sabato 31 marzo 2012

Il Rispetto nelle Relazioni

Si sente spesso nella comunità poly dire che il mantra è comunicare, comunicare, comunicare... Di quanto sia importante fare accordi, stabilire limiti e, naturalmente, di quanto sia importante l'amore. Il rispetto però è menzionato di sfuggita quando invece è fondamentale nel successo di relazioni felici sia di natura romantica che di altra natura.

Pochi mesi fa mi sono imbattuta nell'intervista di Reba McEntire. L'intervistatore le chiedeva riguardo al suo lungo e proficuo rapporto col marito e se lei pensava che fosse merito dell'amore. Lei ha riso leggermente e ha detto "no". Ha spiegato che l'amore, anche se importante, ha poco a che fare col successo di una relazione, ma il rispetto è invece essenziale.

La sua risposta mi ha intrigato e ha spinto il mio cervello ad analizzare le mie relazioni. Pochi giorni dopo ero al telefono con una cliente. Si lamentava del fallimento delle sue relazioni e mentre ci parlavo mi è tornata in mente l'intervista che avevo sentito. Le ho posto allora una domanda: "So che hai amato i tuoi partner, ma quanti hai rispettato e quanti hanno rispettato te?". C'è stata una pausa di silenzio di un minuto, dopodiché ha risposto: "Ora che ci penso, nessuno". Aveva avuto una serie di rapporti pieni di passione, dramma, intensità, ma complessivamente con poco o nessun rispetto. Molti di noi sono affascinati dall'idea che l'amore ci guidi e che solo se si ama qualcuno abbastanza si possono superare gli ostacoli. Mentre guardavo alla mia vita e alle mie relazioni mi sono resa conto che il rispetto e non l'amore è stato l'elemento discriminante tra successo e fallimento dei miei rapporti personali.

Perché il rispetto è così importante e che cos'è? Il rispetto è una combinazione di apprezzamento, ammirazione e riconoscimento di una persona in un determinato ruolo nella nostra vita. Si potrebbe percepire come qualcosa di esoterico ma la maggior parte delle persone intuiscono cosa sia il rispetto. Nel mondo moderno il rispetto è talvolta confuso con la paura. Persone che abusano di altre attraverso la violenza domestica ottengono in risposta paura, non rispetto. Queste situazioni possono rivelarsi cicliche perché avere paura di qualcuno ci porta a perdere nei suoi confronti rispetto. Da parte dell'altra persona, il non sentirsi rispettati porta a nuova violenza quindi a nuovi abusi. Spesso si confonde anche l'amore col rispetto. Quando mettiamo una persona su un piedistallo, per noi diventa perfetta. Non ci rendiamo più conto di chi è in realtà perché la sua immagine è oscurata dalla nostra proiezione di quanto desideriamo vedere. Questo complica di molto le cose, perché è fin troppo facile confondere il piedistallo della perfezione col rispetto.

Il vero rispetto sta nel vedere qualcuno, comprensivo dei difetti, e ancora sentire nei suoi confronti apprezzamento per i suoi talenti unici, le doti e le intuizioni. Non ci si aspetta la perfezione né di essere soggiogati. Il presidente Obama è per me un esempio di persona che ispira rispetto. Non utilizzando la sua posizione, ma attraverso la riflessione, l'intelligenza e la presenza, a differenza dei politici del passato che credevano che le persone dovessero rispettarle per la loro posizione e non per quello che erano. Obama, anche se spesso non sono soddisfatta della sua politica, è una persona che stimo. Non mi deve piacere tutto quello che fa una persona o non devo essere sempre d'accordo con lei per rispettarla. D'altra parte posso prendermi cura di qualcuno e non rispettarlo affatto.

Si prova rispetto anche per altre cose, iniziando dal sé. Prima che si possa arrivare a rispettare gli altri, dobbiamo rispettare noi stessi. Se ci sentiamo inutili, stupidi, cattivi amanti, troppo di qualcosa e poco di altro, ci trattiamo male. Ci facciamo violenza mentale. Poi quando incontriamo un'altra persona si finisce in una delle due possibili trappole dicendo "io non sono degno" mettendo il partner su un piedistallo oppure "ci deve essere qualcosa di sbagliato in questa persona se mi piace". Quando siamo in fase mentale chimica NRE, siamo al settimo cielo, tutto va bene e nulla ha importanza. Questa fase può durare un po' e durante essa non ci importa del rispetto, siamo consumati dalla passione. Nel corso del tempo l’effetto della chimica mentale dovuta all’NRE diminuisce e se non si ha rispetto o non piace essere messi in discussione, l'insicurezza comincia a minare il rapporto.

Quando amiamo e rispettiamo noi stessi trattiamo gli altri con rispetto e riceviamo in cambio rispetto. Prendersi un momento reale per pensare ai propri partner nell'ottica del rispetto, può risolvere tanti problemi. Quando si rispetta una persona, abbiamo fiducia in lei e siamo onesti, ci affidiamo al suo giudizio riguardo alle altre relazioni e chiederemo ai nostri altri possibili partner di trattarla con rispetto. Sapremo ascoltarla quando è in ritardo, commette un errore, viola un accordo e ha bisogno di tempo per sé. Quando rispettiamo qualcuno si ascolta cosa ha da dire senza biasimarlo e senza ascoltare attraverso il filtro dei propri problemi personali. Di fronte a molte sfide riguardo ai rapporti ci si sarebbe posti in maniera migliore se ci si fosse fermati un momento a pensare al rispetto che abbiamo per il nostro partner dimostrandolo nelle azioni.

Il rispetto va al di là nelle relazioni primarie e si estende fino al concetto di amore. Nelle relazioni secondarie il rispetto è altrettanto importante. Bisogna rispettare il tempo che è riservato ad altri partner, dando spazio ai nuovi rapporti affinché crescano e sostenere le scelte dell'altro. Se rispettiamo tutti i partner coinvolti si hanno delle regole condivise basate sulla comunicazione, l'onestà e la considerazione, tutti segnali di rispetto, e le relazioni possono fluire più facilmente. Nella mia esperienza, quando il mio partner primario incontra qualcuno e questa persona tratta me e la nostra relazione con rispetto, le cose procedono bene e tutti sono felici. Quando si ignorano gli accordi, i confini e, in generale, quando si agisce senza rispetto, diventa tutto difficile e impegnativo per tutte le persone coinvolte.

Quando giochiamo con la verità, manipolandola, stiamo violando gli accordi. Non siamo in grado di gestire la verità. Non ci fidiamo dei nostri partner e cerchiamo di proteggerci come se fossimo dei bambini. Questo vale anche quando mettiamo una persona su un piedistallo e aspettiamo che ci corregga. Se sentiamo che sono meglio di noi e li vediamo come fossero al di sopra di noi, non vedo proprio come si possa capire chi sono davvero. I momenti critici di questa situazione si presentano quando i nostri partner non si riveleranno all'altezza delle nostre aspettative e ciò ci farà arrabbiare e cominceremo a biasimarli per non essere quello che abbiamo solo pensato che fossero. Questo può rivelarsi folle, drammatico e passionale ma di rado porta ad una lunga e sana relazione.

Guardando ai rapporti di cui sono stata testimone, i miei compresi, indubbiamente le persone che hanno avuto maggiore successo sono state quelle che hanno trattato l'altro con grande rispetto. Questo vale anche in altri campi che non sono quello sentimentale. Nelle relazioni commerciali come nel rapporto genitore-figlio. Questo non vuol dire che non si combatta o si affrontino costantemente le sfide tipiche dei rapporti, ma che queste relazioni hanno una solida base di rispetto che può aiutare a superare ogni problema. Quando si viene da una situazione di rispetto non si emettono mai ultimatum o si fanno richieste troppo rigide, si è in grado di negoziare considerando i propri partner, le loro esigenze e i propri sentimenti.

Durante le mie riflessioni mi sono dovuta chiedere se ho rispettato i miei partner, le loro idee, la loro intelligenza e il loro sentire interiore. La risposta è sì, anche se non è stato sempre così in relazioni passate. In passato ho amato ma non ho rispettato le persone con le quali avevo relazioni, di solito si è trattato di persone che non si piacevano o che non rispettavano se stesse ed io ho solo cercato di essere il loro eroe. Ora preferisco rapporti più sani e voglio supportare le persone che chiedono aiuto e vogliono cambiare la loro vita. Ho trovato quello che sono stando con persone che amo e rispetto, le sfide sono ancora lì, ma ora gli strumenti per risolvere i problemi sono più facili da raggiungere.

L'amore è meraviglioso, ma il rispetto è il collante che può rendere i rapporti duraturi e solidi. Relazioni che siano non solo cariche di passione, ma anche di comprensione e sostegno in modo da affrontare assieme le sfide della vita. Il rispetto è fondamentale alle relazioni sentimentali durature, ma anche alle collaborazioni, ai buoni affari e alla costituzione di comunità.


Robyn Trask









Robyn is the Executive Director and Managing Editor of Loving More Non-Profit since October 2004. She has been openly polyamorous for 22 years, a mom for 23 years, been a student of Tantra for 26 years, and Tantric teacher for 13 years. Robyn has been running poly support groups, teaching and facilitating relationship and sexuality workshop since 1999. She has done numerous interviews on polyamory for radio, television, newspapers and magazines articles. Robyn is available for individual polyamory relationship counseling and Sacred Sex coaching.

venerdì 30 marzo 2012

Come rispettare una Persona Transgender

Se di recente avete appreso che una persona nella vostra vita è transgender, si potrebbe essere indecisi riguardo alla sua identità o non sapere come comportarsi nei suoi confronti senza offenderla o ferire i suoi sentimenti. Qui "transgender" viene utilizzato come termine per indicare una persona che non si identifica con il genere assegnatogli alla nascita. Ci sono persone transgender in tutto il mondo (Stati Uniti, Messico, India) e in una vasta gamma di culture dei nativi americani (es. Thai). Per queste persone non è sempre semplice spiegare la loro condizione di genere nella società di oggi. Ecco quindi come capire e rispettare chi sfida le vostre idee sul genere o che non rientra agevolmente nella categoria di "maschio" o "femmina".

1. Ringraziateli.
E' molto difficile effettuare un coming out alla gente come transgender. Vuol dire che c'è fiducia nei vostri confronti. Ringraziateli quindi, vorrà dire molto per loro.

2. Rispettate la loro identità di genere.
Pensate loro col genere col quale loro si riferiscono a se stessi. Usate il nome che hanno scelto e i pronomi giusti (a prescindere dal loro aspetto fisico) da ora in poi. Se non siete soli e avete qualche dubbio a riguardo, chiedete per essere sicuri che ci siano momenti in cui non vada fatto.

3. Attenzione al passato.
Quando si parla del passato cercate di non usare frasi come "quando eri del precedente genere" o "nato/a uomo/donna" perché molte persone transgender si sentono come se fossero sempre stati del genere oggetto del coming out, ma che hanno dovuto nasconderlo per svariati motivi. Se avete dubbi chiedete alla persona transgender come preferisce che si parli del suo passato. Se vi trovaste nella conversazione e non avete avuto tempo di chiedere, una soluzione potrebbe essere quella di parlare al passato ma senza fare riferimento al genere, ad esempio con frasi come "L'anno scorso", "Quando eri al liceo". L'italiano è una lingua molto incentrata sul genere ma basta che prima di parlare vi passiate in rassegna quanto desiderate dire, con qualche capriola, spesso utilizzando il plurale, ce la farete. Se si deve fare riferimento alla transizione di genere, quando si parla al passato dite "prima di iniziare la transizione" (se applicabile).

4. Usate un linguaggio appropriato al genere della persona.
Chiedete quali pronomi la persona transgender preferisce le vengano rivolti e ricavatene anche un linguaggio appropriato ad una donna, se si tratta di una transgender, o ad un uomo, se si tratta di un transgender. Se il vostro amico Mario ha fatto un coming out con voi in quanto transgender e desidera essere chiamata Maria, da questo punto in poi non direte più "Questo è il mio amico Mario, lo conosco dai tempi di scuola". Direte invece "Questa è la mia amica Maria, la conosco dai tempi di scuola". Tenete per voi il vostro imbarazzo se ne provate e parlatene a Maria in un secondo momento. Sicuramente se desiderate rimanere amici sarà necessario rivolgersi a lei per come è oggi, non per come è stata, anche se Maria è la stessa persona che conoscevate.

5. Non abbiate paura di fare domande.
Alcune, sicuramente non tutte, persone transgender risponderanno alle vostre domande riguardo identità e genere. Non vi aspettate comunque che la persona transgender sia il vostro unico educatore. Informarvi è una vostra responsabilità. Inoltre siate empatici, se una persona transgender non appare a proprio agio nel rispondere alle vostre domande, inutile insistere. Infine domande su genitali, interventi chirurgici ed ex nome vanno evitate. Chiedete su questi temi solo se avete bisogno di un supporto (se avete anche voi dubbi riguardo al vostro genere) e se la persona in questione vi ha fornito la sua disponibilità a parlarne. Potrebbe essere il caso di parlarne se avete intenzione di avere con la persona transgender rapporti intimi, oppure se siete un medico e avete necessità di informazioni cliniche o ancora per una documentazione giuridica.

6. Rispettate la necessità di privacy della persona transgender.
Non parlate di loro senza espressa autorizzazione. Parlare di sé per una persona transgender è una decisione molto difficile, non presa alla leggera. "Outing" senza loro permesso è tradimento della fiducia e potrebbe compromettere il vostro rapporto con loro. Questo sia per coloro che vivono già a tempo pieno secondo il loro genere corretto, sia per coloro che non hanno ancora effettuato la transizione. Soprattutto per coloro che hanno già effettuato la transizione tenete presente che molti non vogliono mettere al corrente le nuove conoscenze del proprio trascorso perché preferiscono che queste li conoscano solo per il loro genere corretto.

7. Non supponete di conoscere l'esperienza di una persona.
Ci sono molti modi diversi in cui le differenze di identità di genere vengono espresse. L'idea di essere "intrappolate/i in un corpo da uomo/donna", che le trans siano iperfemminili, che i trans siano ipermaschili e che tutte le persone trans cercheranno ormoni e bisturi, sono tutti stereotipi che si possono applicare ad alcune persone e non ad altre. Lasciatevi guidare da ciò che la persona vi racconta della propria situazione e ascoltate senza preconcetti. Non imponete teorie che potete aver imparato e non cercate di associare l'esperienza di altre persone transgender che potreste aver conosciuto o di cui avete sentito parlare. Non date per scontato che esse stiano transizionando a causa di traumi passati o per sfuggire ai loro corpi.

8. Siate a conoscenza della differenza tra identità di genere e sessualità.
Non date per scontato che ci sia una correlazione tra genere e gusti sessuali perché non c'è. Ci sono persone transgender etero, gay, lesbiche, bisessuali, asessuali, pansessuali, etc. Se la persona che effettua con voi il coming out accenna al suo orientamento sessuale con un termine specifico, usatelo anche voi.

9. Comportatevi normalmente.
Mentre può essere piacevole per la persona transgender avere la vostra attenzione, potrebbe non apprezzare che diventi la vostra ossessione. Dopo che vi siate ben informate state attenti a non esagerare. Le persone transgender hanno esattamente la stessa personalità che avevano prima del coming out. Trattateli come chiunque altro.



La condizione di partenza viene definita DIG (Disturbo di Identità di Genere) ma c'è una gran contesa intorno a questa definizione. Non sono in pochi a pensare che la base del problema stia nel rifiuto della società di riconoscere le variazioni di genere presenti in natura. Si tende quindi a patologizzare la comunità transgender anche se va precisato che ciò avviene anche perché, senza la definizione di una patologia, sarebbe difficile per i soggetti interessati accedere al servizio sanitario nazionale per chiederne la cura. Quindi la questione è controversa perché da ciò può derivare l'errata convinzione che essere in transizione sia in sé un disturbo e non una situazione di riadeguamento.

Il termine "transgender" è un aggettivo, non una parola descrittiva, né un sostantivo, né un verbo. Quindi esattamente come sarebbe sgradevole definire qualcuno come "un vecchio", è sgradevole definire qualcuno "un transgender" senza aggiungere "persona", "donna", "uomo" o qualsiasi altro sostantivo adeguato. Molte persone transgender inoltre considerano questo termine oggettificante e deumanizzante. La traduzione italiana crea ulteriore confusione perché è identificata con "transessuale". La transizione dei transgender non riguarda il sesso, insito in ogni particella di DNA di un corpo umano e da considerarsi immutabile, ma il genere sessuale, cioè il modo in cui una persona si percepisce nella sfera di composizione di maschile/femminile o al di la di essa e nel modo in cui desidera essere percepita dagli altri. Eppure non si sente mai parlare di "transgenere" anche se questa sarebbe la giusta traduzione, come mai? Siccome la lingua di un popolo ne rappresenta la cultura, dobbiamo concludere che ci sia una scarsa cultura riguardo alla transizione di genere.

Non bisogna pensare che ci sia un modo "giusto" per effettuare un percorso di transizione (ad esempio che per essere "davvero" transgender ci sia bisogno di avere certe caratteristiche o operarsi ai genitali). Il modo di vivere questo percorso è del tutto personale e legittimo comunque venga fatto. Alcuni credono che la "cura" principale da concedersi riguardi l'aspetto fisico (con interventi chirurgici e/o ormoni) adeguando il proprio aspetto alla propria identità di genere mentale. Quindi si identifica il problema col corpo e non con la mente. Altre persone identificano il problema a livello sociale, per una società cioè che limita la propria consapevolezza a uomini e donne invece di accettare una più ampia varietà di espressione.

Se vi capitasse di sbagliare e usare un inappropriato "lei" o "lui", non scusatevi troppo, basta far seguire il termine sbagliato con quello corretto e proseguire con quanto si stava dicendo.

Fate molta attenzione quando si parla di identità transgender come di una "scelta". La disforia di genere non è sicuramente una scelta per sua stessa definizione. Alcune persone transgender descrivono la loro identità come una scelta, altre no. Trovate il modo di rispettare l'identità personale anche quando questa persona non ve lo chiede esplicitamente. Evitate l'uso di modi di dire come "reale" o "normale" ragazza/ragazzo. Quello che rende un uomo o una donna "reali" o "veri" è solo il modo in cui si identificano non il modo in cui sono sperimentati dagli altri o classificati in base al proprio aspetto. Un uomo transgender non è meno uomo di un uomo cisgender, una donna transgender non è meno donna di una donna cisgender.

Mai dire ad una persona transgender che la gente non la comprende o non la ama a causa della sua identità transgender. Può fare molto male e non è vero. Molte, la maggior parte, sono comprese, accettate ed amate. Anche se avete obiezioni morali da fare all'identità transgender, ciò non vi autorizza alla mancanza di rispetto o a metterle volontariamente in imbarazzo. Essere messi in imbarazzo o umiliati pubblicamente non farebbe bene neanche a voi e ciò potrebbe rivelarsi pericoloso per la persona transgender.

Evitate l'uso di termini transfobici come "trans" o "shemale". Si tratta di termini oppressivi, oggettificanti e disumanizzanti.

L'"intersessualità" è un termine generico utilizzato per una varietà di condizioni per le quali una persona nasce con una riproduttività/anatomia sessuale che non sembra soddisfare le definizioni tipiche di maschio/femmina. Alcune persone transgender sono intersessuali, ma collassare le due definizioni in una è riduttivo.



Versione riadattata di testi provenienti da http://m.wikihow.com/Main-Page

giovedì 29 marzo 2012

Lo Spirito trascende il Genere

Cosa ci porta in questo posto che noi chiamiamo "transgender"? Questo modo di essere che ha bisogno di ridefinire, trasformare e ricreare se stesso in un mondo che insiste sul voler dare definizioni in base ai genitali? Forse un prurito all'inguine. In realtà, un dolore al cuore. E il non voler cedere a prezzi scontati la propria angoscia mentale.

Molti ricercatori stanno studiando fattori causali, cromosomi, configurazioni ormonali e, naturalmente, influenze psico-sociali... ma io vi chiedo: che cosa vi ha reso transgender? Prurito, dolore, angoscia... o anche qualcos'altro? Qualcosa che molte persone non riescono a definire, qualcosa chiamato Spirito.

Questo modello "corpo-cuore-mente-spirito" è un antico costrutto universale. Molti di noi trascorrono gran parte della propria vita sintonizzati su "corpo-mente", alcuni addirittura su "cuore". Ma quanti in realtà visitano la dimensione dello "spirito", fosse anche un paio di volte? Ho notato, invece, che molte persone transgender non solo hanno visitato questa dimensione, per necessità, ma spesso provengono da questo luogo.

E ciò che è Spirito anela a manifestarsi, in carne ed ossa, col cuore ricolmo di consapevolezza. Cromosomi e sessualità a parte, non c'è qualcosa di molto chiaro ed evidente a riguardo? Non siamo forse Spirito manifesto nella sua gloriosa diversità? Gli scienziati non riusciranno mai a misurare e spiegare questo evento magnifico, ma noi siamo la prova vivente che lo Spirito si manifesta al di là dei limitati costrutti sociali di genere.

Se consideriamo questa nozione vaga e spesso dimenticata di Spirito, è molto interessante notare che la maggior parte delle religioni più antiche del mondo hanno percepito la divinità come ermafrodita o al di là del genere. Ardhanarisvara per l'induismo, Avalokitesvara e Kuan Yin per il buddismo e Dioniso per il pantheon greco ad esempio. L'androginia divina si è riflettuta poi in rappresentazioni successive come Sri Krsna in Vedanta, Lan Ts'ai Ho nella Cina taoista e anche Gesù Cristo. Nella Qabbalah, Adamo riflette la natura del dio androgino prima della distinzione in Eva e la successiva caduta della grazia. Come numerosi nobili, i faraoni d'Egitto emularono i loro dei, che erano per lo più androgini in tutta l'Africa. Angeli e fate sono spesso percepiti come androgini. Alcune riflessioni sullo Spirito Transgender sono antiche e profonde.

Attualmente invece stiamo vivendo in un mondo prevalentemente patriarcale in cui le divinità principali riflettono valori maschili. Dio Padre è percepito come Spirito mentre Madre Natura è stata relegata ad uno stato di materia inanimata. Anche le nostre nozioni di genere sono state plasmate in questa radicata polarizzazione, una sorta di strategia di "dividi et impera" voluta dal patriarcato, con la quale si cerca di dominare e controllare l'umanità e la natura stessa.

Non è sempre stato così. In effetti, fino alla recente storia umana (circa 5000 anni fa), lo spirito della Dea ha prevalso nella maggior parte delle culture. Questo non vuol dire che le donne prevalessero sugli uomini. Piuttosto che sussisteva un equilibrio e una collaborazione senza gerarchie di potere o la necessità di ricorrere a conflitti armati. Nel suo libro, The Chalice and the Blade, Riane Eisler spiega la soggiogazione del Femminile come direttamente collegata con lo sfruttamento e la rovina della Natura, e il ricorso alla guerra come l'unico definitivo metodo di risoluzione definitiva, prima forzato, poi applicato.

Una volta che queste dinamiche di Spirito e Natura sono riconosciute, c'è da meravigliarsi che le questioni di genere svolgano un ruolo centrale nel regno dell'umanità intera? E, data la premessa dei transgender, che l'espressione del genere possa verificarsi indipendentemente dal sesso biologico, è abbastanza comprensibile che le persone transgender lottino nell'occhio del ciclone di questo conflitto culturale in maniera molto personale e profonda. I processi di trasgressione del genere sono semplicemente un modo per lo spirito di trascendere i capricci e i dettami delle culture umane al fine di manifestare più liberamente la gloriosa diversità della Natura e della propria carne. Questo processo costituisce la vera radice della spiritualità Transgender.

A prescindere dai recenti sforzi della scienza occidentale di dimostrarne causalità ormonali e cromosomiche, non è davvero un mistero che le persone transgender abbiano manifestato nel corso della storia un'espressione dello Spirito. Abbondano prove riguardo all'ispirazione che la carne tragga dallo Spirito, sia che si tratti di una male-to-female ex stella del football, sia che si tratti di un female-to-male ex ballerina. Quando si è mossi dallo Spirito, tutto è possibile. Come sottolineato da Walter Williams in The Spirit and the Flesh, quando lo Spirito manifesta il suo imperativo riproduttivo - che si tratti di lesbica, gay, transgender - ci sono altre benedizioni da condividere: la consapevolezza unica e l'opportunità rara di arricchire il nostro mondo.

Stiamo scoprendo che tradizioni sullo Spirito Transgender coprono ogni arco di tempo e ogni luogo, ciò grazie a sforzi antropologici e storici che stanno riportando alla luce vari aspetti della storia quasi completamente cancellati dal patriarcato. Le persone transgender nel corso della storia hanno assunto ruoli speciali adatti alle loro abilità uniche, molte delle quali sono spiritualmente orientate. Hanno ricoperto ruoli di visionari, guaritori, officianti di cerimonie e rituali, benedetto matrimoni, nascite e sepolto morti, sono stati custodi e maestri di principi spirituali, mediatori tra mogli e mariti, tribù e nazioni, mondo umano e mondo spirituale.

Ci sono, infatti, forti temi comuni condivisi dalla maggior parte dei popoli antichi, cosiddetti primitivi, in particolare spirituali visioni del mondo. Si va dai principi Wicca (Vecchia europa) a quelli taoisti (Cina), ai nativi americani, allo sciamanesimo. Questi elementi comuni sono i seguenti:

Ogni "cosa" è manifestazione vivente dello Spitito.

Armonia ed equilibrio di tutti gli esseri devono essere rispettati.

La diversità di tutte le forme di vita deve essere onorata e celebrata.

Tutti gli esseri sono divini e in grado di accedere direttamente allo Spirito.

Un leader contemporaneo, Anasazi Pueblo, in relazione all'Hopi, la più antica cultura delle americhe, ci dice:

"Vedo la necessità per il mio popolo e per tutti gli esseri umani, a causa di come stanno le cose oggi, di tornare indietro nella memoria e riportare nella nostra cultura il rispetto reciproco. Il mio popolo ha sempre coltivato la sua spiritualità e fatto le cose con rispetto. A dispetto di quanto la gente delle società esterne pensi della cosiddetta religione, noi non la chiamiamo religione, ci riferiamo piuttosto ad essa come alla nostra spiritualità, la nostra esistenza. Se mai dovessimo perdere questa parte della nostra vita, periremmo sicuramente. Diventeremmo un popolo in un mondo perduto, non ci sarebbe alcuna ragione per continuare la vita in senso fisico. La nostra spiritualità è parte della nostra vita dalla nascita del nostro popolo. La nostra terra non è la nostra terra, noi siamo solo parte della terra. Tutti dobbiamo, come esseri umani, trattarci con rispetto reciproco e, più specificamente, dobbiamo tenere in considerazione la Madre Terra e rispettarla di modo che si possa sopravvivere in futuro. Vi preghiamo di essere tutti uniti e di capirvi, per il futuro dei nostri figli che è nelle nostre mani".

Vivere in equilibrio, significa ora cercare di ricreare un equilibrio perduto, è difficile. La filosofia taoista ha riconosciuto da molto tempo l'importanza dell'equilibrio tra yin e yang, energie maschili e femminili. Per citare Starhawk, uno dei fondatori del movimento detto di Recupero:

"Il nostro rapporto con la Terra e le altre specie che ne hanno fatto parte, è stato condizionato dai nostri modelli religiosi. L'immagine di Dio, al di fuori della Natura, ci ha dato una spiegazione razionale che giustifica la distruzione dell'ordine naturale e il saccheggio delle risorse della Terra. Abbiamo cercato di "conquistare" la Natura così come abbiamo cercato di vincere il peccato. Solo quando i risultati di inquinamento e distruzione ecologica sono diventati abbastanza gravi da minacciare persino l'adattabilità urbana dell'umanità, si è arrivati a riconoscere l'importanza di un equilibrio ecologico e l'interdipendenza di tutte le forme di vita. Il modello della Dea, che è immanente nella natura, promuove il rispetto della sacralità di tutte le cose viventi. Quella dei Wicca può essere vista come una religione ecologica. Il suo obiettivo è l'armonia con la natura, non solo per far si che la vita sopravviva, ma anche che prosperi."

Qualsiasi biologo sa che la sopravvivenza di una specie dipende dalla diversità del suo patrimonio genetico. "La Dea, come la natura, ama la diversità", dice Starhawk. La nostra sorella transgender Rena Swifthawk ci ha insegnato che nella cultura dei nativi americani vi è la convinzione condivisa che "le erbacce non esistono". Ogni entità ha una finalità sacra e nessuno deve essere sprecato. Eppure troppo spesso nelle culture patriarcali, la pressione a conformarsi è maggiore di qualsiasi incoraggiamento al divenire unicamente se stessi, a ciò che Jung chiama "individuazione" che le persone transgender invece sentono acutamente.

Dal momento che lo spirito è onnipresente, tutti gli esseri godono di un accesso diretto al divino. Gli officianti Hopi, chiamati Kiva, vivono sottoterra. Emergono da un tunnel per portare saggezza e verità sulla Terra. Ciò è in contrasto con i sacerdoti occidentali che, per predicare la parola di Dio, si pongono sui pulpiti più alti delle loro chiese a forma di croce. Nei Wicca non ci sono dogmi, scritture o libri sacri rivelati a profeti o salvatori. Ogni persona è responsabile di rivelare la propria verità. Gli insegnamenti provengono direttamente dalla natura, che è la Dea. "L'unità è ottenuta non attraverso la chiusura del sé, ma attraverso la sua completa consapevolezza. Onora la Dea che è in te stesso, celebra te stesso e vedrai che il Sé è ovunque". Nel Tao Te Ching, Lao Tzu ci ricorda:

"E' significativo notare che la parola Wicca deriva dalla radice anglosassone che significa "piegare, modellare", plasmare l'invisibile alla propria volontà. Questo supporta l'idea che noi, come agenti divini, abbiamo la libertà di plasmare il mondo materiale in cui viviamo. Le persone transgender esercitano tale libertà quando rimodellano i propri corpi con cosmetici, terapia ormonale o interventi chirurgici per soddisfare lo Spirito. Assumono la responsabilità della nostra manifestazione".

Un'altra antica pratica spirituale condivisa è lo sciamanesimo. Sciamani di tutto il mondo hanno sviluppato tecniche notevolmente efficaci per raggiungere e mantenere il benessere e guarire se stessi e gli altri delle loro comunità. Con un piede in ogni mondo, lo sciamano intercede per conto del paziente malato terrestre col mondo degli spiriti. Uno dei requisiti standard per accedere al percorso sciamanico è quello di essere transgender.
Con l'avvento dell'Età del Bronzo circa 5000 anni fa, ondate su ondate di guerrieri a cavallo nomadi Kurgan (asiatici), hanno iniziato a fare pressioni su popoli pacifici basati sull'agricoltura che detenevano 30 000 anni di cultura della Dea in tutta l'Europa e il Mediterraneo. Considerando che "l'immagine al centro del culto era una donna che partorisce e non, come nel nostro tempo, un uomo che muore sulla croce", spiega Riane Eislerk, "in questa nuova realtà, che, ora si dice, sia esclusiva creazione di un Dio maschio, qualità come vita e nutrimento sono diventate il potere di dominare e distruggere".

I vecchi valori e i vecchi equilibri sono stati sconvolti e il vecchio modello di collaborazione e uguaglianza ha ceduto il posto ad un sistema di dominazione e gerarchia. Ciò crea sofferenza per tutti, come nota Starhawk:

"L'oppressione degli uomini dichiarata attraverso il patriarcato di Dio Padre è forse meno ovvia ma non meno tragica dell'oppressione dichiarata alle donne. Gli uomini sono invitati ad identificarsi con un modello che nessun essere umano potrà mai emulare con successo: essere dominatori di ristretti mini universi. Essi sono internamente divisi con un sé spirituale che si suppone abbia conquistato la loro natura animale più vile ed emotiva. Sono in guerra con se stessi: da una parte devono "conquistare" il peccato; dall'altra, devono "conquistare" desiderio o ego. Pochi riescono a fuggire a questa guerra senza danni. Gli uomini per lo più perdono il contatto coi propri sentimenti e i loro corpi...".

Poiché la cultura della Dea si è protratta nascosta in questi ultimi cinque millenni, le manifestazioni dello Spirito Transgender devono essere considerate in qualche modo in relazione all'oppressione patriarcale. Così ciò che all'apparenza può apparire come una carica negativa, diventa perfettamente giustificabile come reazione.

La repressione e la persecuzione delle persone transgender in questo periodo ha assunto molto forme diverse ed è innegabilmente legata alla sottomissione delle donne e dei valori della Dea. Un impegno persistente e ben documentato nella Bibbia è stato quello di "tagliare i boschi" (luogo di culto pagano) e di stabilire "dominio sulla natura". L'Europa medievale è stata tristemente nota per l'uso di bruciare vive le streghe, che spesso erano Wicca. Giovanna D'Arco è stata bruciata viva per l'abitudine di vestire e agire come un uomo. Quando gli esploratori europei come DeSoto sono arrivati in America scoprendo sciamani e transgender, li hanno chiamati bedache (ragazzi prostitute) e li hanno lanciati ai loro cani.

In questo clima di repressione, le persone genere-varianti rivendicano altri modi di esprimere la propria verità. A dispetto del patriarcato, molti hanno utilizzato un rituale di autocastrazione (es. il rito di Cibele e Attis) come un modo per tornare alla Dea nello Spirito Transgender. Eppure in un clima di soggiogazione, molti (come le Hijras indiane) hanno praticato la prostituzione e l'accattonaggio. I sistemi tradizionali di casta indiani infatti, possono attivare luoghi di protezione, ma non sono riusciti a promuovere l'integrazione attiva della diversità di genere all'interno della loro cultura.

Fino ad oggi l'esistenza delle persone transgender è disprezzata, negata e banalizzata. La transessuale Sandy Stone scrive:

"Uno dei modi con cui le persone giustificano l'oppressione alle persone di qualsiasi genere alternativo, è affermando che la norma sociale è naturale. In altre parole, viene da Dio, un'autorità a cui non è possibile appellarsi. Tutto ciò è un montaggio, una pura costruzione. Non c'è sesso 'naturale', perché 'sesso' come categoria medica o culturale non è altro che il risultato momentaneo di battaglie su chi debba possedere i significati di questa categoria. C'è una grande variabilità in campo genetico che la maggior parte delle persone geneticamente realizza, ma ciò resta invisibile al linguaggio... non si hanno parole a sufficienza, solo maschio e femmina restano ben definiti. E' una tecnica con cui la nostra cultura cancella le persone scomode, non elaborando parole per loro. Quando non si ha modo di descrivere certe categorie, esse sono invisibili".

Talk show televisivi e mass media hanno fatto molto per portare allo scoperto e banalizzare le persone transgender e il loro spirito. E mentre crossdresser come Ru Paul o Lady Bunny di Wigstock, o film come "Priscilla Quecn of the Desert" o "To Wong Foo...", sono molto in voga, restano grandi fazioni ultra conservatrici all'interno della società.

Potrebbe questo avere ripercussioni come un dinosauro in agonia che agita distruttivamente la coda? Si arriverà ad una massa critica di nuova consapevolezza e a un cambiamento di paradigma? C'è una crescente evidenza riguardo al patriarcato che sembrerebbe in declino e a una rinnovata spiritualità che sta invece emergendo. Ci sono numerosi spazi culturali tracciati da scrittori come Matthew Fox, Patricia Reilly e Paul Smith. Ci sono molti esempi del riaffermarsi dello Spirito, non ultimo il cosiddetto movimento New Age. Temi su femminismo, consenso, ecologia e spiritualità stanno cercando un loro equilibrio. C'è un profondo bisogno di evolvere.

Come per l'oscillazione di un pendolo, la Dea sta tornando. Molte persone transgender maschili e femminili condividono questo slancio ed utilizzano la loro vita come personificazione di questa lotta. Molte persone transgender  female-to-male stanno anche cercando di portare gli elementi migliori della femminilità all'interno della loro nuova natura maschile. Questa positiva contaminazione dei generi ha il potenziale per consentire a tutti di diventare più completamente umani. Pertanto, come le donne stanno recuperando la loro connessione con il Divino, così le persone transgender sono alla ricerca di un ricco patrimonio spirituale e recupero dello spazio sacro.

Le persone transgender in occidente hanno iniziato a riunirsi solo 3-4 decenni fa. Inizialmente le questioni di genere, sessualità e fetish sono stati confusi a causa del contesto culturale. Ma si sono formati gruppi di sostegno e, negli anni '80, network internazionali. Molti argomenti sono stati affrontati da allora, come lo Spirito Transgender stesso. Riguardo a quest'ultimo, soprattutto nel 1991, quando Rena Swifthawk condivise la sua spiritualità legata alla cultura dei nativi americani durante la convention I.F.G.E a Denver così come altri transgender durante la prima  Southern Comfort Conference ad Atlanta. Questo processo è andato avanti in entrambe gli eventi annuali e ha preso piede ovunque, compreso al Fantasia Fair at Cape Cod, il più antico festival transgender.

Il primo Circolo internazionale dello Spirito Transgender, creato dopo tre anni di network internazionale, fu il Kindred Spirits Circle in Hot Springs, NC, fondato nell'agosto del 1993. Seguirono: Pink Moon Gathering, Full Circle of Women, Union of Spirits, Mountain Spirits e senza dubbio altri che non sono stati pubblicizzati. Attualmente sta prendendo forma un centro di ritiro spirituale sulle montagle del North Carolina, chiamato Kindred Spirits, in funzione tutto l'anno.

Quello dei circoli spirituali transgender all'interno della comunità transgender è un fenomeno piuttosto recente e ancora controverso. Molte persone transgender praticano religioni tradizionali o non hanno ancora intrapreso ad oggi una via spirituale. Ma il desiderio di una vera comunità è universale, come ben espresso da Starhawk:

"Abbiamo tutti voglia di tornare a casa in un posto dove non siamo mai stati, metà ricordo, metà immaginazione, che possiamo solo vedere di tanto in tanto. Comunità. Da qualche parte ci sono persone cui possiamo parlare con passione, senza nessun groppo alla gola. Da qualche parte c'è un cerchio di mani pronto ad accoglierci, occhi che si illuminano al nostro ingresso, voci che celebrano con noi le forze che sono in nostro potere. La comunità è una forza che unisce le nostre singole forze per compiere il lavoro che deve essere compiuto. Ci regge quando cadiamo. Un cerchio di guarigione. Un cerchio di amici. Un posto dove possiamo essere liberi."

I nostri circoli sono ancora di modesta portata ma si moltiplicano. Sono intimi e accessibili e offrono un'esperienza intensa nella loro capacità di guarire e di sfruttare il potere personale. La condivisione, il nutrimento condividibile tra affini spiriti transgender è diverso da qualsiasi altro. Si tratta di associazioni in cui spiccano intuitività, fiducia, in cui viene onorata l'individualità, il consenso, la spontaneità, con aspettative minime, cuore e mente aperti, senza impegni nascosti. Si possono utilizzare diversi metodi terapeutici, tecniche sciamaniche, tradizioni spirituali ma la caratteristica principale del processo sembra effettivamente essere semplicemente quella di porsi su una strada su cui lo Spirito possa muoversi. Gli approcci tradizionali possono avere fondamento e validità, ma dobbiamo anche autorizzarci ad agire intuitivamente. Come la Dea direbbe "tutti gli atti d'amore e piacere sono miei rituali".

Lo Spirito Transgender trascende l'idea culturale semplicistica che il sesso anatomico sia sinonimo di espressione di genere. Il Genere non dovrebbe mai essere polarizzato. Si tratta di un arcobaleno di possibilità troppo splendente nella sua diversità. L'espressione del proprio genere deve essere intuitivo, fluido, perpetuamente in divenire. Non ci possono essere regole che governano il modo in cui lo Spirito debba manifestarsi. Occorrenze di ermafroditismo sono diffuse nelle piante, negli animali e gli esseri umani sono la prova che lo Spirito esprime la sua diversità al di là dei costrutti di genere bipolare. Le persone transgender incarnano la Dea, lo spirito della diversità che diventa un unico essere. La possibilità di azione che si ottiene può essere applicata all'esterno di sé per opporsi allo squilibrio e all'angoscia che ci circonda. Siamo in grado di fungere da ponte tra le polarità per contribuire a ripristinare l'equilibrio, l'integrazione e la completezza.

Alcuni anziani nativi americani credono che ci sia abbondanza di persone transgender nate in questo momento perché ciò può guarire il nostro mondo. Il genere è al centro di ciò che siamo come persone. Le nostre transizioni di genere, il processo stesso di cambiamento di genere, può essere visto come una sorta di ricerca che ci indirizza riguardo l'annosa questione: chi siamo? Superare gli stereotipi di genere equivale ad avere il coraggio di essere pienamente se stessi, pienamente umani, pienamente Spirito. Noi tutti dobbiamo coltivare le nostre piene capacità se vogliamo rispondere efficacemente alle sfide cruciali del nostro tempo. Ma prima di poter contribuire a guarire il nostro mondo, dobbiamo guarire noi stessi. Dobbiamo dire la nostra verità, rimodellare i vecchi miti, reinventare strumenti necessari per operare nel mondo di oggi con profonda compassione e nuova rilevanza.

Ho guardato al mio cammino spirituale come un vero asceta, essendomi stato insegnato che la sensualità e la "frivolezza"del mo essere transgender erano contrarie allo Spirito. Tutto quello di cui ho pensato di aver bisogno è stata una coperta e una ciotola di acqua da portare su una montagna. Però quando ho sentito il richiamo irresistibile della mia natura transgender, ero felice e sorpreso che mi fornisse la "terra" di cui avevo bisogno. Come se la Dea avesse preso vita attraverso di me, sono diventato più complesso. Spirito e carne, cielo e terra, sono divenuti uno. La mia lunga esperienza nel deserto e l'amore per la natura ha fornito le basi per questa guarigione. Avevo sprecato anni in attesa di sentirmi degno della sapienza imperscrutabile degli insegnamenti esoterici, fino a quando ho capito chi i miei insegnanti fossero davvero e che ero pronto come non mai ad agire con la mia consapevolezza. La sfida è quella di rispettare noi stessi come persone premurose e capaci. Sempre più spesso le persone transgender si stanno risvegliando e intuitivamente trovano la propria voce e le proprie vocazioni, nonostante le privazioni della nostra storia, della storia, o il senso della nostra comunità.

Una volta che Spirito e carne sono coscientemente legati, si scende a terra, c'è l'esaltazione... l'equilibrio. Senza più polarizzazione e separazione, le barriere cadono e la paura lascia il posto all'amore. Come scrive Starhawk:
"Tutto è stato generato dall'amore, tutto cerca di tornare ad amare. L'amore è la legge, il maestro saggio, il grande rivelatore di misteri".
Per valicare i confini arbitrari del genere bisogna onorare il potenziale dello Spirito. Nel Tao Te Ching, Lao Tzu ha scritto:

Uno che ha le ali di un uomo
E di una donna anche
E' in se stesso un grembo del mondo
E, essendo un grembo del mondo,
Continuamente, senza fine,
Partorisce...

Siamo divinità. Siamo Spirito manifesto in forma umana. Viviamo di verità e aiutiamo tutti a vedere la bellezza e la forza che valica i vincoli del genere. E rendiamo grazie per l'opportunità di farlo.



by Holly Boswell

mercoledì 28 marzo 2012

Androginia

Uno dei fenomeni più sconcertanti riguardo ai disordini di genere è l'androginia, che è definita come la coesistenza di maschio e femmina in un solo individuo. L'androgino fisico viene indicato come un ermafrodito. Molti hanno erroneamente confuso l'androginia con la bisessualità che invece è una condizione psicologica.

Sono rari i casi di esseri umani nati con entrambi i sessi, maschile e femminile. Le stime rivelano un'incidenza dell'1% della popolazione.

Molte culture vedono l'androginia in senso mitico, di volta in volta desiderata e temuta. Ad esempio, secondo l'Enciclopedia Britannica Macropedia, la tribù dei Dogon africani seguono un mito della creazione secondo cui l'androginia viene vista come un segno di perfezione divina.

Secondo i greci i sessi sarebbero stati creati insieme e poi divisi come descritto da Platone nel "Simposio". In esso viene descritto Aristofane, caratterizzato come due esseri in uno, successivamente diviso in due metà da Zeus. Ciascuna delle metà si presentava in forma globulare, con schiena e fianchi rotondi, quattro braccia e quattro gambe, due facce ma una sola testa, su un collo cilindrico, una faccia su un lato e una sull'altro, quattro orecchie e così via con tutte le parti abbinate.

Va inoltre notato che molte divinità di numerose culture erano androgine. Il dio Indù Shiva viene spesso raffigurato come mezzo donna e mezzo uomo. Inoltre, entrambe gli ormoni maschili e femminili sono presenti in entrambi i sessi.



Questo articolo spiegherà l'origine e lo scopo dell'androginia in conformità al modello e al piano di Elohim che vede maschile e femminile dentro ogni individuo. La scienza moderna è stata in grado di spiegare perché esiste questo fenomeno. Si mostrerà anche che l'androginia simboleggia un principio spirituale che si riflette su tre diversi piani: fisico, psicologico e spirituale.

La cosa importante da capire è che tutti gli esseri umani sono androgini in riferimento alle proprie anime e c'è una componente psicologica androgena che noi tutti possiamo sviluppare se desideriamo crescere a livello spirituale.

In breve, Adamo “con Eva in sé” è il modello per tutti noi, per la nostra anima che è donna e che sta dando alla luce l'uomo-bambino Yahshua. Infine, questo articolo spiegherà come diverse culture hanno affrontato l'androginia.



Nella maggior parte delle culture, la visione dominante sul genere è quella di vedere in un individuo maschio o femmina, non entrambi. Questa è l'interpretazione tipica, soprattutto nelle culture occidentali, secondo la tradizione giudaico-cristiana, che è "arbitro" del "naturale" comportamento degli esseri umani.

Ora, ogni possibilità del genere umano diverso da quello maschile e femminile, secondo questa mentalità, è considerata anormale. Così, nascere come androgeno in queste culture era considerato anormale. Un bambino che nascesse con entrambi i sessi doveva far fronte a numerosi problemi. Crescere e svilupparsi era il primo problema. Ma quello principale era il dover vivere in una società che ha un proprio insieme di valori e norme dove ogni individuo o è maschio o è femmina.

La maggior parte delle culture provocavano un tale shock ai genitori del bambino, che in passato, soprattutto in Europa, questi venivano lasciati alle chiese.

Vedremo anche che in alcune culture l'androginia era vista come cattivo presagio e i bambini venivano di solito uccisi, questo soprattutto in culture con un alto grado di superstizione.

L'ironia di questa situazione è l'ignoranza profonda che l'umanità, e soprattutto i cristiani, hanno dimostrato di avere, anche riguardo alle proprie stesse scritture. Il rifiuto dell'androginia mostra che essi non ne hanno alcuna comprensione. Se i cristiani avessero capito il concetto di Adamo, ed Eva in lui (Gn 1,27), allora avrebbero trattato l'androginia con amore spiegandosi lo scopo per cui fosse stata creata.

La scienza non può motivare la nascita di esseri umani di entrambe i sessi, ma può spiegare l'androginia in termini di alcune anomalie nei cromosomi sessuali maschili e femminili. Molte persone credono che gli androgini siano scherzi della natura.

Ma non ci sono errori possibili nella creazione di Elohim. In effetti, come può una creatura dalla comprensione molto limitata sulla creazione, dire qualcosa riguardo a quanto non comprende dell’opera del suo Creatore? Né scienza né uomo potranno mai capire questo fenomeno perché rifiutano l'esistenza dello Spirito e dei principi che sono all'interno della Bibbia. L'androginia fisica è un riflesso dell'androginia spirituale (Rom. 1:19-20) o come la "Legge di Corrispondenza" dice: "come sopra così sotto".



Un annosa questione su cui gli uomini hanno sempre dibattuto: è nato prima l'uovo o la gallina? Allo stesso modo: quale dei due sessi è arrivato prima? Molti credono fosse l'uomo. La verità sulla questione è che Adamo è stato creato con entrambe i sessi, maschio e femmina, poi la donna è stata tolta da Adamo (Gn 2,22-23).

Ciò che non deve essere dimenticato è che Adamo è stato creato a immagine e somiglianza di Elohim, il Creatore. Ciò significa che il corpo umano manifesta molti degli attributi spirituali del corpo spirituale di Elohim.

Il corpo spirituale di Elohim è sia maschile che femminile in linea di principio, quindi il corpo di Adamo doveva necessariamente riflettere questo. In sostanza il corpo spirituale di Elohim è costituito da nove attributi quali intelligenza, saggezza, conoscenza, amore, bellezza, giustizia, fondazione, potenza e forza. In realtà ognuno di questi attributi è sia maschile che femminile.

Ciò significa che tutti gli attributi spirituali hanno sia una parte femminile che una maschile. Ad esempio, l'intelligenza e la saggezza hanno un genere. Solomon si riferisce a ciò quando vi assegna un genere femminile. Scrive: "La sapienza non grida ella? E l’intelligenza non fa ella udire la sua voce?" (Pro. 8:1).

Il lato maschile dell'intelligenza e della saggezza è la logica e il pensiero critico, mentre il lato femminile è più intuitivo e premuroso. Entrambi sono necessari per il processo creativo. Non vi è alcun dominio di uno degli elementi sull'altro, perché entrambi sono uguali o esistono come re e regina. Chiaramente questo è un modello di perfezione o di androginia ed è l'equilibrio del principio che racchiude in sé maschile e femminile.

Ora i sessi sono stati separati di modo che l'umanità possa comprendere il funzionamento dei principi e delle caratteristiche che Elohim, il Creatore, che è spirito, possiede (Gv. 4:24). Senza le due controparti maschile e femminile, non c'è modo di capire il funzionamento dell'invisibile, dello spirituale e del processo creativo del concepimento. Da questi opposti, maschile e femminile, viene creata una nuova creatura. Molte delle antiche scuole greche compresero l'importanza degli opposti.

Ma è stato solo negli ultimi duecento anni che la filosofia ha messo in evidenza l'importanza di questi opposti in ogni processo creativo. Il filosofo tedesco Friedrich Hegel (1770-1831) sviluppò una filosofia chiamata appunto hegelismo. Questa filosofia afferma che ogni idea esistente di fatto appartiene a una mente che tutto abbraccia, in cui ogni idea e situazione (tesi) evoca il suo opposto (antitesi) e questi due risultati racchiusi in un insieme unitario (sintesi) diventano una nuova tesi.



In alcune culture gli androgini sono stati uccisi a causa della superstizione. In Androgyny The Opposites Within, libro di June Singe, si cita Mircea Eliade che ha sottolineato la difficile situazione dell'androginia "... se il bambino mostrava alla nascita segni di ermafroditismo, esso veniva ucciso dei genitori. In altre parole l'anatomia ermafrodita era considerata un'aberrazione della natura o un segno della collera degli dei..." (p.14). In queste culture l'androginia non ha dovuto subire il disprezzo e l'ostracismo della società, proprio perché gli esponenti sono stati uccisi. Questo a ulteriore prova della mancanza di comprensione e dell'ignoranza.

In Isrlaele non c'erano leggi che hanno affrontato il tema dell'androginia. Con tutta probabilità però ci sono stati dei nati tra gli israeliti. Il problema dell'androginia in Israele doveva essere quello che essi non sarebbero stati in grado di riprodursi con prole.

Questo con ogni probabilità avrebbe impedito loro di sposarsi. Era molto importante per Israele, in particolare per i maschi, avere un seme in Israele. Se il marito fosse deceduto prima di avere un figlio, era dovere del fratello prendere sua moglie e metterla incinta in nome della sua stirpe (Deu. 25:5-6).

Il modo in cui Israele si è comportato nei confronti dell'androginia può essere paragonato al modo in cui si è comportato nei confronti degli eunuchi. Mosè scrisse: "Colui che è ferito nelle pietre, o ha il membro tagliato, non deve entrare nella congregazione del Signore" (Deu. 23:01, vedi Isaia 56:3-5). Possibile comunque che, proprio come gli eunuchi, essi servissero altre funzioni.

Ci sono molti casi documentati nella storia che rivelano la condizione dell'androginia. F. Gonzales-Crussi nel suo libro Three Forms of Sudden Death ha scritto un capitolo sull' "Indifferenziazione sessuale" dove discute la situazione di Marguerite Malaure, un androgeno, cresciuto come una ragazza. Nata nel 1655 in Francia, i genitori l'hanno ceduta alla chiesa cattolica romana perché venisse cresciuta ed educata come orfana. Venne messa al servizio di una donna molto importante come cameriera. Purtroppo Marguerite si ammalò e venne trasportata semicosciente all'ospedale di Tolosa.

Il dottore rimase scioccato nello scoprire che Marguerite non era una femmina, poiché aveva entrambi gli organi sessuali. Marguerite aveva vissuto 31 anni come donna. I medici, dopo averla esaminata, pensarono che fosse maggiormente orientata verso una scelta maschile. Le autorità civili chiesero che non si vestisse come donna ma che apparisse come uomo. La gente della città, nella loro ignoranza e superstizione, costantemente la insultarono e umiliarono mentre procedeva per le strade.

Lasciò la città di Tolosa e andò a Bordeaux, dove ancora una volta venne scoperta e arrestata. Il giudice chiese di cambiare il suo nome in uno maschile e che indossasse sempre abiti maschili. Se non si fosse conformata alle disposizioni, sarebbe stata frustata. Divenne indigente da quando aveva preso a lavorare come domestica e per tale ragione venne radiata da questa professione.

Essendo costantemente perseguitata dalle persone della città, andò a Parigi in cerca di due chirurghi di fama, che pensava di contattare per un intervento chirurgico che rimediasse alla sua situazione. Ottenne di potersi presentare davanti al re e la sua situazione venne esaminata. Dopo aver valutato tutte le prove, la commissione decise che era una donna. La vita di Marguerite è stata un inferno a causa dell'ignoranza e della superstizione delle masse, della chiesa e dei medici. Il suo è stato un famoso e purtroppo tipico caso di androginia.



Molte culture nel corso della storia dell'umanità hanno inteso l'androginia in doppia forma: fisica e mitica. Spesso l'androginia fisica è stata vista come un cattivo presagio degli dei, ma si è arrivati a comprendere che l'androginia mitica fosse un modello ideale cui l'uomo dovrebbe sforzarsi di anelare. Mircea Eliade nel suo libro Mephistophele Androgini, citato anche da June Singer nel suo Androgyny, afferma "... l'ermafrodito rappresenta nell'antichità una condizione ideale che gli uomini hanno cercato di raggiungere con mezzi spirituali e riti...".

Questo punto di vista è confermato anche nel rinascimento europeo, nel il sito internet intitolato "Hermaphrodites: Gender Transgression, or Gender Transcendence?" viene precisato: "L'ermafrodito rinascimentale non era affatto necessariamente clinicamente androgino, ma piuttosto un fenomeno figurativo più che letterale e fisico: l'unione, sia perversa che divina, dei due sessi".



In realtà, androgini o ermafroditi sono concetti da ampliarsi su tre livelli: fisico, psicologico, spirituale. Ora gran parte di questo articolo si indirizza all'androginia fisica ma il lettore deve tener presente che l'androginia fisica è solo un riflesso fisico dello stesso principio spirituale.

In molti oggi stanno affrontando l'androginia psicologica nel loro tentativo di integrarsi nel proprio complesso. Questo è un risultato che riguarda entrambi i sessi, maschi e femmine, e sta nel rendersi conto che ognuno ha caratteristiche psicologiche del sesso opposto che non sono pienamente sviluppate perché la società ha definito quale ruolo deve essere attribuito alle donne e quale agli uomini e le caratteristiche che ognuno deve manifestare. Ad esempio, June Singer sottolinea nel suo libro, che se si chiede ad un gruppo di persone di elencare alcune caratteristiche di maschi e femmine, molti darebbero il seguente elenco di attributi:

Maschio            Femmina

Aggressività       Passività
Dominio            Sottomissione
Durezza             Dolcezza
Logica               Intuitività

June Singer spiega le implicazione dell'androginia psicologica come segue: "L'androginia affronta il problema notando che il primo vero cambiamento inizia all'interno della struttura psichica dell'individuo... i cambiamenti generati dall'androginia sono soprattutto di natura intrapsichica. L'androginia accetta consapevolmente l'interazione degli aspetti maschili e femminili della psiche individuale. Uno è il complemento dell'altro, nello stesso modo in cui il principio attivo, dello sperma, è il complemento del principio passivo, dell'ovulo in attesa di concepimento. I due principi così combinati nell'individuo, cioè la natura attiva e passiva, coesistono tutto l'arco della vita." E' abbastanza evidente che per maschi e femmine, al fine di maturare, c'è bisogno di sviluppare attributi del sesso opposto. Ad esempio, gli uomini stanno cominciando a saggiare il vantaggio dell'intuitività femminile e vogliono sviluppare questo attributo. Le donne vedono un vantaggio nella logica maschile e si sforzano di sviluppare questo attributo. Così noi tutti diventiamo psicologicamente androgini.

Infine, la maggior parte delle persone prive di una comprensione spirituale percepiscono maschio e femmina in senso letterale. Questo impedisce loro di vedere la realtà spirituale dell'androginia. E' la componente spirituale dell'androginia quella che tutti dovremmo cercare per avere la vita eterna. Tutti infatti sanno che è necessario il principio maschile e quello femminile per la nascita della vita.




By Dr. Lee Warren, B.A., D.D. (c) 1999 PLIM REPORT, Vol. 8 #3
Feel free to copy and circulate this article for non-commercial purposes provided the Web site and author are mentioned.
http://www.plim.org/esoteric.html

martedì 27 marzo 2012

Orientamento Sessuale delle persone GenderQueer

Siamo consapevoli che l'orientamento sessuale e il genere siano due concetti distinti. Questo concetto è relativamente facile da comprendere nel contesto di identità cisgender. Ma come funziona l'orientamento sessuale per genderqueer o transgender? Parliamone.

Prima di procedere voglio precisare che "genderqueer" è un termine relativamente nuovo che ha significati diversi per persone diverse. Io lo uso preferenzialmente per tutte le persone che non si identificano come cisgender (incluse, ma non limitatamente a, persone che si identificano come transgender, bigender, tri-quater-some-gender, two-spirit e a-gender) invece di fare un elenco esaustivo ogni volta che ho bisogno di fare un punto a riguardo.

Inoltre, vale la pena notare che l'"orientamento sessuale" è a sua volta un termine complesso, a suo modo limitante. Lo uso qui per impiegare un termine con cui almeno la maggior parte delle persone ha familiarità e che descrive una combinazione di attrazione fisica, emotiva/romantica e spirituale.

Prima di parlare di come "funziona" l'orientamento sessuale per gente genderqueer  è importante capire come funziona l'attrazione.

Per un momento, smettiamo di pensare in termini di cisgender-genderqueer, e pensiamo solo all'attrazione. L'attrazione è qualcosa che viene dall'interno. Ci sono molte teorie riguardo a cosa alimenti l'attrazione e sul da dove provenga. Io sostengo la teoria per cui l'attrazione è il risultato dell'interpretazione del subconscio delle influenze ormonali, mentre il dare una sensazione di attrazione è il risultato della nostra capacità di socializzare e della consapevolezza di sé. Cioè l'attrazione è in gran parte fuori dal nostro controllo, ma come si riesca a darle un senso e ad agire mediante essa, dipende solo da noi.

Questi concetti riguardo l'attrazione sono validi sia per persone cisgender che genderqueer.

Senza arrivare ancora a parlare di attrazione cisgender o genderqueer, ma ancora riguardo all'attrazione in generale, cosa gioca un ruolo importante nella danza dell'attrazione: l'identità (o le identità) dell'altra persona o le vostre? Un sacco di persone etero cisgender dicono che se diventassero (attraverso intervento magico forse) del genere opposto, rimarrebbero comunque ancora etero.

L'orientamento sessuale non dipende dal genere. Se improvvisamente si divenisse di un diverso genere, si sarebbe ancora attratti dalle stesse persone, altrimenti sarebbe cambiato anche il proprio profondo io. Ora, questo è complicato, perché si potrebbe sostenere che, se si diventasse di un genere diverso, probabilmente si avrebbe un diverso mix di ormoni in circolo, ma non era quello che si intendeva ottenere. Ricordate, era coinvolta la magia.

Ciò che è importante e che sto suggerendo è che l'attrazione (realmente, assolutamente) riguarda l'altro e non assolutamente il sé. Anche se ciò potrebbe essere difficile da immaginare ("Ho solo e sempre immaginato il mio pene entrare in una vagina", mi disse una volta un tizio, con mia gioia), è così. O almeno nella maggior parte dei casi è così. Comprendere l'identità è come utilizzare il lato luminoso della forza: non ci sono assoluti (eccetto quello nel dire che non ce ne sono, naturalmente).

Al fine di rendere il tutto il più chiaro possibile, abbiamo bisogno di parlare la stessa lingua. Termini convenzionali usati per descrivere l'orientamento sessuale (etero-, omo- o bi-sessuale) non funzionano bene fuori dal contesto cisgender. Molti hanno sostenuto che non avrei dovuto usare questi termini nel mio articolo sui generi perché non prendono assolutamente in considerazione la gente genderqueer. Anche se questo è vero, i termini convenzionali (pur non includendo le categorie genderqueer) sono più accessibili per le persone che si approcciano a questi nuovi concetti, quindi ho deciso di tenerli.

Ho aggiunto però nuovi termini anche.

Androsessuale/Androfilico: attratto da maschi, uomini e/o mascolinità.

Ginosessuale/Ginefilico: attratto da femmine, donne e femminilità.

Skoliosessuale: attratto da persone genderqueer e transessuali e loro espressioni (persone che non si identificano come cisgender).

Pansessuale: attratto da tutte le persone, indipendentemente dal sesso biologico, dalla identità di genere o altre espressioni.

I termini sopra presentati sono di gran lunga più adatti a descrivere l'orientamento sessuale rispetto ai termini convenzionali, anche se non sono sicuramente perfetti. Bisogna ricordare che: le identità sono troppo numerose per creare una lista o un grafico o un articolo che le descriva tutte. Alcuni sostengono che la lista di cui sopra (e che questo articolo segue), non comprende ad esempio i third-gender (o fourth- o some-) o anche le persone two-spirit. Ma è almeno un passo verso la comprensione di un concetto incredibilmente complesso.

Proprio dalla lettura dei termini sopra, si dovrebbe iniziare ad avere un'idea di base di come funzioni l'attrazione per i nostri amici genderqueer. Se siete particolarmente veloci, vi sarete resi conto che non è troppo diverso da come funzioni l'attrazione per i nostri amici cisgender. Ancora troppo lontani? Sarà un piacere per me spiegare.

In breve, l'orientamento sessuale genderqueer funziona come quello dei cisgender. Gli individui sono attratti da un certo tipo di persone, da espressioni di mascolinità o femminilità, da manifestazioni fisiche di sesso e genere (seno e/ o capelli e/o pene e/o etc.) e anche da alcune auto-identità di genere che si assumono attraverso relazioni o ruoli sociali.

Se una persona genderqueer è attratta dalle donne, si definisce questa persona ginosessuale. Se una persona cisgender (uomo o donna) è attratta dalle donne, si potrebbe analogamente definire ginosessuale. Se una persona genderqueer è attratta da persone genderqueer, si direbbe che questa persona è skoliosessuale. Se una persona cisgender (uomo o donna) è attratta da persone genderqueer, si potrebbe dire che è skoliosessuale (vedete come questi termini sono maggiormente inclusivi?).

Quindi ripeto: l'orientamento sessuale genderqueer opera come l'orientamento sessuale cisgender. In realtà questi nuovi termini per esprimere l'orientamento sessuale funzionano altrettanto bene per le persone cisgender e per le persone genderqueer. Anzi, dovremmo fare in modo da adottarli nel nostro vocabolario.

Ma potrebbe non essere così semplice. Nulla riguardo all'identità è semplice. Ma si può semplificare. Prima di tutto smettiamo di pensare alla gente genderqueer come all'"altro" e troviamo altri modi per differenziare la gente cisgender e genderqueer, così si potrà iniziare a capirsi l'un l'altro, accettarsi l'un l'altro e legiferare lealmente uno per l'altro. Si spera, soprattutto riguardo all'ultimo punto.


by Sam

lunedì 26 marzo 2012

Top & Bottom... & Power


Molte analisi psicologiche che si occupano di uomini gay dicotomizzano i ruoli sessuali in Top e Bottom in riferimento alla preferenza insertiva o ricettiva durante il rapporto anale. Si nota anche che tra gay e bisessuali c'è una predominanza di Bottom rispetto ai Top. Qualcuno sottolineerà anche che i Bottom preferiscono partner più vecchi, ma che, invecchiando, diventano Top preferendo quindi partner più giovani. O che non sia corretto partire dal presupposto che solo i Top preferiscano partner con tratti femminili e solo i Bottom preferiscano partner con tratti maschili. Ma è evidente che molti uomini gay nel ruolo di Bottom preferiscono tratti maschili (più vecchio, più alto, più pesante, più peloso) nel partner e che molti nel ruolo di Top preferiscono tratti femminili (più giovane, più basso, più leggero, più liscio) nel partner.

La questione del “role play” nella comunità gay sembra essere particolarmente scottante. Si sarebbe potuto pensare che all'interno di questa comunità fosse favorevolmente accolta la versatilità dei ruoli durante l'attività sessuale o le relazioni, cosa che invece si è rivelata sbagliata come dimostrato da recenti dibattiti sugli uomini che hanno ruolo da "top" e/o che hanno un ruolo dominante all'interno della relazione. Sembra ovvio che pur avendo lo stesso genere, coppie di uomini adottano i ruoli tipici dei rapporti della comunità eterosessuale in cui uno dei partner è dominante e l'altro passivo, una derivazione dei ruoli di genere fissati dalla società nel corso del tempo.

Così forti sono queste credenze che suggerire ad alcuni Top che non è necessario avere un ruolo sessuale e domestico all'interno delle loro relazioni sentimentali finisce per essere un insulto, un anatema, visto che nella nostra società evidentemente il machismo ha un valore così alto che non ci si può azzardare a suggerire eventuali deviazioni da questi emulati ruoli di genere. La discussione è venuta fuori di recente in presenza di numerose coppie gay molto mascoline, quando è stato mostrato al pc una clip di quella che era una coppia di uomini con un Top molto maschile e un sub più piccolo ma altrettanto maschile. La coppia era inizialmente intenta nei preliminari secondo dei precisi ruoli con l'elemento passivo intento a dare piacere al suo compagno dominante. Ma poi c'è stato uno scambio in tal senso, col Top che ha eseguito analingus e sesso orale sul bottom. Questo ha provocato un certo shock e risposte negative da parte degli astanti, il video è stato fermato ed è seguito un dibattito. Tre-quattro uomini hanno nettamente condannato il Top del video, mentre la rimanente parte degli astanti ha affermato che probabilmente i due del video erano qualcosa di più di semplici compagni di letto. La percezione generale è stata che alcuni Top, generalmente molto rigorosi nel proprio ruolo, possono diventare meno esigenti con un amante col quale siano coinvolgi sentimentalmente, tanto da compiere atti che normalmente non compierebbero.

Ecco una serie di ruoli sessuali nel mondo gay maschile:

Tipi di Top:

1. Total Top - questo tipo di uomo è esclusivamente penetrativo durante il sesso (anale e orale). Non ha desiderio sessuale di essere penetrato. Pertanto egli non scambia neanche sesso orale.
2. Power Top - Noto per grande competenza e specialmente per l’esuberanza. Ricambia il sesso orale.
3. Sevice Top - è un Top sotto la direzione del suo Bottom.

Quello del Top è considerato il più maschile dei ruoli sessuali stereotipati.

Tipi di Bottom:

1. Total Bottom - agli antipodi rispetto al Total Top: non ha desiderio sessuale di penetrare analmente o oralmente.
2. Power Bottom - anche se vengono penetrati, mantengono attitudini dominanti e aggressive. Il sesso orale viene scambiato con discrezione.
3. Dyke Bottom - si tratta di Bottom disposti a fare sesso con altri Bottom. In questo caso ci si scambia principalmente sesso orale mentre qualsiasi penetrazione è effettuata con dita o sex toys.

Quello del Bottom è considerato il meno maschile dei ruoli sessuali sterotipati.

Tipi Versatili:

1. Total Vers - un uomo sia Top che Bottom in dipendenza dalla situazione sessuale.
2. Vers Top - principalmente Top, occasionalmente Bottom.
3. Vers Bottom - principalmente Bottom, occasionalmente Top.

Quello dei Versatili non è inquadrato in uno specifico ruolo sessuale.

Alcune ricerche indicano che la motivazione sessuale possa essere prevalentemente guidata da motivi legati al potere e all'intimità. In aggiunta al piacere e alla procreazione, motivazioni introdotte da alcuni teorici come Freud, ricercatori contemporanei hanno trovato altri tipi di motivazioni sociali che possano essere coinvolte nell’atto sessuale. Hill e Preston (1996) hanno sviluppato il Affective and Motivational Orientation Related to Erotic Arousal Questionnaire che coinvolge otto motivazioni sessuali, che sono:
(a) sentirsi importanti per il proprio partner.
(b) far sentire importante il proprio partner.
(c) ottenere sollievo dallo stress.
(d) fornire cure al proprio partner.
(e) percepire il proprio potere personale.
(f) sperimentare il potere del proprio partner.
(g) provare piacere.
(h) procreare.
Il questionario è stato somministrato a tre campioni distinti di studenti, maschi e femmine. L'analisi delle risposte fornite ha dato un'idea dettagliata della multidimensionalità della motivazione sessuale. La distribuzione dei punteggi sugli otto motivi dimostra ogni tipo di motivazione per l'atto sessuale. I partecipanti hanno dichiarato di impegnarsi in atti sessuali non solo per il semplice piacere o per necessità riproduttive, ma anche per assaporare sensazioni particolari, tra cui i sentimenti di potere e intimità. Analogamente Davies (1993) ha dimostrato che gli uomini gay trovano il sesso anale interessante per vari motivi, tra cui il piacere fisico, l'intensità dell'orgasmo, i sentimenti di potere e l'atto di intimità. Su un campione di 237 uomini, i più hanno riferito sulla sensazione di intimità (92), poi di potere (91), di piacere fisico (63) e ricerca dell'orgasmo (39), sottolineando l'importanza di questi motivi.

Nel 1993, Davies pubblicò un rapporto riguardo ai 91/237 uomini del suo campione che avevano descritto il sesso anale come fonte di potere, dominio e di vari aspetti relativi al controllo. Di questi 91 uomini, quasi tutti identificavano il partner insertivo come dominante e il ricettivo come sottomesso. Le risposte che hanno caratterizzato il legame tra il sesso anale e il potere includono: "Ti fa sentire dominante... mi piace l'idea di avere una posizione dominante e fottere qualcuno mi da una sensazione di potere" e "Mi piace sentirmi impotente quanto vengo scopato, che qualcuno abbia potere su di me".

Questi risultati suggeriscono qualche ipotesi.

Iporesi #1: gli uomini con preferenza insertiva, più probabilmente rispetto agli uomini con preferenza ricettiva, avranno predilezione per una posizione di potere durante il sesso.

Iporesi #2: Gli uomini con una preferenza ricettiva, più probabilmente rispetto agli uomini con preferenza insertiva, avranno predilezione per il cedere potere durante il sesso.

Non c'è ancora nessuna ricerca che parli della seguente affermazione ma è possibile che il desiderio di ricevere (o cedere) potere durante l'atto sessuale tenda a far parte di una dinamica più grande. Cioè che le persone che vogliono ricevere (o cedere) potere sessuale vogliano ricevere (o cedere) potere nella maggior parte degli aspetti della loro vita. La terza ipotesi riflette questa linea di pensiero:

Ipotesi #3: Gli uomini con una preferenza insertiva saranno in generale portati ad una maggiore gestione del potere rispetto agli uomini ricettivi.

In conclusione, al posto della dicotomia Top e Bottom, la breve analisi di cui sopra mostra che sembra esserci uno spettro piuttosto continuo di preferenze sessuali e di ruoli tra uomini gay che vanno a mappare in maniera abbastanza esatta lo spettro continuo delle preferenze fisiche. Ora la grande domanda riguarda il come differenze biologiche e di sviluppo vadano ad incidere sulle preferenze dei ruoli sessuale e cosa porta alcuni uomini gay a preferire ruoli insertivi piuttosto che ricettivi durante il rapporto anale.



Peace and tolerance
H

domenica 25 marzo 2012

Leather vs. BDSM


Storicamente, militari gay di ritorno dalla Seconda Guerra Mondiale, si riunirono nei moto-club che costituirono il primo nucleo dell'attuale movimento Leather. L'associazione al materiale probabilmente trae le sue origini dall'uso che se ne è fatto e che se ne fa negli abbigliamenti da moto. I frequentatori dei primi club vengono oggi, anche in maniera piuttosto nostalgica, definiti Vecchia Guardia, la maggior parte di queste persone definiscono quello che fanno semplicemente come SM o Leather. L'acronimo BDSM non è mai stato molto diffuso nell'ambiente gay. Il NLA (National Leather Association) è un esempio di grande gruppo nazionale che deriva da questa tradizione. Nel corso degli anni molti gruppi lesbici e bisessuali hanno aderito agli originari gruppi gay leather maschili e oggi persone di qualsiasi orientamento sessuale sono accolti in occasione di eventi come LeatherFest Southplains.

In confronto il termine BDSM ha molta meno storia da vantare, le origini si fanno risalire al newsgroup storico alt.sex.bondage (evolutosi attraverso soc.subculture.bondage-bdsm) e nel Human Sexuality Forum on Compuserve, nello specifico "Section 7 of HSX", fondato da  Gloria "Different Loving" Brame nel 1987. C'era comunque una notevole sovrapposizione di partecipanti ai due gruppi internet. L'acronimo "BD / DS / SM" (Bondage & Disciplina, Dominazione & Sottomissione, Sadismo & Masochismo) è stato il tentativo di creare un termine "ombrello" che armonizzi diverse fazioni. Alcuni membri dei suddetti gruppi sentirono una certa identificazione alle fantasie non-consensuali di tortura del Marchese De Sade (dal cui nome deriva il termine "sadismo") o coi concetti di sottomissione dei testi come "La Venere in Pelliccia" di Leopold von Sacher-Masoch (dl cui nome deriva il termine "masochismo"). "BD / DS / SM" venne poi abbreviato in BDSM, che divenne popolare su alt.sex.bondage e HSX all'inizio del 1991. Gruppi provenienti da questa tradizione tendono a definirsi "pansessuali" piuttosto che "leather". In pratica, i gruppi pansessuali sono nati per invertire la predominanza gay/lesbo dei gruppi leather in una predominanza etero e questo non tanto per discriminazione quanto perché "le persone tendono a stare con coloro che percepiscono come simili e dove hanno più probabilità di trovare partner sessuali del tipo preferito" (Philip the Foole). In realtà il termine "pansessualità" dovrebbe coinvolgere ogni tipo di identità e orientamento sessuale senza predominanze.

sabato 24 marzo 2012

Poliamoria: una rappresentazione della Diversità Umana

Nel suo libro, "The Soul's Code", lo psicologo junghiano James Hillman sostiene che tutti nasciamo con un progetto riguardo a cosa dobbiamo essere durante la nostra vita. Egli paragona questo fenomeno a quello della piccola ghianda, che racchiude in sé tutte le informazioni sulla quercia che potrebbe diventare. Ci sono forze nella vita, come la sincronicità, egli afferma, che ci aiutano guidandoci lungo il cammino del nostro autentico sé.

Credo che questo sia vero. Ritengo inoltre che i nostri progetti siano notevolmente diversi gli uni dagli altri, compreso il modo in cui esprimiamo il nostro amore e la nostra sessualità.

Per molti millenni gli esseri umani hanno avuto poco tempo per esprimere correttamente se stessi. La vita era fatta in larga parte di sopravvivenza e ogni comunità aveva il suo "modo migliore" per cacciare, raccogliere e/o coltivare cibo. Questo meccanismo era utilizzato per favorire gli esseri umani che vi si fossero conformati, aumentando la loro probabilità di sopravvivenza in un dato ambiente. Nel presente, invece, l'umanità continua ad evolversi verso uno stato che è ben al di là della pura preoccupazione per la sopravvivenza, quindi aumenta la quantità di spazio da riservarsi alla diversità di espressione.

La sessualità non è più messa in relazione al "salvataggio della specie umana". Ci sono esseri umani più che a sufficienza sul pianeta affinché sopravvivano a epidemie, carestie e disastri naturali. In realtà è ora la sovrappopolazione ad essere una delle principali minacce alla nostra sopravvivenza. Pertanto, lo scopo della sessualità, e delle varie forme da essa assunte, è la soddisfazione personale più che perpetuare la vita sul pianeta.

Quando gli esseri umani in origine divennero più civili, le leggi e le credenze religiose furono istituite per assicurarsi che i loro "istinti animali" non andassero fuori controllo. Questi vari principi insinuarono norme su come la gente doveva amarsi l'un l'altro, con la monogamia a costituire lo standard più accettabile. Ma la contemporanea prevalenza di divorzi, infedeltà, amarezza, codipendenza, tutti elementi sperimentati presso molte relazioni monogame, dimostra che la monogamia non funziona sempre e non funziona per tutti. Tuttavia, la possibilità di essere liberi di esprimersi con un'ampia varietà sessuale è ancora notevolmente minacciata da molti individui che sono stati indottrinati col concetto che ci sia "un modo giusto" col quale fare le cose.

La sfida della diversità sta nel dare all'ego qualcosa "contro cui lottare". Mentre continuiamo faticosamente a svilupparci oltre il razzismo, il sessismo e l'omofobia, l'ego continua a racimolare in giro elementi per farsi grande. Forme più sottili di "Io sono meglio di te" si riscontrano tra i popoli contemporanei attraverso svariati elementi: il cibo, le marche, gli eventi. Nel regno dell'ego non importa a quale grandioso evento si partecipi, bisogna invece usare questa partecipazione per migliorare il senso egoistico del sé attraverso un meccanismo di difesa chiamati "identificazione".

L'identificazione opera anche nel campo della poliamoria e consiste nel non accontentarsi di aver trovato una congruenza col proprio stile di vita e di sentimenti, ma il doverlo portare ad un livello di superiorità. Pertanto, se si desidera non avere limitazioni sessuali di sorta, si possono giudicare la polifedeltà e la monogamia come stili di vita inferiori per gonfiare il proprio senso di sé. Inoltre, la stessa discriminazione, ma vista alla rovescia, è comune tra i gruppi che si sono sentiti oppressi: dato che la monogamia è la forma più accettata di relazione nel mondo, i poliamorici potrebbero essere tentati di giudicarla come basata sulla paura, limitata o non evoluta.

L'unico modo con cui l'umanità potrà realmente e evolversi, sarà attraverso una diffusa accettazione della diversità. Grazie a Internet, non siamo più limitati alle risorse cui abbiamo accesso diretto (almeno in paesi dove non esiste una censura sulla rete). Più accesso alle informazioni rende più facile l'essere esposti ad un numero incredibilmente diversificato di punti di vista su come "essere" in questo mondo. Anche se il web è pieno di nozioni meschine su quale modo sia "migliore", è possibile navigare tra le varie chiacchiere e trovare i punti di vista che hanno col nostro modo di essere maggiore affinità.

Quando si scopre il proprio modo preferito di esprimersi attraverso i sentimenti e la sessualità, ci si sente profondamente in sintonia col proprio corpo. Bisogna abbracciare il calore e l'emozione che deriva dal ritrovarsi e seguire il proprio percorso senza che questo venga influenzato dal rigido giudizio degli altri. Allo stesso tempo, non bisogna consentire alle emozioni di essere rapite dal proprio ego. Se si iniziano a fare insegnamenti ad altri sul vero modo in cui l'amore debba essere espresso, si può essere ragionevolmente certi di essere scivolati nell'"identificazione" perdendo contatto con l'empatia. Tuttavia, non c'è motivo di vergognarsi. Allontanarsi temporaneamente dalla propria essenza empatica è un evento piuttosto comune, si può ovviare a questo fenomeno semplicemente esercitando l'umiltà e abbracciando la bellezza del variegato mondo in cui viviamo.





Mystic Life




Mystic Life is an author on personal and spiritual growth, as well as a former therapist. His books include Spiritual Polyamory and Unification. He enjoys sharing concepts from spirituality and psychology that help increase well-being (in an accessible way)

venerdì 23 marzo 2012

Analisi all'omofobia

L'omofobia è qualcosa di molto comune nella nostra società, ma raramente è esaminata accuratamente o messa in dubbio. Mentre la società continua a cambiare, anche i nostri punti di vista collettivi riguardo l'omosessualità stanno cambiando. Una volta considerato un disturbo mentale, e questo non più di quaranta anni fa, è ora parte integrante dell'identità individuale anche se come elemento non è sempre facile da accettare.

Anche se la comunità LGBT ha assistito a importanti passi compiuti verso il riconoscimento degli stessi diritti degli eterosessuali, come ad esempio i matrimoni omosessuali legittimizzati in alcuni paesi, la maggior parte della comunità si trova concorde nell'affermare che la strada da percorrere sia ancora lunga in termini di diritti e, soprattutto, di accettazione da parte della società tradizionale.

La persecuzione degli adolescenti gay e lesbiche già nelle scuole sono fatti scottanti e questioni controverse che sono importanti indici della mancanza di accettazione dell’intera società. Chiunque sarà d'accordo nell'affermare che l'adolescenza porta con sé importanti decisioni da prendere riguardo alla propria vita, ma le cose diventano anche più complicate quando si stratta di individui con sentimenti embrionali riguardanti l'omosessualità. Nonostante tutti i passi compiuti finora, perché tante persone credono ancora che l'omosessualità sia sbagliata o, perlomeno, si sentono a disagio con l'idea che qualcuno sia gay? Inoltre, perché il concetto di omofobia non viene mai approfondito a livello istituzionale?

C'è una moltitudine di ragioni e spiegazioni a queste domande. Semplicisticamente, si potrebbe affermare che molte persone sono a disagio con l'omosessualità perché la loro religione insegna che è contro natura, che la sessualità stessa debba essere vissuta con disagio, operando quindi un grosso condizionamento sociale. Anche se all'apparenza semplici, queste sono le cause principali addotte per l'omofobia, vale quindi la pena di approfondirle.

Il cristianesimo è una religione dominante e membri e dirigenti della chiesa sono influenti in molti aspetti della nostra società. Tradizionalmente i cristiani hanno insegnato che l'omosessualità è sbagliata e che è peccato. Il non vivere in uno stato laico fa si che certi principi, peraltro mai negati, entrino a far parte della società come accettabili fino a radicarsi a fondo nella cultura di un paese che in linea di massima si fa poche domande.

La cultura di ogni società definisce ciò che è normale e ciò che non lo è. Questi principi vengono insegnati a partire da un'età molto giovane. In questo flusso precoce di informazioni viene passata anche l'idea che l'eterosessualità sia la norma, il che rende automaticamente l'omosessualità una sottocultura, un modo "diverso" di vivere.

Nonostante le diverse forme di apertura la norma resta quella dell'eterosessualità, questo concetto rende l'ambiente ostile, inospitale e, al meglio, scomodo, per una qualsiasi persona LGBT. Il che va a rendere difficile anche il percorso personale di tali persone sulla ricerca di se stesse.

Secondo l'American Psychiatric Association, "paure e incomprensioni sull'omosessualità sono elementi scoraggianti diffusi e comuni nello sviluppo e nel mantenimento di una positiva immagine di sé nelle persone gay, lesbiche e bisessuali e delle loro famiglie."

Le controversie e i dibattiti su come l'omosessualità continuerà ad essere parte della nostra cultura, andranno avanti per un bel po' di tempo. E dato che queste polemiche persistono è facile pensare che lo farà anche l'omofobia. L'elemento chiave e scatenante può semplicemente essere identificato nella assoluta incapacità della maggior parte delle persone di mettere in dubbio il concetto di norma sociale e quindi di capire che esiste un intero mondo, del tutto accettabile, che è al di la di essa. Per portare avanti un dibattito utile su omosessualità e omofobia potrebbe essere molto utile mettere sul tavolo della discussione il concetto stesso di "norma" e quindi di "normalità".


Based on Julie Horwitz's article.

giovedì 22 marzo 2012

La fine del Genere?

Guardando da vicino se ne possono vedere i segnali.

Kathy Witterick e suo marito, David Stocker, stanno allevando il loro bambino Storm senza rivelarne il sesso biologico. Alla nascita, avvenuta a Toronto, la coppia ha dichiarato: "Abbiamo deciso di non condividere il sesso di Storm per ora, un omaggio alla libertà e alla scelta invece che alla limitazione, un assaggio di cosa il mondo potrà diventare durante la vita di Storm (un posto più progressista?)".

Andrej Pejic, modello androgino australiano, ha lavorato sulle passerelle maschili e femminili a Parigi all'inizio del 2011.

Un recente catalogo di J. Crew ha attirato l'attenzione nazionale quando ha mostrato un ragazzo con le unghie dei piedi colorate di rosa.

Potremmo essere arrivati alla morte del concetto di genere?

Per  "genere" si intendono, secondo Merriam-Webster, "i tratti comportamentali, culturali e psicologici tipicamente associati ad uno dei due sessi". In altre parole, le aspettative culturali che portano a dire che qualcuno è un ragazzo o una ragazza. Quindi non il sesso di qualcuno ma il genere di persona.

"Le differenze sessuali sono reali e alcune sono probabilmente presenti alla nascita, ma in seguito i fattori sociali le ampliano", dice Lise Eliot, professore associato di neuroscienze presso la Chicago Medical School e autore di Pink Brain, Blue Brain: How Small Differences Grow Into Troublesome Gaps and What We Can Do About It. "Quindi se noi, come società, ritenessimo che le distinzioni di genere fanno più male che bene, sarebbe utile eliminarle".

Forse hai un amico o un familiare che è più a suo agio con un nuovo genere. O forse hai avuto a che fare con qualcuno dal genere indeterminato in fila alla cassa. C'è una crescente consapevolezza sociale riguardo alla coscienza di genere e alla sfocatura dei generi e la domanda "E' un maschio o una femmina?" non sembra essere più tipica dei genitori in attesa. E allora? A cosa ci porta? In un paese in cui si coltiva l'ideale di trattare tutti in maniera equa e giusta, si ha davvero bisogno di sapere se una persona è maschio o femmina? Queste domande sono la guida decisionale per azioni mirate in tutti gli Stati Uniti.

In Muskegon, Michigan, alla Mona Shores High School, i funzionari hanno dichiarato che quest'anno ci sarà un concorso unico, quindi nessun "re" e nessuna "regina", dopo che l'anno scorso si è dovuto a causa di un regolamento troppo rigido discriminare un ragazzo transgender.

In Johnson City, Tennessee, la East Tennessee State University ha recentemente annunciato che sta esplorando la possibilità di rendere gli alloggi neutri rispetto al genere degli studenti, seguendo l'esempio di Stanford University, University of Michigan, Rutgers University e altri college. Il desiderio è che i dormitori vengano considerati per chiunque, indipendentemente dal modo di esprimere il proprio genere.

All'inizio del 2011, Il Dipartimento di Stato ha iniziato ad utilizzare un linguaggio neutro sui passaporti statunitensi, sostituendo "padre" e "madre" con "Parente uno", "Parente due", per rendere le cose più semplici e meno discriminatorie per i genitori non tradizionali e al di la della combinazione maschio/femmina che chiedano il passaporto per i loro figli.
Ovunque si guardi, a quanto pare, si parla di genere "neutrale" o genere "libero": linee di biancheria da letto per bambini (Wild Safari Carousel), moda (Kanye West in una camicia da donna di Celine), Bibbia (la nuova versione internazionale).

Un transessuale female-to-male avvocato specializzato nei diritti dei transgender, Dean Spade, scrive spesso su questioni di genere. Spade è un assistente presso la Seattle University School of Law e fondatore della Sylvia Rivera Law Project in New York City, che offre gratuitamente una guida legale per transgender, intersessuali e clienti dal genere non conformato. In un articolo del 2008, "Documentazione di Genere", Spade esamina le politiche di riclassificazione del genere presso gli enti pubblici e i servizi negli Stati Uniti. Negli ultimi quarant'anni, osserva Spade, la società è giunta a riconoscere l'esistenza di un gruppo di persone, attualmente noto come "transgender", che si identificano e vivono secondo un genere che non è quello col quale sono nati. In una intervista, Spade compie un appassionato passo per l'eliminazione delle categorie di genere nella tenuta dei registri governativi. "Io credo che i dati riguardo la nostra identità raccolte dalla maggior parte delle agenzie e istituzioni rinforzino le norme di generi binari pretendendo che il genere sia una categoria di identità più stabile di quanto in realtà sia." Spade aggiunge: "Posso capire le necessità di conoscenza delle istituzioni riguardo al genere a livello generale se questo diventa utile per intraprendere azioni di bonifica dal sessismo e dalla transfobia che caratterizzano il nostro mondo". Per esempio, dice Spade, sarebbe giustificabile un'azione basata sul genere che rettifichi la discriminazione contro le donne." Ma, aggiunge Spade, al fine di ottenere un'idea generale della composizione di genere di una particolare popolazione, non è sufficiente guardarsi intorno e registrare i dati nel record personale del particolare partecipante. Lo sviluppo di politiche che contrastino l'impatto del sessismo e della transfobia, non richiede di affermare che le categorie di genere siano reali, stabili, immutabil, naturali. Siamo in grado di sviluppare tali strategie pur comprendendo che le categorie di genere siano costituzioni sociali distribuite che mettono in pericolo e danneggiano gruppi socialmente determinati.

Per raccogliere le sue avventure in fatto di genere in quanto genitore neutro, Arwyn Daemyir tiene un blog: My Boychick. Si descrive come "una contraddizione ambulante: femminista genitore a tempo pieno, Wiccan massaggiatrice e terapista woowoo, queer monogama con partner maschile, con un corpo da grassa che ama mangiare sano, non medicalizzata bipolare per lo più stabile". Descrive il suo Boychick, nato nel marzo del 2007, come: "Un maschio assegnato alla nascita all'apparenza a suo agio con tale assegnazione. Bianco, abile fisicamente, ipertiroideo congenito, ex bambino allattato al seno, non particolarmente comunicativo, buon camminatore, sofferenza e terrore, luce della nostra vita, impulso del blog. Molto probabilmente sarà più privilegiato rispetto a persone appartenenti alla classe media, normodotate, cisgender, maschi, etero. L'aggettivo cisgender, che si oppone a transgender, descrive qualcosa che è in pace col genere assegnato alla nascita. Daemyir vive a Portland, Oregon, lei e il suo partner etero hanno avuto un altro bambino a settembre dell'anno scorso. Per Daemyir la neutralità di genere nel suo essere genitore non è un tentativo di eliminare il concetto di genere, "perché un movimento genitoriale degli anni '70 ha già dimostrato che questo non è possibile". Ma, aggiunge, ha grosse preoccupazioni circa il modo in cui il genere pubblico provoca segregazione e designazione  "a partire dall'idea che ci siano due, e solo due generi, il che è una pura costruzione e un mito che nella nostra società causa esclusione." A tal fine Daemyir supporta, tra gli altri cambiamenti, l'opzione di bagni e spogliatoi unisex. "In questo momento quando uno stabilimento ha spazio per un solo spogliatoio, questo automaticamente è unisex. Perché quando si ha spazio per due invece ci deve essere la distinzione per Uomo/Donna? Perché quando si ha spazio a sufficienza per diverse grandi sale di servizi igienici queste devono essere divise per genere, quando sarebbe più facile crearle per un genere singolo dando alle persone la possibilità di fare la scelta più conveniente per loro?" Daemyir non pensa che l'eliminazione di tutte le singole aree distinte per genere "è necessariamente utile o sicura, ma... tendiamo a designare eccessivamente certe cose quando non è affatto necessario, il che danneggia ed emargina una parte della popolazione che non appartiene al binarismo dei generi".

Eliot, il professore di neuroscienze, non è sicuro riguardo al cambiamento totale. "Forse sono troppo di vecchia scuola per sostenere l'eliminazione dei bagni degli uomini e delle donne", dice. "Ma certamente in campo occupazionale o di prestito non si dovrebbero richiedere le informazioni riguardanti il genere. Inoltre, se i genitori non acquistassero giocattoli e vestiti stereotipati per bambini e bambine, i ragazzi resterebbero aperti mentalmente più a lungo. L'obiettivo è quello di mantenere le ragazze fisicamente attive, curiose e assertive, e i ragazzi sensibili, comunicativi e studiosi."




by Linton Weeks