mercoledì 7 marzo 2012

Essere nel proprio centro

Quando si è al centro di sé stessi, si tocca il suo potere creativo e di guida, si ottiene un senso di certezza interiore su quanto si sa e su quanto si debba compiere, e un senso di significato e completezza che sono inconfondibili. E' come stare in piedi sulla più solida terra, fuori dal tempo, dentro sé stessi.

Quando sei "nel tuo centro" ci sono alcuni importanti benefici psicologici. Sei infatti più resistente e più in grado di affrontare i venti del cambiamento, i cicli della vita che tendono ad andare su e giù, e di accettare quanto è e quanto non si può cambiare con una certa equanimità, non importa quanto turbolenta e dolorosa sia la situazione che si sta vivendo. Questa dote viene associata in psicologia alla resistenza dell'ego (psicologia dinamica) o con l'avere un sé coeso (Kohut) e dipende da quanto siete saldamente radicati nel vostro centro di quiete.

Essere nel vostro centro però non significa essere meramente passivi. A volte richiede una spontanea, decisiva e immediata azione, come quando abbandonate la vostra auto per guardare il panorama, nel momento un cui avete incrociato un bivio. Altre situazioni però possono risolversi con la paziente attesa, con un profilo basso, finché non sono raccolte informazioni, risorse e forze sufficienti ad agire nel momento opportuno. Ciò richiede un'altra qualità di centralità, che è la presenza.

La qualità della presenza è un altro frutto dell'essere dentro e col proprio centro. E' la capacità di essere presenti alle varie e spesso contrastanti energie che si presentano durante una vita, e c'è la sensazione precisa di non essere nulla di tutto ciò, di non essere intrappolati in esse e quindi di essere liberi e capaci di entrare in un produttivo rapporto con loro.


About the author:
C. Michael Smith, Ph.D. (Mikkal) is a Jungian psychologist, medical anthropologist, and shamanic teacher, and Director of Crows Nest Centers for Shamanic Studies (USA/France/Belgium). His most widely read book, is JUNG and SHAMANISM in DIALOGUE.

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