giovedì 1 marzo 2012

Molti conoscono la strada ma pochi la seguono

Vorrei dare inizio al mio tempo con voi questa sera complimentandomi coi proprietari e i produttori del Southwest Leather Weekend per il loro coraggio di chiamare me, uno slave, a essere il relatore principale in questa serata. Come si può immaginare, credo che gli slave della nostra comunità abbiano molto da dire. Alcuni di voi potrebbero pensare che noi slave vorremmo dire un po' troppo. Ma in ogni caso, sono onorato di aver avuto questa opportunità, e sono in particolare grato al mio Padrone, Master Jim, che mi ha dato il permesso di parlare con voi stasera.

Di cosa si parla quindi stasera? Devo ammettere di aver faticato un po' con questa domanda. Suppongo che la maggior parte di voi abbia qualche interesse riguardo ai rapporti Master/slave visto che sta seguendo un week-end con seminari sui rapporti Master/slave e un contest regionale sui rapporti Master/slave. Ma potrei sbagliarmi. Così in un primo momento ho pensato di parlare su un argomento di più ampio interesse, qualcosa di non specificamente legato al Dominio e alla schiavitù. Ma sono la mia passione e vivere come slave la mia verità, e alla fine, ho deciso di parlare di quello che amo di più. Quindi, se siete qui questa sera e non avete alcun interesse nelle relazioni M/s, spero che troviate comunque qualcosa che parli a voi in quello che dico. Se non altro, io spero di darvi una migliore comprensione su coloro che tra noi chiamano se stessi Master e slave.

Ho intitolato il mio intervento: "Dominio e schiavitù: molti conoscono la strada, ma pochi la seguono." Ma prima di arrivare al cuore di quello che mi piacerebbe condividere con voi stasera, lasciate che vi dica quello che non intendo fare.

io non intendo esporre il vangelo su chi sia o non sia un "vero" Master o un "vero" slave. Questa è una responsabilità che non voglio sostenere.

io non intendo darvi una mappa passo passo per il percorso che Master e slave debbano percorrere. Credo che esistano molti percorsi possibili per un viaggio Master/slave.
E io sicuramente non intendo etichettare nessuno o mettere nessuno in una scatola. Al contrario, io credo, fermamente, che l'atto di scegliere l'identità giusta per voi, qualunque cosa questa identità rappresenti, sia un atto di forza e coraggio e gioia. Affermare per la prima volta, senza paura o vergogna, "Io sono un Master" o "io sono uno schiavo", e sapere cosa intendi quando dici ciò, è come liberare se stessi, essere tutto ciò che si vuole essere.

E questo è davvero tutto quello di cui mi piacerebbe parlare con voi stasera, del cercare la propria identità.

Sospetto che se qualcuno di voi ha mai sentito Master Jim e me parlare riguardo ai rapporti Master/slave, o se avete sentito l'interevento di Master Jim all'apertura del Masters' Retreat la scorsa estate, molto di ciò che ho da dire stasera vi suonerà familiare. io spero lo farà, perché in ogni caso, io vedo questo intervento come un accompagnamento a quello di Master Jim. io credo che quando Master Jim e io uniamo le nostre voci, diciamo la nostra verità ancora più chiaramente che quando parliamo separatamente. io credo che sia uno dei doni che un Master possa dare ad uno slave.

Così io spero mi sopportiate se avete sentito alcune di queste cose prima.

Lasciatemi cominciare con questo, il Dominio e la schiavitù stanno diventando molto popolari, forse addirittura, osiamo dire, "trendy", nella comunità leather/BDSM. Se non mi credete, basta lanciare una ricerca su Google Search con questi termini e vedere quanti risultati si ottengono. Andate a qualsiasi evento leather e sarete sicuri di vedere almeno un paio di seminari circa i rapporti Master/slave, se non anche un'intera fila di seminari sui rapporti Master/slave. Ci sono gruppi come MasT, Master e slave Together, con sedi che stanno spuntando in tutti gli U.S. E, inoltre, abbiamo il contest internazionale Master/slave e i contest federali, incluso quello che si terrà questo fine settimana. Ognuno di questi eventi e gruppi sono pieni di persone che dicono di essere Master e slave.

Non vorrei farmi fraintendere, questi impegni educativi e gruppi sono utili e li supporto. Come molti sanno, Master Jim e io siamo coproprietari con Marl Frazier di South Plains Leatherfest e del titolo International Master/slave. Master Jim e io frequentemente parliamo a gruppi ed eventi sulle relazioni Master/slave in giro per Stati Uniti e Canada.
Ma la popolarità non è uguale alla realtà, e non tutti quelli che reclamano il nome di Master e slave hanno qualche idea di cosa significhi viverne l'identità. La verità della questione è, ci sono molte più persone nella nostra comunità che chiamano se stesse Master e slave di quante in realtà vivano questo tipo di rapporto. Come un saggio insegnante disse una volta "Molti conoscono la strada, ma pochi la seguono."

Per quelli di noi che si identificano come Master o slave, perché lo facciamo? Che cosa ci da il diritto, io direi l'onore, di rivendicare l'identità di Master o slave?

Vi ricorderete che prima ho detto che io non ho intenzione di darvi il vangelo su cosa sia il "vero" Master e cosa sia il "vero" slave. io intendo mantenere questa promessa. Alla fine, ognuno decide per se stesso se l'identità di Master o slave è giusta per sé.

Ma quello che mi piacerebbe fare questa sera è suggerire alcune qualità e caratteristiche nell'ottica delle quali guardare voi stessi se sceglierete di esplorarvi e seguire e conoscere la strada del Master o dello slave. Ciò che sto suggerendo non sono gli unici criteri distintivi per voi. Sono semplicemente quelli che ho osservato nella mia esperienza e quelli che ritengo importanti. Spero che vi saranno di qualche aiuto.

In primo luogo, le persone che conosco e che seguono il percorso da Master o da slave si impegnano in esso.

io credo che i Master e gli slave siano persone che hanno deciso di dedicare sé stesse a vivere in un modo che è radicalmente differente da ciò che la nostra società insegna sia giusto e appropriato. Come le altre persone che scelgono di vivere in una relazione consensuale Master/slave, noi sfidiamo molte convinzioni tra le più care alla nostra società: la convinzione che l'indipendenza sia la chiave della felicità e che il desiderio di controllare un'altra persona sia il cuore dell'abuso. Ci vuole un enorme impegno per seguire una strada che nella migliore delle ipotesi rischia di essere fraintesa da chi ti circonda.

Se si sceglie questa strada, sarà necessario impegnarsi a resistere alle pressioni esterne e ai dubbi interni. Perché, ascoltatemi, se scegliete di seguire le strada da Dominante o da schiavo, ci saranno notti durante le quali vi guarderete allo specchio e direte, "Cosa sto facendo?". Ci saranno notti durante le quali vi chiederete se è possibile fare ancora un altro passo su questa strada. Ci vorrà impegno per continuare ad andare, anche quando il percorso sarà scuro.

Così, vi consiglio di diffidare di coloro che predicano dicendo che la strada del Dominio e della schiavitù non è niente altro che leggero, divertente e bollente sesso. Anche se vivere come un Master o uno slave può essere la più eccitante, gioiosa e appagante cosa che abbiate mai fatto, non sarà mai facile. Ci vorrà impegno.

Non solo tutti quelli che conoscono e seguono la strada impegnandosi come Master e slave sono così, ma sono anche coscienti, e con questo intendo onesti su chi sono e su come sono disposti ad esaminare i loro cuori per scoprire di che tipo di vita necessitano vivere per essere soddisfatti.

Come parte della comunità leather/SM, ci muoviamo in un mondo pieno di fantasia. Per molti di noi, il nostro ingresso nella comunità è stato guidato dalla necessità di soddisfare fantasie a lungo trattenute, come sentire la frusta, adorare stivali, dare piacere e dolore. Ma se si sceglie di seguire questa strada ad ampio raggio, come uno stile di vita, la fantasia in quanto stimolo vitale deve essere annullata.
Naturalmente, ciò non significa che la fantasia non ha alcun posto nella vita di chi rivendica identità di Master o slave. io non sono sul punto di rinunciare alla mia fantasia di Dyke Gangbang (l'ho fatto una volta ed è stato fantastico!). Ma dobbiamo imparare che quello che si possa leggere riguardo a questo tipo di rapporti sul nostro porno preferito non è la realtà. Dobbiamo capire che abbracciare l'identità da slave non risolverà magicamente tutti i nostri problemi. E purtroppo, dobbiamo accettare che diventare Master non aumenterà le dimensioni del nostro cazzo.

Tranne, naturalmente, per Master Jim e Master Steve, che hanno certamente guadagnato tre centimetri in dieci giorni senza neanche chiederlo.

Infine, vorrei suggerirvi questa sera che le persone che seguono la strada del Dominio e della schiavitù ricevono una chiamata. Essi ritengono di essere stati chiamati a seguire un percorso diverso da quello che la nostra società prescrive comunemente.

io ho sentito la chiamata. Per me, la chiamata alla schiavitù è diventata inseparabile dalla mia spiritualità. E voglio essere del tutto onesto con voi, ho esitato a dire questo qui stasera.
Perché? Perché temo mi fraintendiate, che io non trovi le parole appropriate per condividere con voi la mia vocazione. Forse il meglio che posso fare è condividere con voi cosa non è la mia vocazione.

Per me, la vocazione alla schiavitù non è un'esperienza mistica o magica. Non ho avuto visioni, nessun portavoce del Divino è disceso per farmi sapere che ero stato chiamato. Non sono rinato all'improvviso come essere umano perfetto o come qualcosa che sia oltre l'umano.

Per il rammarico di Mater Jim, non sono cresciuto un cazzo.

io, però, credo che Dio, il Divino, l'Universo, quello che può scegliere di chiamare, chiami alcuni di noi al Dominio e alla schiavitù. Ognuno di noi, io credo, sperimenta il Divino differentemente. E mentre il Divino parla, per molti di noi, è una voce così dolce, quieta, che dobbiamo sforzarci per sentirla.

Così io vorrei suggerirvi questa sera che non si deve necessariamente cercare una esperienza come camminare in un tripudio di luce o sentire una voce tonante. Se aspettate questo genere di cose come segnale della rivelazione divina prima di percorrere la strada, potreste aspettare un tempo molto molto lungo per trovare la vostra identità.

Molti di voi sanno che di volta in volta nel mio cammino come slave, io ho cercato la saggezza degli uomini e delle donne che hanno avuto esperienze religiose in una varietà di fedi. io credo che abbiano molto da insegnare a quelli di noi che pensano di avere una vocazione come Master o come slave. Forse il modo migliore in cui possa spiegarvi la mia chiamata alla schiavitù è quello di citare una di queste donne, Kathleen Norris, che ha detto "Il dolore che proviene dalla propria identità, che esplicita la risposta ad una chiamata, non può essere fuggito o messo da parte. Deve essere vissuto. Rispondendo alla chiamata. Rifiutare l'autorità dell'umano giudizio su ogni cosa, accettando solo l'autorità della chiamata stessa".

io ho accettato l'autorità della mia vocazione alla schiavitù. io non so perché sono stato chiamato, ma mi è successo. io accetto che larga parte della società consideri la mia scelta malata e sbagliata. io so nel mio cuore che non è così. io ho sentito la mia chiamata alla schiavitù, e ringrazio Master Jim di avermi reso una Sua proprietà così che io gli possa obbedire e servirLo. In questo modo io ho risposto alla chiamata.

Master e slave, persone che si sono impegnate coscientemente alla chiamata.

Così, con queste cose in mente, fatemi tornare a qualcosa che ho detto all'inizio di questa serata, cioé che nella nostra comunità ci sono tanti che definiscono se stessi Master e slave non vivendo come Master e slave. In altre parole, molti conoscono la strada, ma pochi la seguono.

Perché dovremmo preoccuparcene?

Forse è solo l'avvocato che è in me che mi fa venir voglia di invitare la nostra comunità a dire cosa si intende e intendere cosa si dice. Ma è più di questo. io celebro la diversità delle identità della nostra comunità: Top, bottom, switch, Dominante, sottomesso, Daddy, boy, girl, pup, Master, Mistress, slave. E io sono sicuro di averne lasciati fuori qualcuna. Ognuna è un'unica e meritevole identità che aggiunge il proprio colore e la propria fibra alla comunità leather/SM. Perché dovremmo svilire queste identità dicendo che non ci sono differenze? Io credo che dovremmo celebrare ognuna di queste identità e le differenze tra loro. Credo che questo sia importante.

Molte culture nel corso della storia hanno visto l'atto di ricevere un nome o di rivendicare un nome per sé stessi come un segno per la persona di essere entrata nell'età adulta e come atto di grande potere. E' un concetto che sembra abbiamo perso nel moderno mondo occidentale.

Ma nella comunità leather/SM, noi abbiamo l'opportunità unica di recuperare questa tradizione. Un'occasione per intraprendere il lavoro tremendamente difficile e incredibilmente gratificante di ricerca su chi siamo. Possiamo dare un nome a noi stessi, non perché i nostri genitori, la nostra chiesa o la nostra società ci impongano cosa siamo, ma perché ciò è quanto noi riteniamo di essere.
Stasera, io ho parlato di due sole identità delle molteplici presenti nella nostra comunità, quella di Master e di slave. Ho condiviso alcune delle caratteristiche che io ritengo necessarie in coloro che sostengono queste identità. Ma il messaggio più semplice da portar via con voi questa sera è questo: cercate di rivendicare la vostra identità in questa comunità, qualunque essa sia, con orgoglio. Comprendete il vostro percorso e seguitelo.

Così, arrivato alla fine del mio tempo a disposizione con voi questa sera, lasciatemi tornare alle identità che mi riguardano.

Prima ho detto che ci sono molte persone nella nostra comunità che si definiscono Master e slave e che vivono questa identità. Permettetemi di essere ancora più chiaro, io non credo che questo percorso sia adatto a tutti. Non tutti dovrebbero seguire questa strada.

Questa dichiarazione da sola potrebbe emarginarmi da tutta la comunità ma troppo spesso la nostra comunità sembra dire andate ai seminari, frequentate qualche evento M/s, chiamate voi stessi Master o slave e poof, voi siete Master o slave.

Questo semplicemente non è vero.

Per scoprire se il percorso del Dominio o della schiavitù è quello che volete seguire, bisognerà guardare dentro voi stessi. Questo weekend, e altri come questo, vi daranno delle informazioni per aiutarvi a "conoscere" la strada. Se avete quanto vi serve e se la seguirete, questo dovrete cercarlo solo dentro di voi.

Per conoscere la risposta, dovrete essere disposti a guardare negli angoli più bui e più luminosi della vostra anima. Dovrete essere disposti a guardare il meglio, e il peggio, su voi stessi.
Ma cosa succede se lo si fa, se si guarda in profondità nella propria mente e del proprio cuore e si scopre che Dominio e schiavitù non sono il percorso che volete seguire?

Permettetemi di congratularmi con voi.

Questa non è la sola strada. Non è la migliore strada. E' una delle molte strade. La cosa più importante è essere fedele a quanto siete e trovare un percorso che sia giusto per voi.

Per me, il percorso della schiavitù è quello che conosco e seguo. E stasera, in chiusura, voglio affermare questo alla mia comunità.

Sei anni e mezzo fa, Master Jim mi prese come suo schiavo. La strada che mi veniva messa di fronte era oscura, non sapevo se sarei riuscito a seguirla. Ma sapevo che dovevo provare.

Oggi, io ho una certa esperienza e conosco la strada della schiavitù. E nonostante tutto, ci sono ancora giorni in cui riesco a malapena a vedere il percorso. Ma se il percorso è buio o immerso nella luce, roccioso o liscio, nel mio cuore, so che è la strada giusta per me.
In quel giorno di più di sei anni fa quando Master Jim mi ha preso come Suo schiavo, io dissi Lui alcune parole che io credo sintetizzino quanto io sono e come posso seguire la strada della schiavitù. Sei anni e mezzo fa queste parole io le proferii in privato a Master Jim. Nessuna elaborata cerimonia, nessun raduno della tribù leather. Solo noi due, intraprendendo un percorso che non era del tutto definito, ma che ci chiamò. Stasera, io vorrei chiudere il mio tempo con voi pronunciando quelle parole, questa volta in pubblico, davanti alla mia comunità.

Qualcuno di voi potrà riconoscere queste parole come provenienti dal libro di Rut del Vecchio Testamento della Bibbia.

Per la mia comunità e, soprattutto, al mio Padrone, Master Jim, io affermo la mia vocazione alla schiavitù. Sir, come Vi ho promesso quel giorno di sei anni e mezzo fa:

"Dove andrai tu andrò anch’io, dove dimorerai tu, dimorerò anch’io, il tuo popolo sarà il mio popolo, il tuo Dio sarà il mio Dio; dove tu morrai morrò anch’io, e là voglio essere sepolto."

Questa è la strada che conosco e la strada che seguo. Possa ciascuno di voi essere benedetto nel conoscere e seguire la propria.

Grazie.


Keynote address presented at the Southwest Leather Conference
December 5, 2003
By marsha, slave to Master Jim

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