarsi di nulla o essere meno di quanto possano essere.

   Sono così puri e raffinati, e delicati, rispettati e venerati come la più bella spada nella mano del miglior spadaccino.

   Sono senza limiti e limitazioni.

   Il loro carattere è impeccappile e indiscutibile.

   Si sentono a loro agio nella pulizia di un bagno quanto nel fare un discorso alle Nazioni Unite.

   Trovano il loro solo piacere e divertimento nella propria capacità di obbedire.

   Sono disposti a non richiedere mai credito per quello che fanno al resto del mondo, perché sanno di essere del loro Padrone, e richiederne sarebbe come rubare il suo credito.

   Essi fanno di tutto, anche miracoli, pur di realizzare gli ordini che gli vengono impartiti.

   Vedono i miracoli come possibili perché i miracoli fanno intrinsecamente parte della loro vita.

   Impossibile per loro provare paura, rabbia, rancore, vendetta, odio, rivalsa.

   Hanno il coraggio di rinunciare facilmente al proprio ego per una vita reale.

   Possono facilmente vedere negli altri difetti e limiti, e ancora amare e rispettare comunque.

   Non sono vincolati dal passato e sono indifferenti al futuro perché hanno il coraggio di vivere onestamente nel momento presente, sempre.

   Sono circa mille volte superiori a quanto detto in questa lista, e molto ancora.



SlaveMaster

mercoledì 22 febbraio 2012

Le qualità di un Master realizzato

Un Master è spiritualmente risvegliato.

Un Master è regolarmente impegnato in una pratica spirituale al fine di rafforzare e approfondire il suo risveglio.

Nel meglio delle sue capacità, un Master ama incondizionatamente.

Un Master si sforza di essere intransigente nella sua integrità.

Un Master è onesto, affidabile e coerente nelle sue parole e nelle sue azioni.

Un Master è disposto ad essere emotivamente aperto e vulnerabile, e non nasconde i suoi sentimenti, ma li esprime in modo sano.

Un Master è autosufficiente.

Un Master sa che il dolore è inevitabile, la sofferenza facoltativa.

Un Master non accetta il servizio dello schiavo casualmente e non prende la responsabilita del suo ruolo alla leggera.

Un Master conosce quello che ha imparato, ciò che ha valore duraturo da trasmettere allo schiavo.

Un Master comprende ed accetta che si sta impegnando in un rapporto alla pari col suo schiavo.

Un Master accetta dal suo schiavo solo ciò che è dato liberamente.

Un Master accetta i doni del corpo e della fiducia del suo schiavo senza mai darli per scontati.

Se l'SM è parte di una relazione Master/slave, un Master ha o acquisisce le necessarie competenze tecniche e abilità.

Un Master è completamente consapevole dei suoi feticismi, e del potere che hanno su di lui, e agisce su di loro solo quando farlo non causa danni o sofferenza.

Un Master comprende l'importanza e il valore della disciplina e del protocollo, e sviluppa la disciplina per sé e un protocollo per il suo schiavo che sia accudente e nutriente.

Un Master è disposto a stare nel mezzo delle proiezioni sul "Master" del suo schiavo senza muoversi, né sostenendole, né promuovendone l'illusione, ma neanche distruggendole.

Un Master è disposto a sopportare, senza lamentarsi o autocommiserarsi, la consapevolezza che anche fare del proprio meglio a volte non è sufficiente.

Un Master è disposto ad ammettere i propri errori, riconoscerne gli effetti e fare ammenda per quanto possibile.

Nonostante le apparenze, nell'esercizio della propria autorità l'intenzione primaria del Master non è quella che i propri bisogni vengano soddisfatti, ma quella di soddisfare le necessità degli altri come rivelato dall'Universo; è un modo in cui un Master compie il suo scopo Divino.

Un Master comprende e abbraccia il paradosso della relazione Master/slave.









From “Priest in Black Leather: Mastery as a Spiritual Calling”, Skip Chasey

martedì 21 febbraio 2012

Gestire la gelosia

La gelosia è un'emozione insolita, nel senso che è un sentimento radicato in altre emozioni. Spesso, la radice della gelosia è l'insicurezza, l'idea che il rapporto con il vostro partner non sia stabile, ma può anche essere causata da elementi quali la paura della perdita, la paura di essere sostituiti e così via. Per questo motivo, la risoluzione effettiva della gelosia si basa sul rintracciarne la radice e identificarne le risposte emotive. Questo è probabilmente il più importante passo per risolvere i problemi di gelosia e di insicurezza ed è anche uno dei più difficili da compiere, perché si basa su un'inflessibile, completa e onesta autoanalisi e la volontà di comprendere sgradevoli, scomode emozioni.

In primo luogo individuare gli elementi che scatenano un sentimento di gelosia o di insicurezza. Tenete a mente che i fattori scatenanti che portano alla risposta emotiva non sono gli elementi che causano la gelosia. I fattori scatenanti sono gli eventi o situazioni che portano ad un sentimento di gelosia, mentre la causa è sepolta più in profondità, in altre emozioni.

Riempite lo spazio vuoto:
"Non mi piace che il mio partner faccia X, perché se il mio partner facesse X, poi _________________".
Siate onesti! Identificate le paure o i dubbi legati al comportamento che innesca i sentimenti di gelosia o di insicurezza. Qual'è la peggiore delle ipotesi? Quali cose spiacevoli credete possano accadervi se il vostro partner compisse l'azione che provoca la reazione gelosa? (Ciò potrebbe richiedere del tempo. Potrebbe essere utile scrivere la vostra risposta, se vi sentite indecisi o sentite un mix di emozioni, scrivete ognuna e cercate di fissare esattamente ciò che sentite quando il vostro partner fa tutto ciò che vi provoca una risposta gelosa). Semplicemente dando un nome ai vostri timori vi porterete sulla lunga strada per ridurli.

Più in basso nella tana del coniglio:
Perché pensi che certe cose possano succedere?
Le tue paure hanno una valenza?
Cosa il vostro partner pensa di queste cose?
Parlate col vostro partner su quanto si suppone possa accadere se lui/lei fa quanto innesca le vostre insicurezze o gelosie.

Potenziali insidie:
Paure, gelosie, insicurezze e simili emozioni cercano di giustificare se stesse affermando la propria ragion d'essere, anche quando non ne hanno. Non date per scontato che i sentimenti dicano sempre la verità. Guardateli invece criticamente, alla luce del sole.

Quando si identificano le cose che si pensano possano scatenare la gelosia, il più delle volte si scopre che le cose di cui si ha paura non sono realistiche. Conoscerle intellettualmente non fa sparire i sentimenti negativi, ma da delle utili informazioni su come questi sono radicati dentro.
Ora, non tutte le gelosie sono irrazionali, e non tutte le gelosie sono infondate. Se il vostro partner ha una storia di nascosto o tradisce la vostra fiducia, ad esempio, è perfettamente ragionevole e opportuno sentire che il vostro partner potrebbe non essere onesto con voi o che stia facendo diversamente da quello che dichiara. La gelosia utile è un segnale di avvertimento valido di un problema relazionale ed è molto diverso dalla gelosia irrazionale. Non è sempre facile distinguerle, però, perché le risposte emotive cercano di giustificarsi, e possono influenzare il modo in cui percepiamo il mondo. Resta però possibile trovare prove a sostegno di ogni sentimento realistico, se si guarda bene.

Quando abbiate guardato la gelosia attraverso la lente della valutazione critica, avrete trovato molto probabilmente una grande quantità di elementi che stanno alla base di quel sentimento. E' il momento di cominciare a lavorare sulla radice del problema.

Un modo per farlo è tornare alla frase:
"Non mi piace che il mio partner faccia X, perché se il mio partner facesse X, poi _________________".
Concentratevi su quanto riportato nello spazio vuoto. Cosa rivelano le vostre ipotesi a riguardo? Tali ipotesi vi avranno suggerito qualcosa sul modo in cui vedete il rapporto col vostro partner. Quanto rivelano le vostre ipotesi e le vostre idee circa il vostro rapporto, specialmente quelle tacite, darà notevoli e importanti indizi su come fare a risolvere i problemi che sono alla base della gelosia.

Fate una lista delle assunzioni nascoste. Queste sono le idee che sono alla base delle vostre paure.
Facciamo un esempio per renderci conto:
"Non mi piace che il mio compagno baci un altro davanti a me, perché se il mio compagno bacia qualcun'altro, quella persona potrebbe baciare meglio di me, forse il mio partner potrebbe quindi preferire quella persona a me. Se il mio compagno preferisse quella persona a me, forse il mio compagno mi lascerà."
Ricaviamo ora da questo esempio una serie di ipotesi, alcune delle quali sono piuttosto profonde e danno molti indizi su come questa persona ipotetica si pone nei confronti delle proprie relazioni.

In questo caso, una lista di ipotesi nascoste potrebbe essere:
- Il mio compagno sta con me perché gli piaccio a letto.
- Il mio compagno apprezza le cose che qualcuno fa a letto.
- Se qualcuno è migliore di me a letto, il mio compagno potrebbe decidere di smettere di fare sesso con me.
- Il modo in cui sono a letto è fisso e immutabile, qualcuno che è meglio di me a letto lo sarà per sempre, e non c'è niente che io possa fare a tal proposito.
- Se al mio compagno piacesse qualcuno a letto più di me, non avrebbe più bisogno di me.

Esaminate queste ipotesi.
Sono valide?
Sono veritiere?
Veramente credete in esse?
Cosa il vostro partner dice di loro?
Ora, quando si esegue questa operazione, è possibile che una o più di queste ipotesi siano vere. Ci sono persone che, per esempio, fondano le loro relazioni sul sesso, ci sono persone che scelgono la persona che è più divertente a letto e saltano da una all'altra.

Ma se queste assunzioni sono vere, e hanno una effettiva validità, la domanda che portano in primo piano è: volete davvero questo rapporto?
Se il vostro partner sta con voi solo per il sesso, che valore ha il rapporto?
E' quello che desiderate oppure persistete in questo rapporto solo per la paura di rimanere da soli?

La paura di stare da soli è senza dubbio una delle cose più difficili da affrontare in un rapporto. Spesso proviene da un idea che il partner che si ha al momento sia una persona che si debba tenere stretta per sempre quindi, se si perdesse per un qualsiasi motivo, si pensa che non ci sarà possibilità di trovarne un altro. Questa paura può rendere molto difficoltoso un dialogo adeguato all'interno del rapporto per esternare ciò di cui si necessita (si teme infatti che il partner possa andarsene se si chiede troppo) e può aggiungere un livello di disperazione alla comprensione di ogni paura o insicurezza (cioè si sente che se non si riuscisse a far andare bene la relazione non ci sarebbero altre opportunità di felicità). Gestire la paura di stare da soli è un passo necessario per assumere sicurezza in sé stessi, se non siete in grado di sentirvi sicuri senza il vostro attuale rapporto, non siete in grado di sentirvi sicuri neanche all'interno del rapporto.

Più di frequente, quando guarderete ai presupposti che avrete trascinato alla luce del sole, vi accorgerete che in realtà non stanno in piedi. Nell'esempio ipotetico che abbiamo fatto, ci sono molte ipotesi che probabilmente non sono vere: primo, che questa persona sia più brava di voi a letto (in realtà, anche lo stesso atto sessuale fatto con due partner diversi porta a esperienze completamente diverse, non c'è un modo diretto per confrontarsi sessualmente con un'altra persona); secondo, che l'unico motivo per cui il vostro partner sta con voi è per i servizi sessuali che fornite; terzo, che sia impossibile per voi migliorare a letto; quarto, che il vostro partner sta per scegliere di lasciarvi sulla base di un presupposto sessuale.
Tenete presente che l'esempio è ipotetico, le vostre esperienze con le vostre reazioni emotive saranno diverse. Ma lo stesso procedimento è applicabile alle vostre esperienze reali. Capite innanzitutto se le ipotesi non dette che sono alla base delle vostre paure siano veritiere o meno. Decostruite tutti i vostri timori in tasselli più piccoli, cercate di guardare costantemente sotto le cose per capirne le paure più elementari e istintive.
Hanno un senso queste paure?
Stanno dicendo la verità?

Arrivati a questo punto ci siete quasi. Aver capito in cosa è radicata la gelosia e l'aver isolato questi elementi, vi da già un enorme potere sulla gelosia. Il prossimo passo consiste nella costruzione di nuove idee che si possano raggiungere ogni volta che si inizia a sentire la gelosia. Il modo di farlo è quello di trovare elementi da porre in contrasto con quelli che generano la gelosia. Ad esempio dire alle proprie paure "No, le cose che temo non sono vere, ed ecco perché..." Queste idee sono concrete, reali e si possono raggiungere ogni volta che sorgono gelosia e insicurezza.

Ritorniamo alle ipotesi e idee che sono alla base delle vostre paure. Affiancare all'elenco delle ipotesi un altro elenco di elementi che dimostrano perché tali paure e insicurezze sono infondate.
Nell'esempio precedente, potrebbe essere qualcosa di simile a questo:
- Ipotesi: il mio partner sta con me per il modo in cui lo compiaccio a letto.
- Fatto: il mio partner non sta con me per il modo in cui lo compiaccio a letto. Il mio compagno sta con me perché ho aggiunto valore a lui e alla sua vita. Il mio compagno sta con me perché ho qualità che ammira in me. Il mio compagno sta con me perché il mio compagno mi ama. Posso fidarmi che sia amore e che sia reale che il mio compagno voglia stare con me per quello che sono, non per il mio modo di baciare o per il mio modo di fare sesso.
- Ipotesi: Per il mio partner hanno valore le cose che si fanno a letto.
- Fatto: Il mio compagno può dare valore alle cose che qualcuno fa a letto, ma ciò non ha nulla a che fare con me. Il mio valore non dipende dall'essere la migliore a letto. Il mio compagno può spendere il suo tempo divertendosi con qualcun'altro, ma questo non è un riflesso di quanto egli ottenga o meno da me.
E così via...

Una trappola in cui è fin troppo facile cadere se si stanno esaminando le proprie emozioni è il credere che il vostro partner vi ami per quello che fate e non per quello che siete. E' questa ipotesi che vi conduce a pensare che se qualcun'altro fa le stesse cose meglio di voi sarete messi da parte e sostituiti con quella persona. La verità è che le persone non sono intercambiabili. Anche se qualcun'altro avesse i vostri stessi interessi, e facesse tutte le cose che fate voi, e si comportasse allo stesso modo in cui fate voi, non c'è ancora nulla che vi intacchi. Le cose che vi danno valore vi appartengono, la stessa esperienza con due persone diverse ha due sapori diversi e unici. Non potete essere sostituiti, neanche da un'altra persona che faccia tutto quello che fate, perché è ciò che vi rende una persona a rendervi speciali. Non guardate fuori da voi per cercare quanto vi renda unici, non assumete mai concetti del tipo "Io sono speciale perché io sono l'unico e solo con cui il mio compagno fa tale cosa" o "Io sono speciale perché sono l'unica persona che conosce tale cosa del mio compagno". Arrivare a pensare che sia un elemento esterno a rendervi speciali può facilmente portare all'insicurezza, perché se ci fosse un altro che fa le stesse cose, allora non vi sentireste più speciali. D'altra parte, un'idea di eccezionalità legata a quanto siete non potrà mai esservi portata via.

Se è necessario, sedetevi col vostro partner e scorrete la vostra lista di paure e ipotesi in sua compagnia. Per quanto buffo possa sembrare, si può trovare un vantaggio anche nello scrivere questa lista per portarla sempre con voi, ciò sfida e rifiuta le vostre paure. Costruire una lista che sfidi e tenga lontane le vostre paure e le vostre ipotesi è un potente strumento perché le vostre gelosie non vadano a rintanarsi da qualche parte, sono simili ad animali da questo punto di vista, cercano di proteggersi. Quando giunge un'emozione indesiderata, è utile a volte essere in grado prontamente di ricordare un elenco completo di ragioni per cui essa risulti ingiustificata.

In generale, le risposte emotive possono essere apprese, e come tutte le cose apprese, diventiamo bravi solo attraverso la pratica. La gelosia e l'insicurezza non fanno eccezione. Realmente, una persona diventa brava ad essere gelosa o insicura praticando gelosia e insicurezza, e diventa brava ad essere fiduciosa e sicura di sé praticando la fiducia e la sicurezza di sé. L'ultimo passo per la costruzione di un approccio alle relazioni più sicuro e meno geloso è quello di esercitarsi ad essere sicuri. Più vi comportate come una persona sicura di sé, più diventate una persona sicura di sé. Sembra fin troppo facile ma è una tecnica molto potente. Gli atteggiamenti mentali sono appresi esattamente come altre abilità, come suonare il piano. In tutte le nuove competenze ci si può sentire a disagio all'inizio. Fa poca differenza di quali competenze si stia parlando, la prima volta che si tenta di andare in bicicletta o suonare il piano, ci si sente estremamente scomodi e impacciati. Lo stesso vale per l'apprendimento di nuovi atteggiamenti mentali ed emotivi. Se siete abituati a pensare a voi stessi come a persone gelose, se vi descrivono come una persona gelosa, allora sarete portati ad essere gelosi, ciò si percepisce come giusto perché è stato praticato fino al punto da sembrarvi naturale. Allo stesso modo ogni volta che date il benvenuto a pensieri che vi denigrano o che vi suggeriscono che il vostro partner non vuole stare con voi, diventate un po' più insicuri. Mentre rompere questo schema e provare a impostarvi come una persona sicura di sé, vi fa fare un piccolo passo nei confronti di quanto aspirate a diventare.

Cominciate esaminando le abitudini mentali che avete già sviluppato. Vi capita, quando siete col vostro partner e un'altra persona, di pensare "Oh, quella persona è molto più attraente di me, naturale che il mio compagno la preferisca a me"? Questa è un'abitudine che rafforza l'insicurezza.

Poi, guardate i comportamenti di cui quelle abitudini sono il risultato. Uno dei modi comuni per le persone di cercare di affrontare la gelosia è quello di controllare il comportamento del loro partner, in modo da aggirare i comportamenti che scatenano la gelosia. Ma una causa scatenante non è la causa vera e propria. Se la causa principale della gelosia non è stata risolta, la gelosia esiste ancora, è solo sopita. Liberarsi della gelosia significa lasciar andare l'idea che il modo per avitarla sia quello di controllare il comportamento del vostro partner, lasciar emergere quindi ciò che la innesca.
Ciò richiede un sacco di coraggio. Richiede di esporsi deliberatamente a ciò che vi fa sentire gelosi, e quando sarete tra gli alligatori potrebbe essere veramente difficile ricordarvi che il vostro obiettivo era quello di drenare la palude! La gelosia ti fa sentire in maniera orribile e ti fa venir voglia di compiere qualsiasi azione che la faccia smettere, in quell'esatto momento. Ottenere attraverso essa i mezzi per combatterla non è sicuramente la strada più facile.

Un altro modo comune utilizzato per cercare di risolvere la gelosia è detto "rimedio strutturale". Si controlla cioè la gelosia controllando la forma del rapporto, auspicandosi che se la relazione ha la giusta forma, la gelosia semplicemente non potrà mai sorgere. Esistono tre approcci strutturali e sono:
- prescrittivo primario/secondario: "Non mi sento geloso se sono il 'top dog', il numero 1, la 'vera' relazione, la persona che può tenere tutte le altre persone sotto di lei";
- Hot Bi Babe: "Non mi sento geloso se ci si è concessi la stessa persona, perché se il mio partner sta facendo sesso con qualcuno, allora non c'è nessun bisogno di sentirsi escluso o insicuro se anch'io sto facendo sesso con quella stessa persona!";
- controllando il sesso degli altri partner, in questo caso si hanno due forme: "Una persona del sesso opposto rispetto al mio può offrire qualcosa al mio compagno che io non posso dargli, quindi è ok se il mio compagno ha amanti del mio stesso sesso perché loro non potranno dargli quello che io non posso dargli, ma al mio partner è vietato avere amanti che non sono del mio stesso sesso perché loro gli darebbero qualcosa che io non potrei dargli." e "Una persona del sesso opposto al mio non è per me una minaccia, perché le esperienze che il mio compagno ottiene da quella persona non possono sostituire le esperienze che il mio compagno ottiene con me, quindi, è ok se il mio compagno ha amanti che sono del sesso opposto al mio in quanto non mi potrà sostituire, ma al mio compagno è vietato avere amanti del mio stesso sesso perché ciò potrebbe essere per me una minaccia".

Questi tre approcci, utilizzati frequentemente, si basano però su ipotesi difettose: che la gelosia sia logica e razionale e che le persone siano interscambiabili.
L'approccio più difficile, coraggioso e scomodo è invece questo: "Se il mio compagno fa qualunque cosa inneschi la mia gelosia, io mi sento minacciato o insicuro, ma so che questi sentimenti non sono realistici. Ho da effettuare una scelta. Posso cercare di evitare la gelosia o posso agire come una persona che è sicura di sé stessa e di quello che fa, anche se ancora non mi sento tale, e confido che il mio partner si prenderà cura di me".
Prendere la decisione di agire come una persona sicura anche quando non ci si sente sicuri è una delle cose più difficili che voi possiate fare, almeno la prima volta che si tenta.
Come si può riuscire a farlo?
Trovate l'elemento che scatena la gelosia e poi lasciate che il vostro partner faccia quella cosa. Tornando all'esempio ipotetico, supponiamo che ci si senta gelosi quando il partner bacia qualcuno davanti ai nostri occhi. Si è giunti all'ipotesi che questa gelosia sia radicata nella paura di essere sostituiti, avete anche costruito una serie di motivi per cui non sarete sostituiti. Tutto molto bello, ma non si è ancora giunti da nessuna parte. Il fine è compiere le scelte di una persona sicura di sé, una persona che non sente gelosia. E questo significa dire al vostro partner "E' Ok se baci qualcun'altro davanti a me".
La prima volta che si esegue questa operazione, la vostra gelosia griderà contro di voi, cercando di convincervi che sostanzialmente... il mondo sta per finire. Fatelo comunque. Reagite per tutte le cose che sapete invalideranno le vostre paure e abbiate fiducia nel vostro partner.
Quando si esegue questa operazione succede qualcosa di magico. Le vostre paure e le vostre gelosie inizieranno a sembrarvi molto più piccole e molto più stupide. La seconda volta che lo farete sarà più facile, la terza volta ci si può iniziare a chiedere cosa sia stato tutto quel trambusto.

La vostra gelosia e la vostra insicurezza sono elementi che vanno compresi. E' fondamentale che si possa scegliere come comportarsi indipendentemente da come ci si possa sentire. Voi siete responsabili delle vostre azioni e per le conseguenze delle vostre azioni, non importa con quanta forza ci si può sentire minacciati o insicuri, avete sempre una scelta. Scelte che danno sicurezza e la rafforzano, scelte da prendere per resistere alle insicurezze e indebolirle. Scegliere di comportarsi come una persona sicura di sé. Esistono molti strumenti che possono contribuire a rendere possibili queste scelte, ma alla fine questi strumenti non possono fare il lavoro per voi. A un certo punto diventa necessario fare quelle scelte e sostenerle. Scegliere di comportarsi come una persona sicura di sé davanti alla gelosia è difficile e scomodo. E' una scelta che vale la pena compiere, comunque.

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Practical Jealousy Management

lunedì 20 febbraio 2012

Teoria queer - parte 2/2

Dato il suo interesse per la storia della sessualità e la sua radicale snaturalizzazione della predominante comprensione sull'identità sessuale, Michel Foucault è stato un'influenza poststrutturalista fondamentale nello sviluppo della teoria queer. La comprensione di Foucault è che la sessualità è una produzione discorsiva piuttosto che un essenziale attributo umano, è parte della sua ampia concettualizzazione del potere non visto come repressivo e negativo quanto come produttivo e generativo. Cioè, piuttosto che vedere l'utilizzo del potere come soppressione della libera espressione sessuale, questo disconoscimento dell'utilizzo del potere è talmente diffuso che Foucault vi si riferisce come all' "ipotesi repressiva", Foucault sostiene invece che il potere operi discorsivamente per la produzione della sessualità come una verità nascosta che debba essere portata alla luce e specificata in tutte le sue manifestazioni.

"La società che emerse dal XIX secolo - borghese, capitalista, o una società industriale, chiamatela come volete - non affrontò il sesso con un fondamentale rifiuto del suo riconoscimento. Al contrario, mise in funzione interi meccanismi per produrre un vero dibattito a riguardo. Non solo parlò di sesso e costrinse tutti a farlo, ma decise anche di formulare una uniforme verità sul sesso."

Identificare questa fusione tra sesso e verità è la chiave per la moderna invenzione della sessualità, Foucault rifiuta l'idea che la sessualità possa essere autorevolmente definita, si concentra invece sulla discorsiva produzione della sessualità all'interno di regimi di potere e conoscenza: ciò che viene detto su di esso, quali relazioni genera, quali esperienze, quale funzione esso ha storicamente svolto.

Sostenne, in primo luogo, che la sessualità non è essenziale attributo personale ma una libera categoria culturale e, secondo, che è l'effetto del potere piuttosto che il suo oggetto preesistente, il lavoro svolto da Foucalult è stato fondamentale per lo sviluppo della teoria queer, in particolare la sua capacità di comprenderlo come una modalità di analisi senza un oggetto definito.

La comprensione costruttivistica di Foucault secondo cui la sessualità è un effetto delle operazioni discorsive del potere viene sottoscritta dall'importanza che Gayle Rubin ne da in "Thinking Sex". Spesso identificato come uno dei testi fondamentali della teoria queer, il saggio di Rubin segue il rifiuto di Foucault nel dare spiegazioni libidiche e biologiche della sessualità al fine di riflettere sul modo in cui le identità sessuali e i comportamenti sono gerarchicamente organizzati attraverso sistemi di stratificazione sessuale. Chiamata a riconoscere "la dimensione politica della vita erotica", Robin dimostra il modo in cui vengono valorizzate alcune forme di espressione sessuale rispetto ad altre, autorizzando la persecusione di coloro che non rientrano nel ristretto quadro di ciò che costituisce la legittimizzazione sessuale. Come parte del suo progetto di spiegare la regolamentazione e la stratificazione della sessualità, Robin argomenta contro l'ipotesi femminista secondo cui "la sessualità è una derivazione del genere". Mentre riconosce che le relazioni tra i generi siano un contesto importante nell'articolazione del sistema sessuale, sostiene anche che il sesso e il genere non sono sinonimi e che quindi la categorizzazione del genere non può spiegare la sessualità nella sua interezza. L'interesse critico di Rubin alle variazioni sessuali che eccedono ogni differenziazione tra etero e omo richiede "una teoria autonoma e una politica specifica alla sessualità".

L'appello Di Rubin su una analitica distinzione tra genere e sessualità si dimostrò produttivo per Eve Kosofsky Sedgwick, la cui innovativa "Epistemology of the Closet" combina il femminismo alle metodologie antiomofobiche: "Nella cultura occidentale del XX secolo, genere e sessualià rappresentano due assi analitici che possono produttivamente essere immaginati come distinti da un un altro asse, ad esempio, genere e classe, o classe e razza. Distinti, vale a dire, non più che in minima parte, ma comunque in maniera utile.

Sostenendo l'assoluta centralità della sessualità nella comprensione della cultura moderna, "una comprensione di praticamente qualsiasi aspetto della moderna cultura occidentale diviene, non solo incompleta, ma addirittura danneggiata nel suo significato essenziale, nella misura in cui non si comprenda un'analisi critica della moderna definizione di omo/etero-sessualità", Sedgwick dimostra che la distinzione tra omo-etero, che è al centro della moderna definizione sessuale, è fondamentalmente incoerente per due motivi. Da un lato, c'è la persistente contraddizione insita nel voler rappresentare l'omosessualità come una caratteristica di una distinta minoranza della popolazione (Sedgwick si riferisce a ciò come ad "una visione minorizzante") e un desiderio sessuale che potenzialmente riguarda tutti, inclusi i soggetti apparentemente eterosessuali (Sedgwick si riferisce a ciò come ad "una visione universalizzante"). D'altro lato, c'è una insita contraddizione nel pensare all'associazione tra genere e desiderio omosessuale sia in termini transitivi che separatisti, dove la visione transitiva localizza il desiderio come originario nello spazio tra i generi, mentre quella separatista lo pone come la più pura espressione di mascolinità o femminilità.

Proprio come Foucault intende la sessualità non come "una sorta di dote naturale" bensì come "un costrutto storico", così Sedgwick ha compreso che il compito fondamentale non è quello di decidere quale di questi modelli contraddittori descrive più accuratamente l'omosessualità, quanto di analizzare gli effetti conoscitivi che tale contraddizione mette in circolazione. Assumendo che "gli effetti più importanti della moderna definizione omo/etero tendono a scaturire proprio dall'implicitare e negare il divario tra gli effetti minorizzante e universalizzante, o tra genere-transitivo e genere-intransitivo, tipici delle relazioni omosessuali", l'attenzione di Sedgwick va all'irrisolvibile contraddizione dei modelli disponibili per pensare ad una omosessualità che permetta di snaturare le attuali compiacenze rivolte a "rendere meno distruttivo possibile 'l'omosessualità per come oggi la conosciamo'".

Come parte del suo progetto snaturalizzante, Sedgwick punta alle circostanze storiche e concettuali che hanno portato a pensare che la sessualità dipenda solo dal genere di ciascuno, assumendo che il genere di ognuno e il genere di colui da cui è sessualmente attratto segnino il più importante aspetto della sessualità umana. Notando che "la sessualità si estende lungo tante dimensioni che non sono per tutti ben descritti dal genere", Sedgwick sostiene la necessità di porre l'attenzione "ai molteplici, variabili modi in cui le persone possono essere uguali o diverse tra loro". Piuttosto che assumere una differenziazione monolitica basata sulla distinzione omo/etero, Sedgwick si concentra sulla miriade di quotidiane differenze che distinguono le persone sessualmente ma non sono considerate epistemologicamente:

- per alcune persone, la preferenza per un determinato oggetto sessuale, atto, ruolo, zona o scenario è così immemorabile e duratura da poter essere vissuta come innata, per altri, sembra arrivare in ritardo ed essere avvertita come aleatoria o discrezionale.

- per alcune persone, la possibilità che il sesso sia qualcosa di sbagliato è altamente repulsiva, al punto che le loro vite sono fortemente segnate dal cercare di evaderne; per altri non è così.

- per alcune persone, la sessualità offre un necessario spazio di scoperta e accresciuta stimolazione cognitiva. Per altri, la sessualità offre un necessario spazio di assuefazione routinaria e una interruzione cognitiva.

L'insistenza di Sedwick sull'incoerenza dell'attuale definizione di sessualità accoppiata con la fitta schiera di variazioni sessuali che non possono essere comprese dai maggiori assi di differenziazione culturale (come sesso, classe, razza), è stata ripresa nei progetti teorici queer che lavorano opponendosi ai discorsi di normalizzazione di eterosessualità e omosessualità non solo per prendere in considerazione formazioni sessuali che non rientrano in questo binarismo, ma anche per sottolineare gli eterogenei e non sistematizzabili elementi di ogni identità sessuale e di genere.

Il teorico più importante associato con l'analisi degli effetti normatici delle predominanti concezioni su sesso e genere è Judith Butler. Basandosi esplicitamente sul lavoro di Foucault, ma con un'attenzione rivolta ai meccanismi di genere quasi del tutto assenti nel suo lavoro, Butler sostiene che il genere, come la sessualità, non è una verità essenziale derivata dalla materialità corporea quanto piuttosto una regolamentare finzione: "Il genere è la ripetuta stilizzazione del corpo, una serie di atti ripetuti all'interno di una struttura molto rigida di regolamentazione che viene congelata nel tempo per produrre l'apparenza della sostanza, di una naturale sorta di essere." Concentrandosi sulla produzione discorsiva dell'essere, Butler analizza quale lavoro culturale è assicurato dalla rappresentazione del genere come naturale espressione del corpo sessuato, sostenendo in ultima analisi che lo status di eterosessualità come impostazione di base generalmente dipende dall'intelligibilità del genere:

"L'idea secondo cui ci potrebbe essere una "verità" sul sesso, come riportato ironicamente da Foucault, è prodotta proprio attraverso pratiche di regolamentazione che generano coerenti identità attraverso la matrice di coerenti norme sul genere. L'eterosessualizzazione del desiderio richiede e istituisce la produzione di discrete e asimmetriche opposizioni tra "femminile" e "maschile", temini intesi come attributi espressivi di "maschio" e "femmina".

Come effetto pratico di atti reiterati, la produzione discorsiva sul genere naturalizza l'eterosessualità, in quanto l'eterosessualità è il risultato regolare dei rapporti considerati come norma tra sesso, genere e desiderio sessuale.

Seguendo la comprensione di Foucault secondo cui non c'è utopia al di fuori del potere e conseguentemente che la resistenza è possibile solo all'interno dei circuiti stessi in cui il potere opera, Butler assume la possibilità di performatività di genere come una strategia di resistenza, citando come esempio la ripetizione parodistica delle norme sul genere evidenti nella "pratica culturale di drag, cross-dressing e stilizzazione sessuale delle identità butch/femme". Per Butler, tali pratiche contestano la corrente condizione di intelligibilità culturale per soggetti forniti di sesso e genere attraverso una dimostrazione di "status completamente ricostruito del cosiddetto eterosessuale originale". In un libro successivo, "Bodies That Matter" Butler è attento a sottolineare che la performatività non è sinonimo di performance. Lungi dall'essere un'attività giocosa o volontaristica, la performatività di genere è un processo reiterato che costituisce il soggetto come un soggetto. "A questo proposito, la performatività è la precondizione del soggetto" (Jagose). Attirando l'attenzione su "nuove possibilità per il genere che contestano i rigidi codici di binarismi gerarchici", il lavoro di Butler è stato ripreso, sia con entusiasmo che critica, in teoriche ricerche su posizioni soggettive non-eteronormative tipiche della teoria queer.

Sebbene la teoria queer sia preminentemente organizzata intorno alla sessualità, la sua ricerca critica sui mezzi non-normativi è potenzialmente attenta a qualsiasi ordine di differenze che partecipino ai regimi di normalizzazione e devianza sessuale. Piuttosto che separare la sessualità da altri assi di indagine sociale - razza, etnia, classe, genere, nazionalità, e così via - la teoria queer è sempre più strutturata in modo tale che varie categorie di differenze declinino una nell'altra, con un approccio che considera "tutti i più disparati fattori che concorrono alla creazione di diverse identità sociali e il loro giudizio sullo standard della normativa sociale" (Harper). Un filone fondamentale di questa discussione riguarda la capacità dei modelli teorici queer di affrontare le questioni sostanziali della razza e dell'etnia nella costruzione del soggetto queer.

Critiche basate sulla razza e l'attivismo sono state a lungo parte dei contesti femminista e lesbico-gay cruciali per l'evoluzione della teoria queer, particolarmente nella loro persistente sfida alla reificazione di identità presumibilmente fondamentali, come le donne e gli omosessuali. Con un recente lavoro sulla formazione della sessualità affiancato a concetti di razza, etnia, nazionalità, cittadinanza, la teoria queer sfida non solo a considerare i modi significativi in cui le identità sessuali e razziali sono interlacciate, ma anche ad abbandonare la sua autorappresentazione come "terreno neutro in cui le identità, le culture e i movimenti sociali delle persone sono 'spiegate'" (Quiroga). Reciprocamente, i modelli della teoria queer hanno talvolta subito significative trasformazioni attraverso studi tradizionali in campi accademici organizzati da categorie etniche e raziali. Notando questa reciproca relazione volta alla reciproca trasformazione, Jasbir K. Puar scrive: "Visionando ed espandendo il dibattito queer come intervento politico e accademico non solo si parla direttamente delle lacune intorno alla sessualità in studi etnici - come asiatici o americani o studi postcoloniali - ma anche in punti di studi gay e lesbici, studi queer e anche studi sulle donne... verso la necessità di interrompere i regimi disciplinari che continuamente reinventano corpi di teorie a partire da singoli, moderni soggetti."

Il sospetto che i modelli normativi di identità non saranno mai adeguati al lavoro di rappresentanza loro richiesto, fornisce le condizioni di intelligibilità non solo per pensare alla nascita della teoria queer dai modelli basati sull'identità dei movimenti femministi e lesbico-gay, ma anche per la comprensione del XXI secolo e dei frequenti annunci della morte della teoria queer, molto significanti quelli provenienti da prospettive radicali transgender che qualificano i queer come compiacentemente partigiani, impegnati in nozioni come la performatività che rifiuta l'identificazione di cross-gender in qualcosa di diverso da un registro parodico e figurativo.

Principalmente attraverso l'estesa lettura di Butler, ma con riferimenti anche a Laurentis e Sedgwick tra gli altri, Jay Prosser nota che i testi fondamentali della teoria queer hanno figurativamente invocato il concetto di transgender - una identificazione che sta tra i generi - al fine di destabilizzare interpretazioni ricevute sull'identità di genere e di sesso. L'annessione della teoria queer di trasgender ad un suo progetto critico ha, nota Prosses, teso a recuperarlo "come il segno di omosessualità, lo stile di genere definitivo dell'omosessualità". Anche quando queer è inteso non come un sinonimo di omosessualità, ma come un termine che denota performatività, nonreferenzialità e incoerenza rispetto al sistema predominate di sesso e genere, la valorizzazione teorica di transgender lavora contro la legittimazione dello specifico soggetto transessuale: "ciò che viene scartato dal transgender nella sua dislocazione queer, è proprio il valore dell'argomento che riguarda la maggior parte dei transessuali: il racconto di diventare un uomo biologico o una donna biologica (come opposizione all'azione performativa), in breve e semplicemente la materialità del corpo sessuato. Notando che il transgender negozia il suo significato come delicata relazione tra "l'investimento transessuale nella materialità del sesso e una rielaborazione queer del genere nella sessualità", Prosser sufferisce che la teoria queer presti maggiore attenzione alle vitali differenze esistenti proprio tra le categorie che ci si potrebbe aspettare di rappresentare.

Allo stesso modo nel richiedere una sensibilità maggiore verso le pratiche materiali del sesso queer, non semplicemente riguardo alla loro formulazione allegorica, Jacob Hale riferisce dellla scena leatherdyke del Nord America per sostenere che la teoria queer dovrebbe complicare i propri modelli su sesso, genere e sessualità includendo quelli elaborati in specifiche sottocultura sessuali:

"Ecco la lezione, in poche parole: se, come minimo, non capisci le personali e altrui esplicite espressioni sessuali del desiderio queer e del sesso transgender radicale/leatherqueer come riportato nelle pubblicazioni (incluse quelle fatte in casa), non potrai capire i margini, i bordi, delle nostre dominanti espressioni culturali sul sesso, sul genere e sulla sessualità... se non capisci come si vive il genere sui bordi, non potrai capire come si vive il genere al centro."

Mentre questi recenti dibattiti circa l'importanza che la teoria queer prenda in considerazione identità e pratiche di sesso e genere emarginati, sono spesso rappresentati come dispute territoriali, la riluttanza della teoria queer a specificare il proprio oggetto può significare che le sue direzioni future potrebbero essere produttivamente determinate dalle sue omissioni presenti o dalle sue debolezze paradigmatiche.


Organizzando se stessa intorno alla risorta vitalità dei queer, la teoria queer ha puntato la sua pretesa paradossale su qualcosa che è allo stesso tempo in ogni futuro e senza futuro. Per ogni studioso che parla dell'impulso critico dei queer come diretto al futuro, ce n'è un altro che lo rappresenta come già esaurito: "Considerato il veloce mercato americano, forse il momento queer, se è qui oggi, ci sarà per questo motivo anche domani"; "Queer potrebbe presto perdere tutto il proprio effetto per una parola, un segnale, o una minaccia (che potrebbe aver già fatto)"; "La politica Queer potrebbe, ormai, essere sopravvissuta alla sua utilità politica". Questo senso della teoria queer di obsolescenza potrebbe essere letto piuttosto che come un segno del suo inevitabile declino, come una sua transitoria potenziale trasformazione. In effetti il sospetto circa l'utilità attuale della teoria queer è una misura migliore del suo valore rispetto alla istituzionalizzazione e normalizzazione. La più importante capacità della teoria queer, dopo tutto, non è quello di dimostrare che ha avuto ragione, ma di tenere aperta una strategia politica di non referenzialità per pensare ad un futuro che possa essere non territoriale, demotico e provvisorio ma che rimane al presente inimmaginabile.










Berlant, Lauren, and Michael Warner. "What Does Queer Theory Teach Us about X?" PMLA: Publications of the Modern Language Association of America 110, no. 3 (May 1995): 343–349.

Butler, Judith. Bodies That Matter: On the Discursive Limits of "Sex." New York: Routledge, 1993.

——. Gender Trouble: Feminism and the Subversion of Identity. New York: Routledge, 1990.

De Lauretis, Teresa. "Queer Theory: Lesbian and Gay Sexualities." differences: A Journal of Feminist Cultural Studies 3, no. 3 (1991): iii–xviii.

Edelman, Lee. Homographesis: Essays in Gay Literary and Cultural Theory. New York: Routledge, 1994.

Foucault, Michel. The History of Sexuality. Vol. 1, An Introduction. Translated by Robert Hurley. London: Penguin, 1990.

Halberstam, Judith. "Who's Afraid of Queer Theory?" In Class Issues, edited by Amitava Kumar, 256–275. New York: New York University Press, 1997.

Hale, Jacob. "Are Lesbians Women?" Hypatia 11, no. 2 (spring 1996): 94–121.

Halperin, David M. Saint Foucault: Towards a Gay Hagiography. New York: Oxford University Press, 1995.

Harper, Phillip Brian. "Gay Male Identities, Personal Privacy, and Relations of Public Exchange: Notes on Directions for Queer Culture." Social Text 52–53 (fall/winter 1997): 5–29.

Jagose, Annamarie. Queer Theory: An Introduction. New York: New York University Press, 1996.

Prosser, Jay. Second Skins: The Body Narratives of Transsexuality. New York: Columbia University Press, 1998.

Puar, J. K. "Transnational Sexualities: South Asian (Trans)nation(alism)s and Queer Diasporas." In Q & A: Queer in Asian America, edited by David L. Eng and Alice Y. Hom, 405–422. Philadelphia: Temple University Press, 1998.

Quiroga, Jose. "New Directions in Multiethnic, Racial, and Global Queer Studies." GLQ: A Journal of Lesbian and Gay Studies 10 (2003): 123–135.

Rubin, Gayle S. "Thinking Sex." In The Lesbian and Gay Studies Reader, edited by Henry Abelove, Michele Aina Barale, and David M. Halperin, 3–44. New York: Routledge, 1993.

Sedgwick, Eve Kosofsky. Epistemology of the Closet. Berkeley: University of California, 1990.

——. Tendencies. Durham, N.C.: Duke University Press, 1993.

Read more: Queer Theory - Queer Futures - York, Gay, University, and Press - JRank Articles http://science.jrank.org/pages/10947/Queer-Theory-Queer-Futures.html#ixzz1mCnVfaxK




domenica 19 febbraio 2012

Teoria queer - parte 1/2

Dall'inizio degli anni '90, il termine 'queer' è stato utilizzato per rappresentare un movimento di opposizione ai comuni modelli sessuali, di genere e riguardanti la sessualità. Anche se questo uso del termine 'queer' procede verso un'assegnazione di nuovi valori ad un termine nato in un contesto di abusi omofobici, persiste un importante senso in qui 'queer' mantiene, anche in una mutata circostanza, la sua carica originaria di vergogna. Nonostante la sua breve storia, l'accellerato uso di 'queer' quale termine critico dimostra il significativo impatto che hanno avuto sulla formazione culturale di genere, identità sessuali e sulle pratiche, l'attivismo e i circoli accademici.

Il termine 'queer' è necessariamente indeterminato, assumendo diversi, e talvolta contraddittori, significati. Spesso viene usato come sinonimo di lesbiche o gay, per i quali diventa una comoda scorciatoia. Altre volte si riferisce ad una distinzione generazionale tra lesbiche e gay vecchio stile e quelli che ne sono fuoriusciti dando vita a nuovi movimenti. Ancora può rappresentare un'insieme di identità sessuali nonnormative, molto concettuali in realtà, che includano lesbiche, gay, bisessuali e transgender. In altri contesti denota non una identità in quanto tale ma l'adozione di una critica distanza da quelle che sono le categorie di identità della moderna sessualità, in particolare, dalla politica di identità centrali tipica delle comunità gay e lesbiche: "Invece di teorizzare queer in termini di opposizione alle identità politiche, è più esatto rappresentarlo come una incessante interrogarsi sui presupposti di identità e i loro effetti" (Jagose). Questo ultimo significato è quello adottato dagli studi in ambito queer, che usano il termine per portare l'attenzione su varie incoerenze nei rapporti apparentemente stabili e causali tra sesso, genere e desiderio sessuale.

Forse la più importante, certamente la più rispettabile, utilizzazione di queer si ritrova nel suo frequente accoppiamento con la sua teoria. Teresa de Laurentis, un accademico e critico teorico, ha coniato la frase "teoria queer". Nel 1991 pubblicò un articolo su una rivista di cultura femminista intitolato "Teoria queer: sessualità lesbica e gay". Nello spiegare il suo uso del termine, de Laurentis indica almeno tre punti critici e interlacciati: il rifiuto dell'eterosessualità come punto di riferimento di tutte le formazioni sessuali; un'attenzione sul genere capace di interrogare l'assunzione frequente che studi in ambito gay e lesbico siano un solo omogeneo progetto; e il ribadire l'esistenza di molteplici modi in cui i generi predominanti hanno condizionato la soggettività sessuale. De Laurentis suggerisce che questa triplice critica possa essere redatta all'interno della teoria queer rendendo possibile "reinventare e riformulare i termini della nostra sessualità, costruire un nuovo orizzonte discorsivo, un nuovo modo di pensare la sessualità" (de Laurentis).

E' importante ricordare l'elaborazione speculativa con cui de Laurentis ha coniato il termine dal momento che la rapida istituzionalizzazione della teoria queer tende a nascondere il fatto che, in quanto essa abbraccia un insieme non sistematico di principi, non ha un unico fondamento logico o un carattere coerente, non si tratta di una teoria a tutti gli effetti. In ogni caso il rifiuto della teoria queer di specificare se stessa è stato ampiamente riconosciuto come uno dei suoi punti di forza tattici. Resistendo a definire se stessa in relazione a qualsiasi contenuto materiale specifico, la teoria queer potrebbe essere pensata come "una zona di possibilità in cui la realizzazione del soggetto può sperimentarsi diversamente" (Edelman). L'opposizione queer alla norma è una delle sue caratteristiche fondamentali, ha il potenziale di inventare se stessa all'infinito, qualunque sia la riformulazione delle conoscenze che costituiscano la base per la comprensione della sessualità.

Non è possibile tracciare una cronologia storica della teoria queer senza forzarne la molteplicità di origini e influenze. Una singola, lineare narrazione incontra una certa difficoltà a catturare il senso delle energie a volte rudimentali dei vari interventi politici e accademici che ne hanno reso possibile la nascita, considerata necessaria e forse addirittura inevitabile. Il rischio di raccontare la storia della teoria queer come se fosse l'ultima svolta critica agli studi sulla sessualità, è quello che le forze vitali che contribuiscono alla teoria siano ridotti a concetti superati, anacronistici o irrilevanti. Resta importante raccontare la nascita della teoria queer invece in termini di critica nei confronti di vari contesti culturali, incluso il femminismo, i movimenti radicali di gente di colore, il movimento lesbico e gay, varie sottoculture su pratiche sessuali come il sadomasochismo o lo stile butch-femme, il post-strutturalismo, il postcolonialismo e l'attivismo legato all'AIDS.

Per esempio, le strategie messe a punto in relazione all'attivismo negli anni '80 e '90 riformularono molte conoscenze assiomatiche della sessualità in modi che furono significanti per lo sviluppo parallelo della teoria queer. Di fronte alle risposte omofobiche governative alla crisi sanitaria (in particolare nel Nord America), gli attivisti lavorarono per contestare le dominanti rappresentazioni dell'HIV/AIDS come malattia gay e per sviluppare e fornire programmi di formazione sul sesso sicuro ad una popolazione dispersa senza una comune identità sessuale. Nel contesto dell'attivismo legato all'AIDS, significati comuni riguardo a conoscenza, potere, identità e comunità furono radicalmente riveduti in modo da coincidere con la denaturalizzazione della sessualità tipica della teoria queer. I progressi nell'educazione al sesso sicuro spostarono l'attenzione dal concetto di popolazione a rischio a quella di pratica a rischio, riconvertendo la sessualità meno in termini di identità sessuale e più in termini di atti sessuali e consentendo significative discrepanze tra l'essere sessuale e le sue pratiche. Inoltre alcune caratteristiche dell'attivismo legato all'AIDS come la decentralizzazione, la messa a punto di azioni costruite ad hoc e dirette, portarono ad una coalizione piuttosto che ad una politica separatista e ciò permise di considerare l'identificazione in termini di affinità piuttosto che di essenza. Così l'urgente negoziazione su epidemiologia, sanità pubblica e ricerca scientifica causarono un'implicita contestazione della comune rappresentazione dell'AIDS dimostrando che la sessualità è un importante punto nodale nella rete del potere e della sua opposizione.

Un'altro modo in cui l'attivismo politico ha storicamente influenzato la teoria queer può essere visto nelle influenti critiche alle identità politiche che sono tradizionalmente alla base di movimenti sociali di sinistra. A questo proposito, la critica queer all'identità di lesbiche e gay si svolge in un contesto più ampio che comprende anche, ad esempio, problematizzazioni postcoloniali di "razza" e problematizzazioni riguardanti il "genere" come categoria fondante del femminismo. Una delle critiche più importanti rivolte alla politica lesbica e gay si riferisce al suo insistere sull'orientamento sessuale come il più importante indice di identità personale e la sua conseguente incapacità di contestualizzare la sessualità all'interno di una rete di relazioni produttrici di molteplici e conflittuali effetti identitari. Uomini e donne di colore radicali, per esempio, hanno sottolineato che il modello di identità politica dei movimenti gay e lesbici ha relegato ogni analisi di razza ed etnia ad un piano secondario rispetto alla sessualità. Esponendo sia il razzismo palese che occulto nelle tradizionali comunità lesbiche e gay, hanno sostenuto l'importanza di riflettere sugli inestricabili modi in cui la razza influisce sulla sessualità e viceversa, un punto di vista che continua ad alimentare e sfidare la teorizzazione queer.

Nella misura in cui si presume che la sessualità sia determinata principalmente o unicamente dal genere che ogni soggetto sessuale sceglie, politiche identitarie lesbiche e gay hanno legittimato il sistema predominante di classificazione sessuale e la sua incondizionata dipendenza dalle mercificate categorie di eterosessualità e omosessualità. Questo modello è stato contestato dalla prospettiva di varie identità e pratiche sessuali nonnormative che erano state ulteriormente patologizzate dalla legittimizzazione dai paradigmi lesbici e gay. Nel sostenere la validità e il significato di varie identità e pratiche sessuali emarginate quali bisessualità, travestitismo, transessualismo, pornografia e sadomasochismo, tali critiche hanno spinto al riconoscimento di ciò che Gayle Rubin descrive come "una pluralistica etica sessuale" organizzata intorno "al concetto di benigna variazione sessuale" (Rubin).

Dal punto di vista della gente di colore e dei soggetti con sessualità nonnormativa, si può osservare che i processi di stabilizzazione, consodilazione e riconoscimento di massa che hanno permesso a gay e lesbiche di rappresentare se stessi come comunità relativamente coerenti e unite, hanno generato malcontento tra altre popolazioni che si sono di recente sentite private della legittimità di lottare per i propri diritti sessuali. Le limitazioni o addirittura i fallimenti di identità, molto dibattuti intorno agli anni '80, in gran parte dipendono dall'inevitabile inadeguatezza di ogni singola categoria di descrivere la complessa struttura affettiva che costituisce l'identità. Abbastanza spesso la prima richiesta per il riconoscimento di marginali o plurali categorie di identità è stata articolata a partire dall'insoddisfazione di identificarsi nelle categorie già esistenti. Questa questione sull'efficacia delle categorie di indentità per intervento politico è stata una importante fonte di ispirazione per la teoria queer.

L'autocomprensione dell'identità è stata profondamente messa in discussione nel pensiero poststrutturale con il suo decentramento del soggetto Cartesiano, l'individuo razionale e autonomo, la sua enfasi sulla pluralità di interpretazione, e la sua insistenza sul fatto che non c'è nulla al di fuori delle strutture discorsive che possa produrre un significato culturale. Destabilizzando l'assuzione comune che l'identità sia una naturale ed evidente caratteristica di ogni soggetto umano, il poststrutturalismo è un significante contesto intellettuale per la critica anti-identitaria della teoria queer.