domenica 11 marzo 2012

La natura dei Demoni

Ho deciso di scrivere quest'articolo perché più volte mi sono chiesto: "Credi nei demoni?" oppure "Come faccio ad evocare un demone?" Entrambi questi argomenti sono molto vasti e potrei divagare per giorni, ma sarò breve.

No, non credo che i demoni siano fisici come quelli di Buffy, che appaiano nel vostro salotto armati di ascia. Ho un approccio molto più psicologico al concetto di "demoni", intesi come forme simili agli archetipi di Jung. Credo che siano personificazioni di concetti come la paura, la rabbia, il desiderio di lussuria, la gola, l'invidia e tutte quelle emozioni che si vorrebbe scacciare da sé stessi.

Nella cultura comune a quasi tutti, c'è qualche tipo di archetipo "ingannatore". Egli finisce per essere di gran lunga più diffuso nella cultura cristiana poiché senza Satana la morte di Gesù, e la sua resurrezione, avrebbero scarso significato. Con questa figura si entra in una discussione teologica di ciò che Dio rappresenti, se sia o meno onnipotente e, se lo fosse, per quale ragione possa esistere un Satana e quale potere Satana incarni, ma dal mio punto di vista dico che se il diavolo non avesse avuto il potere di tentare gli uomini al peccato e cadere lontano da Dio, Gesù, venendo a salvare l'umanità dal peccato, non sarebbe diventato così potente (questi concetti sono stati ampiamente discussi da padri della chiesa, teologi, filosofi e per oltre due millenni in modo molto più articolato di questo).

Se si guarda all'evoluzione della personificazione del male durante il suo percorso (sto parlando di Satana, Belial, Lucifero, Mephisto, Lilith o qualsiasi altra manifestazione, tutte di concetti con cui l'umanità è in lotta fin dall'inizio dei tempi) le cose malevole accadono alle persone giuste che sono coinvolte in calamità naturali, guerre, furti, omicidi, gelosia, gola, rabbia, etc.

Andando indietro a prima della medicina moderna, le persone etichettavano quello che non riuscivano a capire come "soprannaturale". Ora sappiamo che sono microrganismi a causare malattie o che piccole lesioni al cervello ne rendono il comportamento anormale. Follia, schizofrenia, demenza e disturbi simili sono ora trattati dagli psichiatri, ma una volta coloro che soffrivano di questi disturbi mentali venivano considerati "posseduti", i processi alle streghe sono un esempio lampante di ciò. Basta guardare a quante persone innocenti sono state giustiziati in nome della loro presunta possessione.

I demoni gotici sono ritratti mediante un linguaggio simbolico, vale a dire che si può evocare un demone che dia un determinato risultato. Tuttavia, se effettivamente avete letto della Goetia & altre opere, vi sarete accorti che gli autori spiegano il linguaggio rituale come metaforico (Crowley Liber Aba: Book 4). L'idea di "magia" e della convocazione è molto più sottile e pratica. L'originale concetto di "convocare un demone" ci viene dalla leggenda del Faust, siamo nel periodo medievale/rinascimentale, e, come il giardino dell'Eden, era una parabola sui pericoli della conoscenza, in riferimento particolare al periodo della riforma protestante. Si, ci sono numerosi grimori di "magia nera" che contengono rituali per evocare demoni e Lucifero in persona. Sono sicuramente affascinanti letture, ma dubito che vi insegneranno come evocare un demone per fare la vostra offerta.

In generale quando si usa il termine "evocazione" ci si riferisce ad un certo tipo di cerimoniale gotico, alla magia sessuale e/o a rituali BDSM nel tentativo di contattare un demone gotico o un similare demone/spirito. L'operante/sub entra in una trance auto-ipnotica/subspace e può vedere una "entità" in uno specchio. La maggior parte delle persone pensano che l'"entità" sia una forma di pensiero collegata alla persona che la riceve, ma c'è anche chi afferma che essa sia indipendente. Tuttavia tutti concordano sul dire che non si ha nessuna intenzione di ottenere un demone completo che vi compaia davanti.

Credo che cadrò nella scuola di pensiero che certi aspetti cerimoniali servano solo da preparazione per ottenere una messa a fuoco interna, così come sigilli, divinazioni, meccanismi di concentrazione, etc. Per cui "evocare un demone" significa semplicemente dischiudere aspetti della psiche che prima non avevate considerato. Ecco perché si necessita di uno stato alterato di coscienza (mediante sesso, dolore, fame, droga, etc.) o un'intensa concentrazione interiore raggiungibile attraverso la meditazione, lo yoga, la Kabbalah. Questo è anche il motivo per cui può essere pericoloso o doloroso, esattamente come una psicoanalisi, in quanto si sono messi a fuoco paure, intelletto, ego, elementi da considerarsi come i vostri demoni personali.


Ho deciso di pubblicare questo articolo, oltre che per gli espliciti riferimenti a BDSM e subspace utilizzati non esattamente a proposito, anche perché solleva elementi che ho ritrovato in testi maggiormente riferibili ai praticanti BDSM. Spesso la Scena viene vista come un teatro in cui dare libero sfogo ai propri mostri interni, o demoni, questo soprattutto quando si parla del sub, il Dom riesce a lasciarsi andare in questo senso limitatamente alle responsabilità che si è assunto col suo ruolo.
In questo articolo i demoni sembrano avere una connotazione alquanto negativa, sembrano essere sprofondati nella parte più intima di noi stessi, nascosti come animali schivi, ma pronti a tirar fuori la testa quando le nostre difese si abbassano. Io personalmente non li considero tali, penso che ogni parte di noi stessi abbia la stessa dignità e il diritto di essere manifesta, è il nostro modo di essere, non c’è proprio nulla di cui vergognarsi nell’essere lussuriosi, golosi, sessuomani… E’ a mio avviso la società a creare i nostri demoni, a dargli questa connotazione, a relegarli in parti di noi di cui, sembra, neanche abbiamo esplicita coscienza. Se non ci fosse nulla di cui vergognarsi a loro proposito, nel rispetto della libertà altrui, i nostri demoni non sarebbero più tali, ma solo altri aspetti della nostra già variegata personalità. E non li cercheremmo in determinati ambiti.
Una filosofia che mi piace molto è quella che il BDSM, lo sciamanesimo, il tantra, lo yoga, siano attività che ci mettono in contatto con quanto nel tempo abbiamo rinchiuso nelle nostre gabbie interiori, quante volte abbiamo sentito dire da un sub che il trovarsi legato e immobilizzato gli desse una grande sensazione di libertà? Sembra paradossale ma non lo è affatto se si analizza nell’ottica che il desiderio di essere alla mercé di qualcun altro è stato covato magari a lungo prima di trovare l’opportunità, la persona giusta e il contesto in cui questo demone, tutto sommato abbastanza innocuo, è riuscito finalmente ad emergere.

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