Cos'è che rende qualcuno un leader autentico? Suppongo che i
requisiti di una buona leadership si possano riassumere in tre caratteristiche
fondamentali: visione, passione e direzione. Vale sicuramente la pena
approfondire questi tre elementi ma anche il significato i termini
"autentico" e "leader". "Autentico" può assumere
vari significati, "genuino", "veritiero", "in buona
fede". Tuttavia nel nostro ambito "autentico" può anche essere
interpretato come "degno di accettazione e credo", in altre parole
"affidabile". Per quanto riguarda il termine "leader", tra
la più vasta popolazione è inteso come colui che ha capacità di leadership
senza che essa dipenda dal proprio stato, titolo o grado, così nella comunità
BDSM la capacità di leadership non dovrebbe dipendere dall'avere un dato
titolo, dall'essere proprietario di un club o un organizzatore, dall'essere un
autore pubblicato o un assiduo frequentatore. Si può avere la stoffa giusta per
essere un autentico leader indipendentemente dal tipo di fisico, dal ruolo in
scena, dalle attitudini personali e dalle dimensioni del guardaroba... fetish.
E ovviamente non sono elementi determinanti neanche la razza, il sesso, il
genere o l'orientamento sessuale.
Né essere un boss e neanche un capo, rende leader. Il leader
è in realtà un servo della comunità, una persona al servizio della gente che
rappresenta, anche se la nostra classe politica spesso dimentica questo piccolo
particolare. Nello specifico della nostra comunità essere "Dom",
essere "nato Dom", non rende certo un leader. I leader possono essere
capi, politici, Dom, ma non è necessario.
Spesso alcuni Master, Mistress, Daddies e simili confondono
il potere che hanno su un altro con l'essere qualificato nel ruolo di leader
della comunità stessa. L'autorità non è una leadership, per un motivo
semplicissimo: l'autorità fa uso del potere coercitivo, mentre un segno
distintivo della leadership autentica è l'uso del potere persuasivo. Il potere
coercitivo viene usato per sottomettere le persone in malo modo. Può essere
palese e brutale, come in molti paesi in guerra, oppure nascosto e sottile,
manipolatore e subdolo. Nel primo caso si hanno situazioni aperte e
riconosciute, nel secondo insidie molto difficili da rilevare, ma in ogni caso
la coercizione rafforza solo la resistenza ad essa. Anche se si ottenessero
risultati sperati, con la coercizione si ottengono effetti che persistono solo
finché la coercizione è in atto. D'altro canto invece, il potere della
persuasione ha un'influenza duratura, che rimane a lungo dopo che la situazione
che l'ha generata è stata superata.
Detto cosa un leader non è, vediamo cosa un leader è.
Secondo Eisenhower "La leadership è l'arte di convincere qualcun altro a
fare qualcosa che tu vuoi venga fatto, convincendolo che vuole farlo".
Secondo Neale Donald Walsch "Un vero leader non è quello col maggior
numero di seguaci, ma quello che crea il maggior numero di leader". John
Quincy Adams: "Se le vostre azioni spingono gli altri a sognare di più,
imparare di più, fare di più e diventare di più, siete un leader". Infine
secondo Napoleone Bonaparte, che in merito doveva saperla lunga, "Un
leader è un commerciante di speranza".
Ciò che si ricava da queste illustri ed esperte opinioni è
che un leader affidabile è qualcuno che mette il bene comune al di sopra della
sua personale agenda e che l'autentica leadership si estende oltre se stessi a
formare una sorta di "ministero". Ministero inteso proprio secondo un
significato spiccatamente religioso e questo perché c'è indubbiamente qualcosa
che ci spinge a fare quello che facciamo e non si può ridurre solo al richiamo
dei nostri lombi, quanto piuttosto un desiderio più profondo di unire carne e
spirito, il nostro desiderio di completare la nostra sessualità con la nostra
spiritualità. Fermo restando però che la spiritualità non è religione. Le
religioni sono utili nella misura in cui ci indicano una strada alla nostra
spiritualità, ma non basta essere instradati sulla strada corretta per
considerare il lavoro finito. In ogni caso, proprio per la nostra volontà di
integrare sessualità e spiritualità, i nostri club e le nostre comunità e organizzazioni
hanno molto più in comune con chiese e comunità spirituali che con qualsiasi
altro tipo di associazione. Non la pensate così? Allora facciamo qualche
considerazione:
(1) sia le chiese che le comunità SM fanno un enorme sforzo
per organizzare, standardizzare e istituzionalizzare gli insegnamenti e le
pratiche potenzialmente trascendenti;
(2) non importa quanto grande sia un'associazione, il 10%
dei soci fa il 90% del lavoro;
(3) è solo l'afflusso di nuovi iniziati che mantiene le
chiese e le associazioni SM al sicuro dall'implodere nella loro disfunzione
intrinseca.
Quando gli insegnamenti pratici e spirituali sono
organizzati in una dottrina comune (un dogma), si genera una contaminazione
interna mentre la comunità evolve in una istituzione, la contaminazione si
accresce e le linee base si sfaldano nella lotta tra il facilitare l'ingresso
ai nuovi venuti e il voler mantenere in vita l'istituzione a tutti i costi.
Quando ciò accade, il perseguimento comunitario della libertà (la libertà è un
sentire spirituale estremamente forte) viene messo da parte da una tossica
dinamica tribale di riverenza forzata, oppressione di nuove idee, cacciata di
coloro che intendono mettere in discussione il dogma e autorità assoluta di chi
lo ha creato. Vi suona familiare? E' solo perché alcuni, solo alcuni, dei
leader della comunità religiose hanno ancora la stoffa giusta che qualcosa di
buono esce ancora oggi dalle nostre parrocchie. Idem per i nostri gruppi SM.
Una cosa importante da notare è che non tutti siamo chiamati
ad essere leader, né si deve essere leader per essere un membro prezioso della
comunità. "Leader" e "follower" sono due facce della stesa
medaglia, indipendenti gli uni dall'altro proprio per l'identità archetipica
che rappresentano. Per noi che siamo impegnati in rapporti di power-exchange si
spera di riuscire a portare rispetto e reverenza a chiunque diventi il nostro
leader, sia esso un sottomesso o un Dominante. Si spera di riuscire a
distinguere chiaramente i due ambiti di azione anche se sono insiti nella
stessa persona.
Veniamo ai tre elementi indicati come fondamentali per una
buona leadership: visione, passione, direzione. Per quanto riguarda la visione,
è intesa come il riuscire a vedere chiaramente la direzione in cui è necessario
procedere al fine di portare alla realizzazione di quella visione, è ciò che
rende carismatici, che, secondo Webster significa "avere o mostrare una
personale magia di leadership che suscita lealtà ed entusiasmo". Avere la
stoffa giusta comunque non significa affatto essere un leader infallibile.
Anche un buon papa più sbagliare, come accaduto, e il papa è considerato un
leader estremamente affidabile.
A cosa somiglia la visione? Senza entrare troppo nel
misticismo, significa avere la facoltà di vedere un quadro più ampio riguardo
alla vita, su chi e cosa siamo veramente, su dove stiamo andando e per quale
scopo. Bisogna avere compassione per la condizione umana. La compassione
partorisce visioni, e anche se le visioni possono essere infinite nella loro
forma e nelle loro immagini, una visione non è mai incentrata sulle esigenze o
i bisogni personali, ma sempre su quelli degli altri. Ricordiamo Martin Luther
King Jr. a questo proposito, quando dichiarò "Io ho un sogno...".
Avere un obiettivo non significa avere una visione. Gli obiettivi più che altro
possono essere considerati come punti di partenza per realizzare una visione,
ma una visione è infinitamente più grande di un obiettivo. Una visione può
essere anche troppo grande per una persona sola e, come notato da King stesso,
una persona solitaria può avere consapevolezza solo di una piccola parte di una
visione. Se vuoi vedere la tua visione totalmente realizzata devi essere in
grado di instillarla negli altri, perché solo col lavoro di molte mani un
grande lavoro potrà essere compiuto. Una buona capacità comunicativa è
fondamentale a tale proposito perché "Non c'è nulla di più demoralizzante
di un leader che non riesce a definire in modo chiaro il motivo per cui si sta
facendo quello che si sta facendo" (The Leadership Challenge Journal).
Non basta, comunque, semplicemente comunicare la visione
agli altri, bisogna essere appassionati della propria visione. La passione è
contagiosa e la mancanza di passione è evidente. La gente non potrà condividere
la visione di qualcuno, o anche capirla, ma risponderà sempre favorevolmente
alla passione con cui viene esposta. La passione sarà la forza con la quale
sollevare il peso che la vostra visione richiederà. E, realizzare una visione,
richiederà il sollevamento di tanto peso. L'assenza di passione è un buon
indice per stabilire che quel potenziale compito non è necessario
all'adempimento della vostra personale visione, in poche parole, che quello non
è il vostro lavoro. Se non sentite passione per qualcosa, non fatela, anche se
quella mansione resterà inadempiuta. Quante volte nella nostra comunità si ha
una mancanza di passione perché si è messa la persona sbagliata nel posto
sbagliato? Se siete appassionati di quello che state facendo per la comunità
significa che non ve la prenderete quando non arriveranno le lodi o il
riconoscimento meritato per i vostri sforzi. E poiché nessuna buona azione
resta impunita, sappiamo anche che prima o poi arriveranno le critiche
ingiuste, se non le calunnie, e se non sarà stata la passione a spingervi, sarà
fin troppo facile per voi riempirvi di risentimento e amarezza quando si
verificherà.
Chi pratica BDSM lo fa per una serie di motivi, non ultimo
per la carica erotica che il BDSM da. E' qualcosa di caldo, potenzialmente
trasformativo e divertente, e presumibilmente molti vorranno continuare a
vederlo in questo modo. Tuttavia, nulla si abbatte contro questo proposito se
si assume qualche carica organizzativa e qualche responsabilità in seno alla
comunità. Nessuna conferenza sul BDSM o incontro o scambio di opinioni renderà
nessuno duro e bagnato, ma se si vuole
che qualcosa si muova, conviene rimboccarsi le maniche, in particolar modo se
si aspira ad una futura carica di leader. Spendere nella comunità del tempo, non più di
quanto si faccia nella sala riunioni per un qualsiasi lavoro, per capire come
stanno le cose.
La passione è alimentata dalla chiarezza sulla propria
visione, ma anche dalla propria direzione. La direzione è il modo in cui
dobbiamo muoverci per soddisfare le nostre visioni. Ma come ha detto Carl Jung
"Il vero leader è sempre guidato". I leader autentici sanno che da
soli non vanno da nessuna parte e anche che non sono esattamente una bussola, piuttosto
che devono diventare una sorta di sistema satellitare di navigazione attraverso
il quale l'Universo trasmette opportune direzioni. Credo che i leader della
nostra comunità in questo momento siano chiamati maggiormente ad agevolare la
libertà spirituale di coloro che conducono, piuttosto che esigere un posto a
sedere al tavolo della società. Una volta che saremo liberi dalla falsa
aspettativa che il nostro benessere dipenda dall'accettazione sociale, allora
le nostre richieste di pari diritti saranno atti compassionevoli al sevizio sia
della nostra comunità, sia degli oppressori della nostra comunità, perché
quando si è liberi si sa che l'oppressione causa più sofferenza e fatica
all'oppressore stesso. Pensate ad esempio alla vita di Nelson Mandela. E' stato
ingiustamente imprigionato per ventisette anni ma è stato l'uomo più libero del
Sud Africa, e la sua compassione sia per gli oppressi che per gli oppressori,
dichiarata dopo il suo rilascio, è un gesto che parla da solo. Finché non
sappiamo che tipo di libertà richiediamo come nostro diritto, stiamo solo
combattendo egoisticamente contro un'autorità illusoria. Dico
"illusoria" perché sappiamo, nel profondo delle nostre anime, che
l'Universo, non la conoscenza, non le abilità, non i nostri punti di forza, non
le nostre risorse o anche la giustizia stessa, è l'unica vera autorità.
Sappiamo di non avere autorità di gestire nessuna genuina autorità. Al massimo
possiamo essere condotti da una autorità universale e, stando così le cose,
dobbiamo rimanere collegati alla Sorgente di tale autorità al fine di condurre
gli altri in modo efficace ed etico. Come rimanere in contatto con questa
Sorgente sta a voi, ma può essere semplice se si rimane fedeli alla propria
visione, perché, se ancora non fosse chiaro, tale visione proviene da quella
Sorgente.
Infine, fatto piuttosto scomodo, requisito fondamentale per
chi aspira alla leadership in campo BDSM è la volontà di venire a conoscenza
della propria radicale sessualità. Modellarsi esternando la verità sui desideri
più profondi del proprio cuore, nonostante i rischi percepiti, è un grande atto
di autentica leadership. Non è detto che si debba proclamare pubblicamente se
stessi come un pervertito ad ogni angolo di strada. Vi è, tuttavia, una grande
differenza tra il non voler essere un personaggio pubblico ed il nascondersi.
Molti esponenti del mondo Leather si sono ritrovati ad effettuare un doppio
coming out, uno che li ha portati a dichiararsi gay, ostracizzati dal mondo
etero, e uno che li ha portati a dichiararsi Leather, ostracizzati questa volta
proprio dal mondo gay. Nessuno che si sia trovato anche una sola volta nella
necessità di un coming out vi dirà mai che si tratta di un gesto facile. Ma
nascondere la verità su se stessi, in qualsiasi modo e per qualsiasi motivo,
danneggia sempre l'anima, sia l'anima dell'individuo, che l'anima della sua
comunità. Se si è accettato un invito alla leadership bisogna essere venuti
allo scoperto, o esser pronti a farlo come e quando necessario, altrimenti non
importa quanto dolce sia la musica della vostra visione, state conducendo
coloro che sono i vostri seguaci su un percorso di vergogna, bassa autostima e
verso un'esistenza di paura.
Si sa che il motivo per cui molti non escono allo scoperto è
perché si teme di doverne pagare un prezzo alto. Questa paura è comprensibile,
ma raramente costituisce una scusa legittima. Ma l'integrità di un leader
richiede la disponibilità a rischiare tutto per rimanere autentico. Questo è il
prezzo della leadership di questa comunità. Un piccolo consiglio spirituale di
incoraggiamento. Quando si rimane fedeli alla visione, alla passione e alla
direzione che avete instillato dentro di voi, essi si trasformano in coraggio,
perseveranza e pace interiore. Quel po' di alchimia spirituale è una sorta di
grazia e vi fornirà, quando sarete un leader della comunità e potrete sentirvi
come se non aveste un solo amico, il sostentamento tanto necessario.
Elaborazione del materiale proveniente da Leather Leadership Conference Nine Keynote Speech
questo blog è bellissimo
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